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Aboliamo zoo e circhi con gli animali
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Editoriale di Vincenzo Donvito
6 ottobre 2010 8:08
 
Tenere gli animali selvatici in gabbia e' paragonabile alla schiavitu' che gli umani hanno praticato verso i loro simili fino a quando, con atto di diritto internazionale come la “Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo” del 1948, la stessa e' divenuta illegale. Per arrivarci, gli umani ci hanno messo secoli, con una situazione a macchia di leopardo che tutt'ora presenta chiazze in cui la schiavitu' e' praticata. Ma molti meno secoli rispetto a quanto questa pratica economica era stata utilizzata al pari di altre: intere economie si basavano su quella pratica (Roma, Grecia, Egitto, etc), economie che poi, quando la schiavitu' e' stata abolita hanno continuato a prosperare, e ne hanno risentito positivamente non solo per gli ex-schiavi ma anche per gli ex-schiavisti: le nuove forme di organizzazione socio-economica hanno reso migliore e piu' lunga la vita per tutti gli umani.
Quando vigeva lo schiavismo, era normale mostrare i propri trofei umani in mercati ed esposizioni, vantandone pregi, belta', diversita' e caratteristiche. Oggi una pratica del genere sarebbe impensabile: se vuoi vedere un indio dell'Amazzonia te lo guardi in tv e se vuoi sentire la sua presenza fisica prendi un aereo e te ne vai, per esempio, a Manaus in Brasile.
Non e' cosi' per gli animali selvatici. Zoo e alcuni circhi li usano, sotto casa tua, per far sentire la loro presenza e mostrare la loro diversita'. Animali che da bambini ci hanno abituato a personalizzare nei cartoni animati con comportamenti e ragionamenti umani, ad un certo punto li andiamo a guardare e sentire come “vivi” quando sono in una gabbia, sradicati dal loro habitat naturale e quindi in una nuova finzione peggiore dei cartoni animati. Perche' non dovremmo anche in questo caso accontentarci di vederli in televisione e, se proprio vogliamo percepire la loro presenza fisica, prendere un treno o un aereo e andare a vederli in una riserva naturale e protetta? Ci sono Paesi che in Africa basano buona parte della loro economia su queste riserve, perche' dovremmo limitarci a sentirci con la coscienza a posto dando, per esempio, l'obolo per adottare un bimbo a distanza, andare a vedere un circo con gli animali o uno zoo, e non mettere da parte i nostri soldi e contribuire all'economia di quel Paese? Certo la questione non e' cosi' semplice. E' complessa e ci sono tante varianti e fattori da considerare (non ultimi quelli che le ricchezze di certi Paesi spesso non rimangono li', ma vanno nelle tasche di governanti senza scrupoli e multinazionali), ma se vogliamo rendere possibile una inversione di tendenza, dobbiamo accollarci questo rischio.
Che gli animali selvatici (come gli altri) siano senzienti, non e' una novita'. Visto che:
- la loro esistenza conforme alla natura contribuisce ad un equilibrio che, con la loro estinzione ed estirpazione, sta venendo meno con disastrose conseguenze che ci sono sotto gli occhi anche a casa nostra;
- il loro sacrificio (zoo e circhi) non e' piu' necessario alla nostra esistenza e alla nostra conoscenza....
perche' dobbiamo far loro questa violenza?
E' degli scorsi mesi l'introduzione, nella riforma del codice della strada, di sanzioni per chi non soccorre un animale abbandonato. Vorra' pur dire qualcosa dal punto di vista culturale oltre che impedire che un cane abbandonato su un'autostrada sia investito, provochi un incidente e faccia male anche agli umani. E' proprio un nuovo modo di rapportarci agli animali, come esseri senzienti che fanno parte del nostro quotidiano e sui quali abbiamo una responsabilita'. Non puo' essere altrettanto per gli animali selvatici segregati in zoo e circhi?
Per tornare alla schiavitu'. Dovremmo riflettere e agire -culturalmente, economicamente e normativamente- perche' la rivoluzione che nel mondo e' stata messa in atto con l'abolizione della schiavitu' umana, si rinnovi anche nei confronti di quella animale. Per ora a partire da zoo e circhi.
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