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2004: Odissea nel reality show
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Editoriale di Vincenzo Donvito
15 aprile 2004 0:00
 
La tentazione di sostenere che i "reality show" della nostra tv sono brutti e' forte, ma, tutto sommato, sostenerlo, cosi' come dire il contrario, non vedo a cosa ci possa portare. Il bello e il brutto sono categorie che appartengono ai giudizi dell'individuo, come il gusto: e noi siamo in prima fila nel difenderli in qualunque espressione si manifestino. Del resto, possiamo sempre spegnere la televisione, o cambiare canale .... ma la Rai la paghiamo comunque noi (con la tassa/canone e come contribuenti in generale): e come c'incazziamo quando vediamo che i nostri soldi vengono spesi per rubriche tipo oroscopo (cioe' la presa in giro dei telespettatori), perche' non dovremmo avere altrettanta reazione per "talpe" e dintorni? Perche' gli oroscopi sono menzogne che vengono spacciate per verita', mentre i "reality show" sono solo spettacolo, proprio come il piu' bel film che ci viene in mente, comunque spettacolo, cioe' ricostruzione della realta' ad opera di un regista che e' pagato per seguire una traccia che gli sembra piu' opportuna per vari motivi (cultura, business, politica, divertimento, etc...).
Quindi difendiamo anche questi "reality show", pur consapevoli, come dice il mio collega Alessandro Garzi nel suo "ConshumorNews": "Adesso, i concorrenti del "Grande Fratello", sembrano delle studentesse di una scuola cattolica integralista, il buon vecchio Taricone e' quasi una "personalita' della cultura"".
Quello che ci siamo prefissati, scegliendo di difendere e affermare i diritti degli utenti e consumatori, e' che ognuno possa sempre avere a disposizione gli strumenti per farsi un'opinione, e scegliere di conseguenza. Quindi, per esempio, se una qualche autorita' intervenisse per chiudere questo o quell'altro spettacolo "reality" o per apportarvi delle limitazioni con qualche taglio censorio, ci troveremmo in prima linea nel difendere le emissioni di questo spettacolo.
Ma siamo macchine disumane, fredde, insensibili? No. Abbiamo solo un metodo che ci sembra buono per raggiungere il meglio. E per noi questo meglio non e' cio' che noi possiamo valutare come tale, ma solo lo strumento perche' ognuno scelga il suo meglio.
Detto questo, ci sentiamo piu' sereni nell'invitare ognuno a dedicare un po' del proprio tempo a guardarsi questi spettacoli a rotazione. Comprendiamo che per alcuni, alla fine di una giornata stressata in vario modo, il momento televisivo serale rappresenti una distensione, e che anche cinque minuti di questi spettacoli possa provocare fastidiose eruzioni cutanee ... ma riteniamo che, cosi' come si beve una tazzina di caffe' per tirarsi un po' su', la visione di questi spettacoli, rappresenti un notevole colpo di frusta per il proprio cervello (sia nel bello che nel brutto): e' lo spettacolo nel quarto anno dopo il Duemila, e' la realta' inscenata in cui dovremmo essere coinvolti in un anno che, solo meno di un lustro fa, nominarlo ci avrebbe fatto pensare a super intelligenze, cultura alla portata di ognuno e dischi volanti per andare a scuola e in ufficio.
Probabilmente siamo proprio in quel 2004 ....
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