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Usi, costumi e consigli... per sopravvivere o per vivere?
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Editoriale di Vincenzo Donvito
15 gennaio 2004 0:00
 
Che fine ha fatto l'emergenza pitbull? Tutti ricordiamo l'estate scorsa in cui, questa sorta di flagello nazionale, era minuziosamente descritto dalle cronache locali e nazionali dei media. E il ministro Sirchia che varo' un'ordinanza (tuttora in vigore!) in cui quasi cento razze di cani erano obbligate a circolare con la museruola e guinzaglio non appena mettevano il "musino fuori dell'uscio". Forse questi cani si sono spaventati, cosi' come i loro padroni, ed hanno finito di assalire gli umani? O forse sono notizie che non fanno piu' vendere i giornali?
Che fine hanno fatto i pedofilli?Un fenomeno che esiste da quando esistono gli umani e su cui tutti sappiamo che "non dobbiamo accettare caramelle dagli sconosciuti", ma che qualche tempo fa era esploso. Tutti i giorni intere famiglie rovinate, con zii, parenti o amici o sconosciuti che assalivano sessualmente i bimbi. Gli stessi bimbi che se prima incontravamo in uno scompartimento di treno o al bar e davamo loro una carezza sulla testa, mai in quelle settimane e giorni ci saremmo sognati di fare altrettanto per non essere tacciati dell'infame violenza.
Puf ... spariti dalle notizie, eppure il pericolo esiste sempre. L'altro giorno al ristorante con amici, con tanto di canino di cui sopra, abbiamo per questo attratto l'attenzione di due bimbe (8-9 anni?) ad un tavolo accanto dove giocavano e mangiavano, mentre i genitori con amici erano ad un altro tavolo. Dopo un po' alcuni di noi, sempre complice il canino, hanno cominciato a comunicare con queste bimbe attraverso smorfie e marameo con tanto di mani sulle punte dei nasi ... una delle due mamme si alzava di continuo dal suo tavolo per dire/ricordare alle bimbe che non si parla con gli sconosciuti, lanciando verso di noi occhiate come fossero coltelli fendenti. Chissa' se i pedofili non fossero spariti dalle cronache, quali sarebbero stati i titoli a noi dedicati ... solo locali o anche nazionali?
Che fine hanno fatto le bottiglie di acqua minerale bucate? Di queste c'e' ancora qualche lievissimo strascico nelle brevissime delle cronache locali, ma di fatto sono sparite. Abbiamo ancora tutti negli occhi i poliziotti privati che presidiavano i reparti dell'acqua minerale nei corridoi scaffalati dei supermercati, o gli esperti che ci dicevano come e dove prendere le precauzioni, e noi tutti a fare "gira-e-volta" di tutte le bottiglie che ci capitavano. Al ristorante di cui sopra l'ho visto fare al cameriere in cucina prima di portarci la bottiglia e alla mamma anti-pedofili delle bimbette.
E i sassi dai cavalcavia? Bastava che uno si trovasse a passare su un cavalcavia sull'autostrada e magari si fermasse per rispondere al telefonino che, tempo pochi minuti, da una parte all'altra del ponte c'erano gazzelle e pantere delle forze dell'ordine. Oggi ti puoi anche fermare a fare uno spuntino (de gustibus ...) e nessuno ti considera.
E' il potere dell'informazione, e la manipolazione della stessa. E quindi la creazione della psicosi piu' o meno di massa dove tutti ci sentiamo una nazione unita nel disprezzo per i cattivi e, quasi come automi, agiamo di conseguenza.
E' sintomatico come questo continui ad accadere per i comportamenti legati alla nostra sicurezza e alle nostre passioni, ma si affievolisca sempre piu' per l'aspetto economico.
Ne e' dimostrazione il grande comportamento maturo che i consumatori hanno saputo dare per le ultime feste, dove, stufi di essere ostaggio dei commercianti, hanno usato la potente arma del non-acquisto, con tanto di conseguente diminuzione dei prezzi anche prima di quelle gabbie economiche che si chiamano saldi (e che, se aboliti, farebbero la gioia di commercianti e consumatori, grazie ad un mercato in saldo continuo ...).
L'economia e le passioni (strutturale e infrastrutturale come parafrasarono gli economisti Marx ed Engels -a mio avviso azzeccandoci poco, ma sicuramente inventarono un modo di dire) non sono dimensioni a se' stanti. La loro armonia e compenetrazione dovrebbero essere gli elementi di certezza, tranquillita' e sicurezza che cerchiamo nella nostra quotidianita'. E proprio oggi, dove tutto e' sempre piu' provvisorio e invisibile -a partire dai punti di riferimento individuali ed istituzionali- credo che dobbiamo farcene forza. Imparando ad usarli uno rispetto all'altro, facendo tesoro della parsimonia e intelligenza che usiamo in economia per trasferirla ovunque, e vedere coi nostri occhi. Informandoci si', ma che gli esempi di sopra ci servano per capire.
Forse cosi' riusciremo meglio a vivere nel mondo Parmalat, dei prezzi impazziti, delle istituzioni che pensano solo a se stesse e ai loro rappresentanti, e chi piu' ne ha piu' ne metta.
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