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 ITALIA - ITALIA - Immigrati. In crescita chi abbandona l'Italia
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27 gennaio 2011 15:26
 
La crisi economica in Italia rende difficile l'arrivo di stranieri e spinge gli immigrati a trasferirsi in altri Paesi. Dal 2007 al 2009, infatti, a causa della crisi il numero stranieri che dall`estero si sono iscritti all`anagrafe italiana è diminuito di 108 mila unità (-21,1%), mentre è aumentato del 58,8% (11 mila persone) il numero di stranieri che si sono cancellati dai registri anagrafici per andare via dall`Italia. Il saldo migratorio, pur rimanendo positivo (+374.455 unità), è quindi calato e le minori entrate corrispondono grosso modo ai nuovi ingressi previsti dal decreto flussi 2010, che ammontano a quasi 100 mila unità.
Sono alcuni risultati di uno studio della Fondazione Leone Moressa, che ha analizzato i dati demografici e le dinamiche migratorie in Italia nell`ultimo biennio. Secondo il dossier in Italia la popolazione straniera residente è aumentata dal 2007 al 2009 del 23,4%: poco più di 800 mila persone in più. L`aumento costante della presenza straniera è dato in prevalenza da un flusso migratorio sempre positivo, ma che negli ultimi due anni a causa della crisi è diminuito: il motivo va trovato sia in una minor quota di stranieri che preferisce l`Italia, sia da un maggior numero di soggetti stranieri che se ne va dal nostro Paese.
Le 108 mila minori entrate rappresentano il 2,6% della popolazione straniera residente. Osservando il dato suddiviso a livello di macroarea si osserva come il tasso aumenta nelle aree meridionali, rispetto a quelle centrali e settentrionali. A livello locale, Torino è la provincia che, con 18mila iscrizioni in meno, è sembrata essere la meno attrattiva rispetto al passato. Seguono a ruota, in termini assoluti, tre province venete Verona (-5.650), Treviso (-4.746) e Padova (-3.592) e due province laziali Latina (-3.249) e Roma (-3.069).
Ma se si rapporta il saldo alla presenza straniera nei singoli territori, si può osservare come siano le province del Sud ad aver perso più appeal: i minori afflussi di stranieri rapportati alla popolazione si fanno infatti più elevati nelle aree di Siracusa (-15,4%), Cosenza e Enna (entrambe con -13,3%). All`opposto, le province di Milano, Genova, Firenze hanno registrato nel 2009 più iscrizioni dall`estero di stranieri rispetto al 2007, determinando un`inversione di tendenza rispetto all`andamento medio nazionale.
"Il minor ingresso di stranieri trova nella crisi la sua motivazione principale", dicono i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, "il calo della produzione, l`aumento della disoccupazione e le difficoltà complessive hanno reso l`Italia un po` meno attrattiva nei confronti della popolazione straniera. In una situazione in cui i flussi di ingresso di stranieri dall`estero è calato di poco più di 100mila unità, il Governo prevede altrettante entrate attraverso il decreto flussi. Questa è solo una coincidenza, ma anche un sintomo della crisi in atto: le entrate previste di stranieri non andranno a ripristinare i flussi migratori precrisi, ma risponderanno a specifiche esigenze del mercato: le imprese infatti - concludono gli esperti - richiedono meno manodopera straniera rispetto a quanto era stato stabilito nei decreti flussi degli anni passati, quando la situazione economica era più rosea e con migliori prospettive di crescita".
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