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 U.E. - U.E. - Cosmetici e concorrenza. Corte Giustizia europea: no a vendite selettive
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13 ottobre 2011 12:10
 
La clausola di un contratto di distribuzione selettiva - come per cosmetici e prodotti di igiene - che vieta ai distributori di venderli via internet, 'costituisce una restrizione della concorrenza, a meno che quella clausola non sia oggettivamente giustificata'. Lo afferma la Corte di giustizia europea con una sentenza pregiudiziale pronunciata oggi a Lussemburgo, nella vicenda che vede l'Autorita' francese garante della concorrenza denunciare come 'anticoncorrenziali' gli accordi di distribuzione della societa' Pierre Fabre Dermo-Cosmetique, i cui cosmetici e prodotti di igiene personale sono venduti soprattutto per il tramite di farmacisti sul mercato europeo.
Alla Corte d'appello di Parigi, che si era rivolta ai giudici europei per un'interpretazione della normativa Ue al riguardo, la Corte di giustizia risponde in primo luogo che i prodotti in questione non rientrano nella categoria dei medicinali. Inoltre, che 'i contratti di distribuzione riguardanti i marchi Klorane, Ducray, Gal‚nic e Avène, la cui vendita deve essere effettuata esclusivamente in uno spazio fisico e alla presenza di un laureato in farmacia, in pratica limitano qualunque forma di vendita su Internet'.
La Corte europea conclude sottolineando che - come gia' rilevato in passato per la vendita di farmaci non soggetti a prescrizione medica e per le lenti di contatto, 'l'obiettivo di presentare l'immagine di prestigio dei prodotti (in questo caso quelli della societa' francese), non puo' rappresentare un obiettivo legittimo per restringere la concorrenza'.
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