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Black-out elettrico: la medesima operazione che si e' fatta con l'aumento dei prezzi
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Editoriale di Primo Mastrantoni
1 ottobre 2003 0:00
 
"E' un problema della gestione tecnica della rete", cosi' la dichiarazione di Jorge Vasconcelos, Presidente del Consiglio dei regolatori europei dell'energia (CEER), a proposito del black out elettrico, ma la maggior parte dei media ha puntato il dito sulla mancanza delle centrali elettriche e anche il Presidente della Repubblica e' caduto nella trappola. Si sta facendo insomma la medesima operazione che si e' fatta con l'aumento dei prezzi, attribuendone la colpa all'euro.
Un bambino, e chi dovrebbe informare non lo e', saprebbe mettere in fila qualche numero e fare le somme, considerando che durante la notte e nei giorni festivi la richiesta di energia elettrica e' molto bassa, attestandosi su 21.000 megawatt a fronte di una capacita' produttiva reale di 48.950 megawatt e teorica di 76.950 megawatt (che coprirebbe abbondantemente le richieste diurne di un giorno feriale). Dunque cosa c'entrano la produzione di energia elettrica e le nuove centrali se con la potenza a disposizione (48.950 megawatt) si puo' coprire piu' che abbondantemente la richiesta notturna di 21.000 megawatt? Il Gestore di rete, ovvero il suo presidente Carlo Andrea Bollino, preferisce importarla perche' costa di meno, attuando di fatto il black out, che e' costato ai consumatori, dai singoli alle imprese, centinaia di miliardi. Da ricordare che in tre anni, dal 2000 al 2003 il costo dell'energia elettrica e' aumentato del 30%, come dire che si paga di piu' per avere di meno. Dunque Bollino dovrebbe essere messo alla porta, senza tante scuse e si dovrebbero rivedere le norme per la fornitura dell'energia elettrica.
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