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 ITALIA - ITALIA - Fibra ottica. Bassanini (Cdp): possibile una sola Rete. E Telecom risponde al quotidiano inglese
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19 giugno 2010 7:42
 
 "Nel nostro Paese non ci sono condizioni per avere piu' reti in fibra concorrenti tra di loro". Lo ha detto il presidente della Cdp (Cassa depositi e prestiti, più volte indicata come possibile socio dell'ipotizzata società della nuova rete), Franco Bassanini, parlando come presidente di Astrid a un convegno sulla banda larga organizzato dal Pd. Trovare "un'intesa tra gli operatori sulle ngn" per realizzare una sola rete e' una delle tre condizioni necessarie, ha spiegato Bassanini. Come secondo punto bisogna che ci sia una "remunerazione a tassi non speculativi, ma accettabili".
Inoltre e' auspicabile che partecipino al piano "Regioni ed enti locali che sono in grado di organizzare la domanda e dare certezza sui tempi per la costruzione delle canalette, ecc...". Come terza condizione Bassanini spiega che bisogna "avere regole e incentivi che non penalizzino gli investimenti di lungo termine ma che li mettano alla pari degli investimenti di breve termine". Bassanini, parlando stavolta come presidente della Cassa Depositi e prestiti, ha poi specificato che non andra' al tavolo convocato dal vice ministro Romani con gli operatori di telecomunicazione il 24 giugno: "Aspettiamo di conoscere il piano", ha sottolineato.
Sullo stesso fronte, da registrare la lettera dell'ad di Telecom Italia, Franco Bernabe', al Financial Times in risposta all'articolo pubblicato all'inizio della settimana sull'opportunita' per il gestore di aderire al consorzio della nuova rete italiana a banda larga. Lo scenario descritto dall'Ft che invitava Telecom a "mettere da parte le sue tendenze da monopolista e unirsi al consorzio" e' "fuorviante".
"Dire che l'Autorita' italiana per le tlc voglia rivedere le tariffe della rete in rame per sostenere il bilancio di Telecom Italia e' falso", afferma Bernabe'.In merito alla rete di nuova generazione, l'ad ha affermato che Telecom ha intenzione di fornire la fibra alla meta' della popolazione italiana entro il 2018 ed e' "aperta a considerare progetti pubblico-privati per spartirsi gli investimenti (per esempio nei condotti) solo nelle aree geografiche dove la competizione basata sulle infrastrutture non e' sostenibile". "E' sorprendente - ha aggiunto - che i nostri concorrenti sostengano l'utilizzo dei soldi dei contribuenti per quella che loro rivendicano come un'iniziativa di mercato, cioe' lo sviluppo della fibra nelle principali citta' italiane".
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