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 SPAGNA - SPAGNA - Aborto e eutanasia, istituto gesuita favorevole alla legalizzazione
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27 agosto 2010 18:20
 
Ha suscitato indignazione nella comunita' cattolica in Spagna la presa di posizione a favore della legalizzazione dell'aborto e dell'eutanasia, in 'casi estremi', da parte di un istituto di bioetica presieduto da un gesuita, che assiste vari ospedali dell'Ordine di San Juan de Dios.
La circostanza e' riferita oggi dal quotidiano conservatore ABC, che gia' aveva rivelato nei giorni scorsi la pratica di interruzioni volontarie di gravidanza in due ospedali di Barcellona gestiti dalla Chiesa, per evidenziare 'la contraddizione esistente fra la dottrina cattolica e la pratica medica'.
Il quotidiano punta l'indice contro l'Instituto Borja di Bioetica, presieduto dal gesuita Francesc Abel i Fabre, organismo di consultazione per vari enti ospedalieri, fra i quali l'Ospedale San Joan de Deu, di Barcellona, di proprieta' dell'omonimo ordine. Stando a quanto riferisce ABC, nell'aprile del 2005 l'Istituto, fondato nel 1976, si pronuncio' in un comunicato a favore della depenalizzazione dell'eutanasia 'nei casi estremi e conflittuali'.
In particolare, l'organismo si riferiva a situazioni di estrema gravita' nelle quali 'il malato solleciti' l'eutanasia 'in maniera libera e reiterata, abbia una malattia incurabile che gli procurera' la morte in poco tempo' e che 'gli provochi un dolore insopportabile'. Il documento 'Verso una possibile depenalizzazione dell'eutanasia', duramente contestato dalla Conferenza episcopale di Tarragona, territorialmente competente, fu redatto da un gruppo di lavoro costituito da medici, filosofi, giuristi e teologi e indicava alcune circostanze estreme in cui l'eutanasia doveva essere depenalizzata. I vescovi, in una nota, sanzionarono, con l'esclusione, l'Istituto di bioetica in relazione alla partecipazione in tredici comitati di etica assistenziale di ospedali collegati all'Ordine di San Juan de Dios.
Dopo quella controversia, un altro rapporto dell'Instituto Borja sull'aborto e' tornato a scatenare la polemica fra i settori ecclesiastici e le organizzazioni pro vita, sempre stando a quanto riferisce ABC. Intitolato 'Considerazioni sull'embrione umano', il documento citato dal quotidiano sottolinea che 'in casi di conflitti gravi estremi siamo a favore della decisione responsabile e presa con coscienza da parte degli interessati, promuovendo la formazione di questa coscienza e accompagnandoli nelle loro decisioni concrete'.
Il documento aggiunge che 'la depenalizzazione dell'interruzione di gravidanza, in certe situazioni di conflitto grave che fanno prevedere un futuro di dolore e sofferenza per gli implicati, sara' intesa come un gesto di comprensione e accoglienza verso le persone che si trovano in situazioni difficili che possono convertire l'inizio della vita in un carico pesante'.
Anche in questo caso, il documento e' stato stigmatizzato dalla conferenza episcopale di Tarragona. (AnsaMed)
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