testata ADUC
 SPAGNA - SPAGNA - Cannabis club. Una sentenza a Barcelona chiede normativa chiara cosi' come c'e' per tabacco e alcool
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
18 luglio 2014 16:23
 
La regolamentazione del consumo di marijuana preoccupa i giudici che devono decidere se mandare in prigione o assolvere, per traffico di droghe, i responsabili dei club di consumo di cannabis. Questa associazioni, che hanno proliferato in citta' come Barcelona, si trovano al centro di una contesa legale e sono oggetto di indagini poliziesche di diverso tipo. Una recente sentenza che li ha assolti, emessa dalla Audiencia di Barcelona, invita le istituzioni a fissare “delle norme chiare per una attivita' che continua ad essere nel limbo dell'illegalita'”.
“E' ormai il momento che i diversi ambiti giuridici, sanitari e sociali chiedano al legislatore di fissare delle norme chiare per il funzionamento di questo tipo di associazioni”, dice la sentenza, emessa dal magistrato Santiago Vidal. I giudici lamentano che “solo il Parlamento di Euskadi (il Paese Basco) ha avviato la regolamentazione”. E criticano il fatto che la Procura Generale dello Stato non abbia “messo in pratica nessuna difesa dell'interesse pubblico in questa materia, ma abbia continuato in modo indiscriminato ad alimentare situazioni come quella oggetto di questo processo penale”.
La Procura, dice la sentenza, puo' fare raccomandazioni al Governo perche' regolamenti la materia. “E' ora che ci sia una norma giuridica precisa come c'e' per altre droghe nocive per la salute, come tabacco e alcool, quando vengono consumati abusivamente, anche se hanno una regolamentazione molto piu' permissiva”. La sentenza e' stata emessa contro un ricorso della Procura sull'assoluzione di cinque responsabili del club Airam per il reato di traffico di droghe.
Come nasce la vicenda giuridica
Nel febbraio del 2012, due giovani furono arrestati e messi in carcere mentre uscivano dalla sede dell'associazione, a Barcelona. Avevano acquistato tre dosi di hashish senza esserne soci ed avevano pagato, per ognuna di queste, 20 euro. La Procura accuso' il club di traffico di droghe per aver infranto i requisiti del “autoconsumo condiviso” ed aver venduto droga a persone terze con fini di lucro.
La sentenza odierna, emessa dalla Decima Sessione, contesta gli argomenti della Procura e conferma l'assoluzione. I magistrati affermano che la detenzione da parte dei giovani “non dimostra” che gli accusati avessero venduto le dosi. “L'ipotesi che la sostanza stupefacente fosse per il proprio consumo, non puo' essere scartata”.
I club per il consumo di cannabis usano la forma di associazione (un diritto fondamentale della Costituzione) per mettere in atto la propria attivita'. Ma il settore e' d'accordo con l'Audiencia e sono mesi che sta lavorando per una regolamentazione chiara, che consenta loro di continuare a distribuire cannabis senza dover vivere con il dubbio di essere accusati di traffico di droghe. Anche il Dipartimento della Salute perora che sia una normativa, ponendo l'accento sulla necessita' che siano ridotti i rischi per la salute pubblica. Le federazioni dei club e i partiti politici hanno tenuto diversi incontri e a settembre si discutera' in Parlamento una proposta di “Buenas Praticas”. Una eventuale riforma del codice penale, pero', e' prerogativa del Governo centrale.
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS