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I costi del risparmio gestito alla luce dei rendimenti reali negativi del mercato obbligazionario
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Editoriale di Alessandro Pedone
14 novembre 2012 16:41
 
 Abbiamo pubblicato un articolo sui rendimenti anomali del mercato obbligazionario.
Attualmente le obbligazioni hanno, mediamente, rendimenti reali (cioè al netto dell'inflazione) negativi. In questo contesto i costi dei prodotti di risparmio gestito (fondi comuni, gestioni patrimoniali, polizze unit-linked, ecc.) hanno un'incidenza ancora più significativa poiché gravano su investimenti che già hanno rendimenti attesi ridicoli.
Come abbiamo visto in questo articolo, sulla durata media dei 5 anni le obbligazioni abbastanza affidabili (anche senza andare sui bund tedeschi) hanno rendimenti nell'ordine dell'1%.
I costi medi dei fondi comuni d'investimento (anche non considerando i costi indiretti) è nell'ordine dell'1,2%. Cosa possiamo aspettarci da questi strumenti?
Come al solito... solo grandi delusioni.
Negli ultimi 10 anni la media di rendimento del complesso dei fondi comuni d'investimento è stata pari allo 0,7%. Il rendimento medio dei BOT a 12 mesi (cioè l'investimento più semplice ipotizzabile) è stato pari al 2,3%. Ciò significa che mediamente, ogni anno, i fondi comuni hanno distrutto valore per l'1,6% del patrimonio del fondo. Considerando il complesso del patrimonio affidato ai prodotti di risparmio gestito parliamo di decine di miliardi di euro all'anno andati in fumo a causa di questa distruzione di valore
Da quando abbiamo iniziato la nostra “crociata” contro i prodotti di risparmio gestito (circa 10 anni fa), la quota della ricchezza degli italiani investita in fondi comuni d'investimento è diminuita notevolmente (ovviamente per dinamiche a noi totalmente estranee). Questo dovrebbe farci piacere, ma le cose purtroppo, in molti casi sono peggiorate.
Spesso i fondi comuni d'investimento sono stati sostituiti da strumenti ben più costosi e meno trasparenti come polizze unit-linked, gestioni patrimoniali, obbligazioni strutturate, ecc.
Gli anni che abbiano davanti a noi, dal punto di vista finanziario (e non solo) sono anni di vacche magre, diventa sempre più importante (e difficile) preservare i propri patrimoni dall'inflazione e dalla distruzione di valore perpetrata ogni anno dalle istituzioni finanziarie.
 
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