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 ITALIA - ITALIA - Cannabis terapeutica e testamento biologico. No dalla Regione Lombardia
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10 gennaio 2018 12:02
 
Decadono le proposte di legge lombarde sull'uso terapeutico della cannabis e sul testamento biologico. Oggi, infatti, il Consiglio regionale della Lombardia ha votato a maggioranza il non passaggio all'esame dei progetti di legge di iniziativa popolare relativi all'uso terapeutico della cannabis e all'istituzione del registro regionale del cosiddetto testamento biologico, come deliberato e stabilito dalla commissione Sanita' nella seduta del 20 dicembre scorso. A favore del non passaggio all'esame progetti di legge di iniziativa popolare relativi all'uso terapeutico della cannabis si sono espressi 35 Consiglieri (19 i contrari), mentre sull'istituzione del registro regionale del cosiddetto testamento biologico hanno espresso voto favorevole al non passaggio all'esame 38 consiglieri (i gruppi di minoranza non hanno partecipato al voto).
"Il progetto di legge sul biotestamento e' inutile e incostituzionale, soprattutto ora che esiste gia' una legge nazionale", ha spiegato il presidente della commissione Sanita' Fabio Rolfi (Lega Nord). "Anche per quanto attiene la cannabis terapeutica la normativa nazionale ha gia' introdotto questi preparati nell'offerta sanitaria. Del resto nemmeno nei nuovi LEA, recentemente approvati dal Governo nazionale, e' stata prevista una maggiore 'fruibilita'' dei farmaci contenenti i principi attivi derivanti dai cannabinoidi". Invece la vicepresidente del Consiglio regionale in quota Pd, Sara Valmaggi, ha dichiarato: "La maggioranza di centrodestra in Regione ha tirato avanti per anni senza discutere ne' questi due progetti di legge ne' i nostri di iniziativa consiliare e ora, arrivati a fine legislatura, li ha affossati. Sul biotestamento pero' c'e' oggi una legge nazionale e la Lombardia si adeguera'. Sulla cannabis, invece, a nostro parere vengono purtroppo negate ai malati alcune terapie efficaci solo per una posizione ideologica". Anche Dario Violi (M5Stelle) ha lamentato come su questi temi "non c'e' mai stata da parte della maggioranza la volonta' di aprire un confronto e una analisi seria e approfondita, anteponendo posizioni preconcette alla possibilita' concreta di andare incontro alle richieste di cura dei malati".
Roberto Bruni (Patto Civico-Gori Presidente) ha annunciato la non partecipazione al voto da parte del suo gruppo, mentre Chiara Cremonesi(Lombardia progressista- Sinistra per Gori) ha posto l'attenzione sulle "aspettative deluse da parte di numerosi pazienti che si attendevano da Regione Lombardia maggiore responsabilita' e attenzione". Infine Riccardo De Corato (FdI) ha lamentato come l'uso terapeutico della cannabis "sia prodromico al rischio di dipendenza dall'utilizzo di sostanze stupefacenti con gravi rischi per la salute dell'individuo: gia' oggi in alcuni ospedali lombardi sono stati ricoverati bambini che presentano tracce di sostanze stupefacenti di cui fanno regolare consumo i rispettivi genitori, per cui e' necessario prevenire questo tipo di rischio impedendo la legalizzazione dei cannabinoidi a fini terapeutici". 
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