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Obama di qua e Obama di la’. Che brutto Paese
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Editoriale di Vincenzo Donvito
9 maggio 2017 14:57
 
 La “visita” dell’ex-presidente Usa Barack Obama a Milano e poi in Toscana, ha scatenato tutto il provincialismo italiano. Quello insito nelle persone piu’ importanti e nell’ultimo dei bischeri. Quello fatto di chi ama farsi i selfie in ogni occasione, figurarsi se poi e’ accanto a qualcuno che e’ un “selfie vivente” come Obama.
Restiamo comunque attoniti per il fatto che per andarlo ad ascoltare a Milano, con tanto di pienone ed esaurito, le persone hanno speso 850 euro, nell’ambito di una fiera gastronomica e, da quanto abbiamo capito, non sono soldi che poi vengono dati per qualche buona causa altruista. Si sa, gli ex-presidenti Usa (e non solo, notorio il caso dell’Uk Tony Blair) hanno come missione post “capo del mondo” quella di andare in giro a dire la propria (e sono quotati piu’ e meglio di tanti altri, per carita’…) percependo parcelle che, si’ finiscono in fondazioni e cose simili per il bene diffuso, ma che niente ci dice che in buona parte servano a finanziare lo stesso oratore. La cosa in se’ non ci scandalizza, non abbiamo l’approccio cattolico romano al denaro (che sarebbe sporco…), ma non riusciamo a digerire quello che, anche l’iper-liberal quotidiano The New York Times, ha chiesto che non accadesse anche nel caso di Obama: super parcelle la cui destinazione non e’ mai trasparente al 100%. Sara’ inascoltato?
Ma ne prendiamo atto. Cosi’ come prendiamo atto, dopo aver letto (1) di chi andava da Obama risparmiando sul parrucchiere o chi cercava di non spendere perche’ forse riusciva ad imbucarsi: perfetto specchio dell’Italia che si riflette in ogni parte del mondo.
E non ci puo’ non venire in mente di quando, l’ex-presidente del Governo italiano, Matteo Renzi, grande anfitrione odierno della calata di Obama nella capitale meneghina, “solo” Sindaco di Firenze, in un incontro in Usa sempre con Obama, si faceva spazio tra la folla di tanti amministratori ricevuti dal primo cittadino Usa, piegato su se stesso, con le spalle contrite e la mano destra tesa in avanti, diceva “Mister President, I’m a Mayor of Florence”. Sembrava Massimo D’Alema quando qualche anno prima, neo-ministro degli Esteri, nelle foto degli incontri internazionali accanto ai suoi colleghi dei Paesi piu’ importanti del mondo, con le spalle anche lui contrite, e forse anche per i baffetti che gli davano l’aspetto umile e buffo a mo’ di Charlie Chaplin, con lo sguardo spaurito e gli occhi mobili che si guardavano e riguardavano intorno, sembrava si dicesse da solo “ed io che ci faccio qui?” oppure “madonna, dove sono arrivato”.
Va buo’! Probabilmente e’ l’Italia in cui stiamo consumando gli ultimi anni della nostra vita (ne ho 64) e, visto che non sono stato “disciplinato” in passato e tuttora, mi tocca viverli come in una sorta di Inferno di Dante (il poeta, non il figlio del Sindaco di New York, Bill de Blasio), messo a soffrire in un girone in cui si e’ flagellati da luoghi comuni, provincialismo, frasi fatte, tutte ben mescolate con fake news che ti fanno perdere l’orbita del senno e dell’orientamento.
Ma cosa ne verra’ fuori da questa “visita” di Obama? Leggiamo di scuole, master, corsi, incontri. Anche noi siamo convinti che la presidenza Obama sia stata una delle migliori Usa in questi ultimi decenni, ma proprio non riusciamo a non sentirci a disagio nel vedere il marito di Michelle aggirarsi per monumenti con l’ombra di Renzi, il codazzo di fotografi e, immaginiamo, incassare la sua parcella. Ci domandiamo se sara’ qualcosa come quella di Bill Gates, che coi miliardi che ha fatto e continua a fare con la Microsoft, costruisce, tra l’altro, cessi portatili per i disgraziati dell’Africa. O qualcosa come il miliardario George Soros, tutto dedito a sostenere democrazie come piattaforme di societa’ aperte, soprattutto nell’Europa di cui e’ originario.
Se son rose fioriranno? C’e’ da capire quali siano queste rose… noi vediamo tante spine, ma siamo curiosi e, pur se pessimisti nel giudizio, siamo almeno ottimisti nell’azione. Altrimenti saremmo qui solo a piangerci addosso, che non e’ la nostra attivita’ preferita.

1 – Corsera del 08/05/2017
 
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