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Quando le leggi sono utili, ma non bastano. E tutto e' come prima.se non peggio ..
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Editoriale di Vincenzo Donvito
15 luglio 2004 0:00
 
Nei giorni scorsi il Parlamento ha licenziato la nuova legge sui diritti degli animali. E in molti ne hanno gioito, perche' se ne sentiva proprio la mancanza, che' la vecchia era decisamente deficitaria. Ho guardato il mio cane, che scodinzola, sonnecchia e gioca tutto il giorno nelle stanze e nel giardino dell'associazione, ed ho pensato: "Mah, Leon, per te non cambia nulla. Il solo pensiero che ti possa accadere qualcosa anche di quello che veniva sanzionato nella vecchia legge, mi fa venire i brividi ..". Ed ho ancora pensato: "ma questa legge, cosa migliora per gli animali? Forse fara' sentire piu' appagato il senso di giustizia degli umani verso altri umani che proprio tali non si sono dimostrati, ma non credo che chi, per esempio, addestra i cani per i combattimenti clandestini, avendo davanti a se' la prospettiva -se pizzicato- di una pena piu' severa, desistera' dal suo negozio illegale e incivile".
Forse la pena di morte a go-go durante le mega-mobilitazioni contro i trafficanti di droga in Thailandia, con l'obiettivo di un Paese libero dalle droghe per il compleanno del re di quel Paese, ha dato un risultato? No! Tutto come prima e anche peggio.
E il nuovo codice italiano della strada, con i promettenti punti da levare dalle patenti e flash di macchinette ovunque senza presenza dei vigili, con miliardi di contravvenzioni? Nell'ultimo week-end i morti sulla strada sono stati in numero maggiore che non l'equivalente week-end dell'anno scorso, quando il codice della strada era ancora quello vecchio.
Qualcosa non funziona.
Le leggi, ovviamente, ci vogliono. Ed e' bene che siano anche precise e meticolose, e soprattutto che siano applicate e rispettate, nonche' modificate quando si evince che non servono piu' alla bisogna. Ma non bastano da sole a modificare situazioni che non funzionano.
Prima di tutto, ovviamente, ci vuole la cultura: quel mix di informazione e formazione per ogni individuo che, per restare ai nostri esempi,
1) ci faccia sentire la necessita', il piacere e l'opportunita' di vivere con gli animali come con noi stessi, nella differenza di specie ma non nella sottomissione brutale e violenta di questi rispetto a noi;
2) ci dia l'equilibrio e il rispetto di noi stessi e degli altri, per decidere se, come e a quali sperimentazioni e routine intendiamo sottoporci per vivere meglio;
3) ci faccia sviluppare quel senso civico che porta ogni individuo al rispetto del proprio e alla messa in atto delle proprie esigenze in armonia e nel rispetto della cosa pubblica.
Ma la cultura degli individui non e' sufficiente. Occorre anche la "cultura pubblica", cioe' la buona amministrazione.Cioe', restando a due dei nostri esempi:
1) Se non ci sono i luoghi -per esempio per i cani- belli, attrezzati, vicini, tenuti con decoro, dove portare gli stessi a correre, giocare, socializzare con altri cani . se viviamo in citta' o usiamo mezzi di trasporto o frequentiamo luoghi pubblici che malamente supportano e sopportano la presenza dei non-umani, c'e' poco da lamentarsi che la incivilta' dei proprietari si manifesti con cacche non raccolte e incuranza delle varie disposizioni, e che circolino cani che sembrano (come talvolta purtroppo sono) aggressivi (per gli umani e per gli altri cani), in quanto sempre tenuti chiusi, limitati, legati, soli, etc..; la nuova legge non intacchera' minimamente questa situazione, e gli animali domestici, che sono sempre in aumento, vedranno si' puniti per bene chi li maltratta, ma continueranno a fare una "vita da cani", in una situazione strutturale che favorisce gli abbandoni, i cui numeri ogni anno in questa stagione sono sempre piu' incredibili;
2) Dopo le nuove norme del Codice della strada, che tutti decantavano come miracolistiche, qualcuno ha visto crescere i parcheggi nelle citta', diminuire i costi degli stessi, aumentare la disponibilita' e la costruzione dei box privati? Tranne qualche rara eccezione, ci sembra tutto peggiorato: dopo le norme del codice, l'unico cambiamento e' stato l'aumento dei divieti comunali. Con il risultato di citta' in cui gli utenti della strada pagano piu' multe e piu' salate, e le citta' sono sempre piu' invivibili, anche per la cronica assenza di mezzi pubblici funzionali e disponibili sempre. Sono migliorate le autostrade e i loro servizi? No, e' tutto peggio. C'e' ancora qualcuno che si meraviglia per l'aumento di morti negli incidenti della strada? Ma come potrebbe essere altrimenti .
Sull'esempio della droga ho volutamente non continuato, perche' il discorso si farebbe molto lungo e articolato, e quindi lo rinviamo.
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