testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Consumo di cocaina. Radicali: i dati ufficiali sono reali?
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
27 febbraio 2012 16:29
 
Venerdì scorso il quotidiano “la Repubblica” è uscito con due pagine dedicate all’escalation del consumo di cocaina, parlando di 2 milioni di cocainomani abituali e di 700 mila cocainomani saltuari in Italia. Il servizio riporta anche una dichiarazione di Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sulla necessità di estendere i controlli antidroga ad altre categorie di lavoratori. Marco Perduca (senatore radicale/PD) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani) hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
Nel documento di sintesi dell’ultima Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia (28 giugno 2011), è inserita la Tabella 2 che riporta le stime di prevalenza del consumo di stupefacenti nella popolazione generale 15<64 anni. Per la cocaina il dato riportato è 2,1% nel 2008 e 0,9% nel 2010, con una riduzione del consumo del 57,1%. Tali dati permisero all’allora sottosegretario Giovanardi di cantar vittoria: tre anni di governo Berlusconi erano serviti a ridurre i consumi di tutte le droghe illegali.
Abbiamo atteso che il Dr. Serpelloni, curatore di quella Relazione e braccio destro di Giovanardi in tutto e per tutto, smentisse pubblicamente i dati di “Repubblica”. Non lo ha fatto. Allora i casi sono due: o il fatto che da 100 giorni non c’è più al governo Berlusconi ha prodotto nel Paese un aumento esponenziale dei consumi di cocaina.; o i dati forniti dalla coppia Giovanardi/Serpelloni solamente otto mesi fa erano falsamente rassicuranti e nascondevano la triste verità: il regime proibizionista è un acceleratore del consumo di sostanze stupefacenti. Se fosse vera la seconda ipotesi, Serpelloni dovrebbe dimettersi subito da Capo del Dipartimento Antidroga.

La replica
"I dati contenuti nei due ultimi rapporti al Parlamento sono incontestabili per quanto riguarda il sensibile calo di consumo di sostanze nel nostro Paese, compreso quello della cocaina. Il che non vuol dire che il consumo di cocaina in Italia non rimanga una vera criticità soprattutto per i danni che ne derivano, oltre al consumatore, a terze persone che rimangono vittime innocenti dei comportamenti dei cocainomani": cosi' il senatore Carlo Giovanardi replica ai radicali Perduca e Manfredi a proposito del consumo di cocaina.
"Entro il 30 giugno - continua l'ex sottosegretario - verrà presentato l'annuale Rapporto al Parlamento e in quella sede sarà possibile verificare se questo trend positivo continua o se ci saranno dati in controtendenza, senza lasciarsi influenzare da opinioni, come quelle dei radicali, che sono espresse a nasometro, senza nessun riscontro tecnico e scientifico come quello delle analisi sui metaboliti attivi della cocaina nelle acque reflue, elaborate dall'Istituto Mario Negri di Milano".

La controreplica
"La non risposta del senatore Giovanardi conferma che la sua gestione e quella del capo del Dipartimento antidroga Giovanni Serpelloni, quando vengono confrontate con le cifre, di cui hanno fatto strame per anni manipolandole in lungo e largo, cambiano discorso senza doversi sentire in obbligo di rispondere": cosi' i radicali Marco Perduca e Giulio Manfredi replicano a Carlo Giovanardi.
"Siccome si rimanda al prossimo Rapporto al Parlamento per i dati piu' recenti - aggiungono - occorre che il ministro Riccardi, invece che inviare meramente una copia al Senato e una alla Camera, si assuma la responsabilita' di venire nelle commissioni competenti e affrontare un pubblico dibattito nel merito, prima di poter considerare il rapporto effettivamente presentato al Parlamento". "Abbiamo presentato anche delle modifiche regolamentari in merito, speriamo che presto possano esser prese in considerazione per arrivare a giugno preparati" concludono Perduca e Manfredi.
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS