Dure critiche al governo di centrosinistra del premier Edi Rama da parte del suo principale alleato, il Movimento socialista per l'integrazione, Lsi, sul fenomeno della coltivazione della marijuana. Il capo gruppo dell'Lsi, Luan Rama, ha dichiarato oggi in aula che "nel 2017, l'Albania non potrebbe continuare a essere il paese che coltiva la droga nel cuore dell'Europa", chiedendo che la situazione "venga radicalmente cambiata e non si ripeti quello che e' successo nel 2016". Rama si e' riferito al recente rapporto del Dipartimento di Stato Usa in cui l'Albania viene considerata "un importante produttore della marijuana. Il paese ha collaborato con le autorita' italiane per il controllo del fenomeno, tuttavia le informazioni parlano di un incremento della coltivazione del cannabis sativa nel 2016", si legge nel rapporto secondo il quale "l'Albania e' una rotta per il transito delle droge pesanti quali l'eroina e la cocaina verso i paesi dell'Europa occidentale".
"La responsabilita' principale e' della maggioranza, e del governo, percio' serve una riflessione, immediata, concreta e determinata per un rigido rispetto della legge da parte di chiunque. Ci troviamo alla vigilia delle elezioni politiche, e cio' potrebbe spostare l'attenzione delle autorita', favorendo i trafficanti. Percio' non dobbiamo perdere tempo analizzando solo quello che e' successo, ma prendere le dovute misure per non permettere che il 2017 assomigli allo scorso anno", ha dichiarato Rama. Poche settimane fa il governo ha presentato la sua strategia per il contrasto alla coltivazione della marijuana, promettendo che "questo capitolo sara' chiuso una volta per tutte nel 2017". A questo scopo le autorita' hanno chiesto anche alla Guardia di Finanza italiana di anticipare le missioni dei sorvoli sul territorio albanese tesi ad individuare le superficie coltivate con la marijuana.