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VACCINAZIONI: QUANDO LA SALUTE E' IN OSTAGGIO. IL CASO DI QUELLA CONTRO L'EPATITE B
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Comunicato 
19 ottobre 2004 0:00
 

Firenze, 19 ottobre 2004. Per decenni, organismi privati e associazioni si sono confrontate, con armi impari, contro il grande imbroglio delle vaccinazioni. Lotte estenuanti durate decenni, hanno visto sorgere sentenze della Corte Suprema a favore di quest'ultime: la vaccinazione e' obbligatoria, ma la salute e' un bene inviolabile, alla quale nessuno puo' imporre terapie che non si credano utili al raggiungimento di essa.
Tuttavia, le Istituzioni Sanitarie pubbliche, iniziando dall'attuale ministro, sembrano far finta di nulla. Per fortuna non sono pochi ad essere consapevoli del grande imbroglio che si nasconde dietro la sanita' ed il sistema medico-scientifico-accademico. Nello specifico le vaccinazioni.
Fino a pochi decenni fa, l'arroganza delle multinazionali del farmaco era meno influente, ma, dopo il periodo 1975/1990, passato all'insegna delle truffe eccellenti ai danni dell'ignaro cittadino Italiano, oggi sono in atto tentativi di ritorno alla "bell'epoque". Per fortuna i tempi sono altri, e anche la stessa magistratura fa delle verifiche rispetto alla miopia dei tempi passati.
Il problema delle vaccinazioni alza polveroni che interessano aspetti socio economici, culturali, etici e sanitari. Non v'e' dubbio che alcune vaccinazioni sono state utili all'uomo Ma perche'?!
Obbligatoria (consigliata e bombardata di consigli ) potrebbe diventare la vaccinazione anti-influenzale.
Paradossale, a nostro parere, e' stata l'obbligatorieta' del vaccino anti epatite B, divenuta tale all'inizio degli anni 90, e per i nati da quel periodo, su cui ci siamo espressi piu' volte contro nel metodo e nel merito. Oggi, la nostra lungimiranza, la caparbieta' e la testardaggine, si stanno dimostrando tutt'altro che folli, come da piu' parti avevano cercato di farci passare. Un autorevole periodico specializzato in neurologia, "Neurology", ha pubblicato uno studio che evidenzia come probabile che . Lo studio non riesce a quantificare le reali interrelazioni, ne' riesce a verificare che questa condizione potrebbe intercorrere perche' un soggetto vi era destinato, o se e' il vaccino a determinare la tremenda patologia. La pubblicazione, ha un carattere eccezionale. "La vaccinazione contro il virus dell'epatite B aumenta il rischio di sviluppare sclerosi multipla nei 3 anni successivi alla vaccinazione di circa 3 volte rispetto alla norma. Piu' di 140 nazioni hanno seguito le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della sanita', in base alle quali il vaccino anti-HBV e' stato integrato nei programmi nazionali di immunizzazione. Nel 1996, il Governo francese ha sospeso l'immunizzazione di routine degli scolari in eta' pre-adolescenziale a causa di circa 200 casi di sclerosi multipla ed altre malattie demielinizzanti del sistema nervoso centrale."
E in Italia?! Si continua a non fare nulla!

Anzi, si incoraggiano i medici a utilizzare ogni sorta di vaccinazione, soprattutto in eta' pediatrica. L'aspetto piu' drammatico che si consuma sotto gli occhi di ognuno, e' che il solo sospetto dovrebbe far sospendere tale vaccinazione, e spendere quanto piu' possibile risorse economiche e di tempo per verificare che quanto si asserisce timidamente dal "Neurology" possa essere vero.
Ma, siamo certi che questo non si fara'. Se si facesse, il rischio di creare un nuovo "caso Di Bella" sarebbe altissimo.
Come difendersi? Non far vaccinare i propri figli?
E' un'ipotesi da prendere in considerazione che, pero', allo stato, si scontra con i rigori della legge. Ognuno decida come puo', con la consapevolezza che qui all'Aduc siamo molto vigili, e specializzati nell'ingenerare i dubbi sulle presunte certezze consolidate, nonche' sostenere anche chi per questo possa sembrare un marziano.

Giuseppe Parisi, consulente Aduc (medico chirurgo, esperto in terapie non convenzionali)
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