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 MESSICO - MESSICO - Bollettino di guerra alla droga, 200 morti in sei giorni
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Notizia 
17 giugno 2010 15:36
 
Scene di western in un cimitero, incursioni in una comunità di recupero per tossicodipendenti, una vera e propria battaglia dentro una prigione: la guerra tra cartelli della droga in Messico ha fatto 200 morti in sei giorni, un picco di violenza senza precedenti dall'elezione del presidente Felipe Calderon nel 2006. "Abbiamo inflitto colpi importanti a tutti i cartelli, senza eccezione.
Questo ha creato ulteriori divisioni tra le bande criminali", ha dichiarato il capo dello Stato provando a trovare una giustificazione a questa escalation delle violenze.
Calderon ha attribuito la responsabilità di queste violenze alle "rivalità tradizionali" tra i narcotrafficanti e alle "guerre che li vedono opposti ormai da tempo".
L'ultimo episodio in ordine di tempo ha avuto luogo ieri a Ciudad Juarez, dove quattro uomini e due donne sono rimasti uccisi in un attacco compiuto da una una quindicina di persone all'uscita da un centro di riabilitazione per tossicodipendenti.
Il capo dello Stato ha invitato tutti i cittadini e le autorità locali a serrare le fila. "Questa non è solamente una battaglia del presidente, ma di tutti i messicani e in particolare di coloro che hanno responsabilità pubbliche", ha commentato.
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