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Consumi, ricerca scientifica ed emergenze sanitarie: Benedetto XVI il piccolo?
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Editoriale di Vincenzo Donvito
1 giugno 2005 0:00
 
Negozi chiusi la domenica, che' e' il giorno da dedicare alla religiosita'.
Bravi i vescovi della Conferenza episcopale italiana che dicono ai cattolici di non andare a votare per il referendum del 12 e 13 giugno.
Emergenza Aids e aborti clandestini nel mondo: no al preservativo, astenetevi dai rapporti sessuali; l'aborto e' un delitto.

Sono tre aspetti dell'incipit del nuovo papa della Chiesa cattolica romana. Niente di nuovo, ovviamente: eredita' dei papati precedenti. Ma i primi due ribaditi in questi giorni, il terzo sempre al centro delle emergenze sanitarie del nostro Pianeta.
Crediamo che sia bene che ognuno trovi occasione per manifestare il proprio credo per fare fedeli. Ma siccome si tratta della piu' importante e influente confessione religiosa del mondo, ci dedico un po' di attenzione. Anche perche', nel nostro caso, la tendenza non e' quella di attirare individui, ma di dettare comportamenti e stili di vita che, proprio perche' frutto di una fede monoteistica, si vuole che siano quelli buoni in assoluto, per ognuno, da contrapporre a quelli cattivi: anche con le leggi dello Stato.
Ecco perche' "i negozi chiusi di domenica", non e' solo un messaggio ai propri fedeli, ma una norma delle Regioni e dei Comuni, che vale per chiunque: inclusi coloro che dedicano ai loro riti il venerdi' e il sabato, nonche' quelli che non hanno riti religiosi. Un'imposizione di una fede su tutta la comunita' civica.
Ecco perche' "bravi i vescovi", fa piccolo il papa: il Vaticano, struttura transnazionale per eccellenza, il cui capo si spende con tanto impegno per un referendum italiano... dov'era quando c'e' stato il referendum in California con cui e' stato deciso il finanziamento statale alla ricerca con le cellule staminali embrionali? D'accordo, Benedetto XVI non era ancora tale, e c'era Giovanni Paolo II, ma pur sempre papa, che pero' non diceva la sua direttamente in un referendum la cui importanza (non me ne vogliano i comitati promotori di quelli italiani) era decisamente piu' determinante per il progresso scientifico mondiale. E' probabile anche che per un papa occorra porre attenzione maggiore all'Italia che non alla California, e questo puo' far contento o meno qualche italiano, ma mi sembra che comunque, il capo della "struttura transnazionale per eccellenza" si faccia piccolo, facendo cadere di tono e di peso la propria autorevolezza.
Ecco perche' le "emergenze sanitarie nel mondo" restano sempre tali e peggiorano: in virtu' del fatto che la Chiesa cattolica Romana ha deciso di chiamarsi Stato del Vaticano, all'Onu ha una posizione che non risponde al suo essere Chiesa, ma, per l'appunto, Stato. E quindi condiziona le politiche in materia delle Nazioni Unite, godendo di privilegi rispetto alle altre confessioni religiose che al Palazzo di Vetro sono organizzazioni non-governative (come noi auspichiamo che divenga anche il Vaticano: clicca qui).
Per capire, infine, come si traduce il messaggio papale tra i suoi sostenitori in materia di referendum italiano, mi preme ricordare solo due episodi di persone autorevoli, in quanto entrambi ministri in carica del nostro Governo: Carlo Giovanardi che, con dei manifesti sui muri, ha presentato i comitati promotori dei referendum come le camicie brune naziste; e Rocco Buttiglione che, riferendosi ai ricercatori che perorano le cellule staminali embrionali, ha detto "si puo' essere buoni scienziati e contemporaneamente dei criminali". Cosa che preoccupa, perche' quando due ministri danno di assassino e criminale a chi la pensa in modo diverso dal loro, non sappiamo come possa influire sul loro operato istituzionale.
In questo appiattimento verso il pensiero unico che si fa legge dello Stato, credo sia meglio informarsi bene prima di dare il proprio otto per mille e comunque esprimendo una scelta (qui un po' di informazioni: clicca qui), e, per i referendum, andare a votare.
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