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PREZZI E COMMERCIO. IL MERCATO NON SI FA CON IL BLOCCO DEI PREZZI MA CON LA CONCORRENZA
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Editoriale di Primo Mastrantoni
15 settembre 2004 0:00
 
"Il Governo e' convinto della necessita' di tutelare il potere d'acquisto dei salari e delle pensioni agendo anche sull'aumento dei prezzi". Cosi' le dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio dei ministri, Gianfranco Fini, al termine dell'incontro con alcune associazioni di consumatori.
In sostanza parole, parole, parole, come nell'indimenticata canzone di Mina.
In verita' il Governo non ha fatto nulla per fare cio' che dichiara il vice Premier e probabilmente non fara' nulla, se non manovre pubblicitarie, fara' cioe' "a' mossa", un'ancheggiata.
Che cosa dovrebbe fare? Cio' che suggerisce lo stesso CNEL (anche noi da anni, scusate la citazione), cioe' accelerare la liberalizzazione dei mercati, sia quelli a rete (elettricita', gas, acqua, comunicazioni, trasporti) che quelli privati (albi professionali, carburanti, taxi, ecc.) e diminuire le tasse per rilanciare i consumi.
Non c'e' concorrenza, questa e' la sintesi dell'analisi del CNEL. Sulla tasse siamo ormai al ridicolo perche' ogni momento e' buono per annunciarne la riduzione, che non arriva. In un libero mercato come si fa a bloccare i prezzi o a ridurli? Con decreto o con le liberalizzazioni e la concorrenza? Se i commercianti vogliono abbassare o bloccare i prezzi lo facciano o qualcuno pensa di vivere negli anni del dopoguerra, e del mercato nero, o nell'URSS? Il dramma dell'Alitalia non insegna nulla? L'economia assistita e' storicamente fallita e chi ne ripropone, piu' o meno velatamente, il percorso, prende in giro e danneggia i cittadini, nella loro veste di lavoratori e consumatori.
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