testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Giustizia. Dopo 43 anni notifica sentenza disconoscimento paternita': costretta a cambiar cognome
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
1 ottobre 2010 12:22
 
Per 43 anni ha portato un cognome che non le apparteneva piu', ma la signora Rossana Fanny Uva (oggi Paganelli, come la madre), l'ha saputo a quasi mezzo secolo di distanza dal pronunciamento del tribunale, quello di Trani.
L'incredibile vicenda - di cui riferisce 'Il Gazzettino' - e' rimasta dal 1967 ad oggi sepolta negli archivi del tribunale pugliese, al quale il padre della donna, dopo la separazione dalla moglie, si era rivolto per il disconoscimento di paternita'. Richiesta accolta nel maggio del '67, ma mai comunicata all'interessata. Rossana Fanny aveva allora tre anni.
Da allora e' passata una vita, nella quale la donna ha cambiato citta' e regioni di residenza: prima Milano, dove vive ancora l'anziana madre, e poi Dosson di Casier (Treviso), in Veneto, dove lavora e coltiva i suoi interessi. Tra questi la scrittura, romanzi e poesie, tutti firmati ovviamente con quel cognome, Uva, che anagraficamente non le appartiene dagli anni '60.
La lancetta del lentissimo orologio burocratico e' tornata al presente pochi mesi fa, con la morte del padre biologico. Al tribunale di Trani - scrive 'Il Gazzettino' - si sono cosi' 'ricordati' di dover avvisare il Comune di Milano, dove Rossana risultava essere andata a vivere, e dal capoluogo lombardo le carte sono arrivate al Comune di Casier. 'Adesso non sono nessuno - commenta amaramente la donna - Oltre alle spese da sostenere, e' a livello morale che la cosa e' devastante'.
Rossana Fanny domani andra' a richiedere la carta d'identita' con il nuovo cognome, Paganelli, ma annuncia un ricorso al Tribunale per danni morali. Nella speranza di non dover attendere mezzo secolo. 
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS