La vicenda delle obbligazioni “Convertendo BPM”  sta prendendo un'importante piega penale che potrebbe dare qualche possibilità di recupero delle perdite ai sottoscrittori.
Ricapitoliamo brevemente i fatti.
A settembre del 2009 la Banca Popolare di Milano colloca una nuova tranche del “Convertendo BPM 2013”. Un'obbligazione altamente speculativa che implicava fortissime probabilità di perdite in conto capitale. La Consob invia immediatamente un formale richiamo al quale segue un accertamento ispettivo in data 6 ottobre 2009 che riscontra numerose irregolarità e si conclude con l'intimazione a “porre termine immediatamente alle irregolarità sopra rilevate”.
A dicembre 2011 l'obbligazione viene rimborsata anticipatamente (attraverso una procedura discutibile, ma formalmente corretta) rendendo palese il danno che è nell'ordine del 90%.
A seguito delle sacrosante lamentele dei risparmiatori viene aperto dalla Procura della Repubblica di Milano un fascicolo contro ignoti per verificare se nell'operazione siano stati commessi dei reati penali. Nel corso di queste indagini sono stati ascoltati numerosi investitori che hanno raccontato come si sono svolti i fatti. A seguito di queste indagini sono stati formalmente indagati tutti gli ex vertici della Banca Popolare di Milano che erano in carica all'epoca dei fatti e cioè l'ex presidente della Bpm, Massimo Ponzellini (foto) e i due ex d.g. Enzo Chiesa e Fiorenzo Dalu e Ivano Venturini, già responsabile della funzione compliance. L'ipotesi di reato e truffa.
Seguiremo, come è ovvio, l'evoluzione delle indagini ed in caso di rinvio a giudizio supporteremo tutti gli investitori che vorranno costituirsi parte civile.
Ripetiamo l'invito a tutti gli investitori di contattare gli inquirenti per raccontare come è avvenuto il collocamento delle obbligazioni nel proprio caso specifico.