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TRENITALIA E LE PULCI. COME FAR PAGARE AGLI UTENTI I PROPRI DISSERVIZI: SOPPRESSI 32 TRENI IMPORTANTI. INTERVENGA IL MINISTERO
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Comunicato 
19 ottobre 2005 0:00
 

Firenze, 19 ottobre 2005. Trenitalia e le pulci e', per ora, una storia infinita: cominciata ma che non si sa dove, quando e come finira'. Noi auspichiamo che finisca nel modo migliore per ognuno, ma qualche dubbio, visto l'andazzo, ci viene.
Stiamo parlando di un andazzo che, allo stato, ha visto la soppressione di 32 convogli dal 14 ottobre al 6 gennaio: tutti treni che collegavano la Calabria, la Sicilia, Napoli e Lecce tra di loro e con Roma, Torino e Milano. Treni che abitualmente sono molto piu' affollati nel periodo delle vacanze di Natale e che non ci saranno, treni i cui vagoni sono tutti da e per le zone piu' trascurate del servizio ferroviario monopolista (sara' un caso che non c'e', per esempio, alcun convoglio sulla tratta Torino-Venezia o in Emilia Romagna, Toscana, Marche, etc?): condizione atavica del Mezzogiorno del nostro Paese su cui costruire politiche piu' o meno vittimistiche che si rinnoveranno ogni tanto con bagno di soldi? Non lo sappiamo e ci auguriamo di no. Per quanto ci riguarda registriamo solo un fatto: Trenitalia ha deciso di far pagare agli utenti i propri disservizi e le proprie incapacita' gestionali. Non sappiamo quali e quanti saranno i servizi sostitutivi, ma crediamo che un pullman che da Siracusa vada a Torino o qualcosa di spezzettato tra altri treni (gia' affollati per conto loro) e pullman, sia sempre una toppa che si poteva evitare con un minimo di programmazione
. Trenitalia ha preferito, a frittata gia' fatta, fare il "beau geste" del ritiro in grande stile, caricandolo tutto sulle spalle degli utenti.
Ci domandiamo se questo sia conforme allo standard del servizio che questo gestore deve fornire, e chiediamo lumi, con richiesta di intervento, al ministro delle Infrastrutture e Trasporti.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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