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Bitcoin: la questione di fondo
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Editoriale di Alessandro Pedone
19 dicembre 2017 11:57
 
In giro non si sente parlare altro che di Bitcoin (1). Se ne parla nei bar, nelle palestre, al mercato... Se ne parla anche alla TV, nelle radio, sui giornali... Ovviamente se ne straparla su Internet, sui social e moltissimo sui video di YouTube. E' impressionante la quantità di video pieni zeppi di sciocchezze che vengono pubblicati quotidianamente, con quantità abnormi di visualizzazioni e commenti.

Ho già scritto un articolo sul tema ancora attualissimo. Consiglio i pochi lettori che ancora non si sono fatti un'idea precisa di cosa siano questi bitcoin di andare a rileggerlo: “I bitcoin sono un buon investimento?

In questo articolo vorrei evidenziare l'aspetto che a mio avviso è assolutamente centrale per coloro che avessero in mente di acquistare bitcoin attratti dall'enorme aumento di prezzo che ha realizzato in questi mesi/anni, sperando che in futuro possa ripetere queste performance stellari. E' un aspetto del quale non si parla a sufficienza, ma è la questione attorno al quale ruota tutto il discorso Bitcoin.

I bitcoin sono una bolla?
Non può esserci il minimo dubbio: il mercato dei bitcoin, tecnicamente, è una bolla. Questo, però, non significa affatto che dai prezzi attuali non possa ancora aumentare vertiginosamente: raddoppiare ulteriormente e magari fare ancora molto di più.
Non mi stupirei affatto nel vedere il prezzo di un bitcoin a 30.000 o anche a 50.000 mila dollari.
Durante la follia di una bolla può accadere qualsiasi cosa.
Il dato di fatto è che la quasi totalità di chi acquista bitcoin oggi lo fa con l'esclusivo scopo di speculare. I prezzi attuali sono giustificati esclusivamente dalla speculazione. Non c'è nessuno (o una parte del tutto marginale e trascurabile) che acquista bitcoin perché ha necessità di utilizzarli, di spenderli. Se si considera quanto scriverò fra poco, non c'è alcun ragionamento logico che possa far salire il prezzo in questo modo.
Bitcoin non è una “bolla” nel senso che che la tecnologia sia irrilevante e fra qualche anno non ne sentiremo più parlare. Al contrario.
Bitcoin è diventato così popolare per ragioni tecnologiche interessanti e queste ragioni hanno tutte le caratteristiche per restare e cambiare alcuni aspetti della nostra vita in futuro.

La caratteristica centrale della tecnologia Bitcoin
La tecnologia Bitcoin ha prodotto per la prima volta nella storia un bene digitale che è trasferibile, ma non duplicabile. Essendo un bene limitato (perché non se ne potranno “estrarre” più di un certo numero) molti hanno visto nei bitcoin una sorta di “oro digitale”.
Le idee e l'infrastruttura informatica che sta alla base di Bitcoin è molto interessante (anche se alcuni aspetti la rendono problematica come l'enorme consumo di energia che richiede) e non ci sono molti dubbi sul fatto che in futuro verrà utilizzata, almeno come idea, per tutti quei settori che richiedono registri pubblici e/o la creazione di “beni digitali” non duplicabili.

Qual è il problema fondamentale di Bitcoin?
Al momento tutti comprano bitcoin sperando che salga per poterne uscire più ricchi di prima. Ad un certo punto, tutti coloro che sarebbero, astrattamente, disponibili a fare questo genere di scommessa finiranno perché avranno tutti comprato bitcoin.
Affinché il prezzo raggiunto continui a mantenersi a quei livelli, sarà necessario che la domanda venga alimentata da chi compra bitcoin perché trova una utilità (deve farci qualcosa che non può fare diversamente o che trova più vantaggioso fare attraverso Bitcoin).
Se questo non accadrà è matematico che il prezzo sarà destinato a sgonfiarsi come (o forse più) rapidamente si è gonfiato.
La questione di fondo, quindi, è: riuscirà Bitcoin a ritagliarsi un ruolo strutturale nel panorama finanziario mondiale?
Bitcoin potrebbe essere solo due cose: una riserva di valore simile all'oro fisico (che potenzialmente potrebbe andare a sostituire) oppure un mezzo di pagamento. Quest'ultima ipotesi è tecnicamente molto improbabile. Bitcoin è sostanzialmente troppo lento per stare al passo con l'enorme numero di transazioni che si fanno quotidianamente. Chi vede Bitcoin come una moneta (a dispetto del nome) fondamentalmente non ha capito niente di questa tecnologia.
L'idea che Bitcoin possa, invece, affiancarsi (prima e magari sostituire un giorno) all'oro come riserva di valore non si può escludere completamente, ma è altamente improbabile.
L'oro ha la funzione di riserva di valore che oggi possiede essenzialmente per due ragioni, una più “culturale” e risiede nel ruolo che ha avuto nella storia. L'altra – più pratica – risiede nel fatto che le banche centrali lo utilizzano a questo scopo e ciò alimenta la fiducia degli investitori nel fatto che esisterà sempre un mercato fino a quando le banche centrali hanno oro nei loro forzieri.
Ad oggi non c'è niente che renda i Bitcoin un efficiente strumento di riserva di valore.
I “teorici” di Bitcoin vedono nell'assenza di una banca centrale che governi lo strumento di scambio uno dei suoi maggiori punti di forza.
Nella realtà, l'atteggiamento che terranno le banche centrali nei confronti di questo strumento sarà l'elemento determinante che ne decreterà il sostanziale fallimento oppure la possibilità che esso rivesta un ruolo come possibile riserva di valore digitale al quale, necessariamente, dovrà agganciarsi un ecosistema di strumenti di pagamento digitali che né giustifichino l'esistenza.

Al momento, pubblicamente, le banche centrali stanno, sostanzialmente, ignorando la questione. In realtà stanno osservando il fenomeno e non prendono una posizione pubblica specifica. Ovviamente si percepisce una certa ostilità di fondo, ma – salvo qualche caso specifico – non ci sono state prese di posizione molto forti almeno nei Paesi ad economia di mercato.
E' del tutto evidente che il giorno in cui Bitcoin assumerà una qualche rilevanza dal punto di vista macroeconomico, ovvero muoverà dei valori economici o finanziari oggetto d'interesse delle banche centrali, arriverà una regolamentazione del fenomeno.
Il tipo di regolamentazione che verrà emessa, determinerà il nuovo valore dei bitcoin che potrà essere largamente inferiore o superiore a quello attuale, in base al tipo di regolamentazione che verrà emanata.
Oggi è semplicemente impossibile stabilire quale possa essere il valore dei bitcoin nel medio/lungo termine, perché non si conosce quale sarà la regolamentazione di questo strumento.
Si può senza alcun dubbio affermare che il valore attuale dei bitcoin sconta l'ipotesi che questa tecnologia venga adottata su larga scala come riserva di valore comunemente accettata dalla comunità finanziaria, cosa che attualmente non solo non è ma non è neppure l'opzione più probabile.

Conclusioni
La grande maggioranza di coloro che oggi alimenta la speculazione sui bitcoin non si pone minimamente il problema del futuro di Bitcoin. Acquista bitcoin semplicemente perché salgono.
Questo si può fare, ma si deve essere consapevoli che si tratta di una scommessa. Chi acquista bitcoin oggi lo dovrebbe fare con lo stesso spirito con il quale acquista un biglietto della lotteria. Sa che sta spendendo dei soldi per comprare un sogno. Non lo deve equiparare ad un investimento finanziario perché non ci sono le condizioni minime per poterlo definire uno strumento d'investimento.
Quindi, se proprio si è mossi dalla naturale ed inevitabile avidità e si vuole “acquistare questo sogno”, il sentito suggerimento è che si faccia con quella quantità di denaro che si è disposti a buttare via completamente. Molti di quelli che lo faranno li perderanno, una piccolissima parte di questi ci guadagnerà. Di questa piccolissima parte, una parte saranno semplicemente fortunati (la parte più piccola) un'altra parte sono persone che conoscono le regole della speculazione, sono consapevoli di mettere soldi in una bolla e prendono le precauzioni operative necessarie.

Nota
(1) Uso “Bitcoin” con la maiuscola quando mi riferisco alla tecnologia, e “bitcoin” con la miniscola quando mi riferisco ai singoli bitcoin acquistati o venduti, cioè il singolo “bene digitale” che esiste grazie alla tecnologia Bitcoin.  
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