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 FILIPPINE - FILIPPINE - Lotta alla droga. 81% d'accordo con presidente Duterte
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27 marzo 2017 16:55
 
L’81% dei filippini ha una maggiore sensazione di sicurezza nelle strade da quando e’ iniziata la “guerra contro le droghe” del presidente Rodriguo Duterte, secondo un’indagine pubblicata oggi.
Il 56% degli intervistati ha detto di essere “d’accordo”, mentre un 25% e’ “molto d’accordo” con l’affermazione che “le strade ora sono meno pericolose rispetto all’anno scorso, grazie alla campagna contro le droghe illegali”. Il sondaggio e’ stato fatto da Pulse Asia.
Solo il 4% ha detto di essere “in disaccordo”, e uno 0,2% “molto in disaccordo”, mentre gli altri non si sono espressi rispetto alla campagna che ha provocato piu’ di 7.000 morti in tutto il Paese da quando e’ iniziata, il 30 giugno del 2016, quando Duterte e’ stato investito della carica di Presidente.
Il sondaggio e’ stato realizzato a dicembre, in piena campagna di guerra contro le droghe, prima che la stessa fosse sospesa a febbraio.
Il direttore della Polizia di Manila, Oscar Albayalde, ha celebrato i risultati del sondaggio dicendo che le autorita’ continueranno nella “missione per eradicare le droghe illegali e le altre attivita’ illegali” nella capitale delle Filippine.
La Polizia Nazionale ha intanto presentato delle sue statistiche che mostrano un notevole calo del numero di crimini da quando e’ iniziato il mandato di Duterte.
Dal 1 luglio del 2016 e fino allo scorso 24 marzo, il numero di crimini -assassinii, omicidi, furti, sequestri e feriti- sono stati 78.941, in calo rispetto ai 158.879 registrati nello stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati presentati dal capo della Polizia, Ronald dela Rosa.
Duterte ha ricevuto dure critiche nei mesi passati, in special modo da ONG e organismi internazionali, per aver concesso impunta’ agli assassini di presunti trafficanti e tossicodipendenti. Secondo Amnesty International e’ stata avviata una “guerra contro i poveri”.
Duterte conserva un’alta popolarita’ nelle Filippine, specialmente nelle classi piu’ povere.
Tra i piu’ di 7.000 morti della controversa campagna,secondo dati ufficiali, piu’ di 2.500 sono dovuti alla polizia nei confronti di persone che avevano fatto resistenza agli arresti, mentre gli altri sono attribuiti a gruppi criminali che si scontrano fra di loro per il controllo del mercato della droga.
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