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 ITALIA - ITALIA - Lotta alla droga. Sottosegretario Ferri: superare visione carcerocentrica
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11 ottobre 2015 12:26
 
"La droga ha un costo economico e sociale per il nostro Paese e non possiamo restare inermi di fronte a questi fenomeni. I dati statistici stimano che lo Stato italiano spende oltre un miliardo di euro tra i costi dell'attività di indagine da parte delle Forze dell'Ordine, quelli relativi ai procedimenti giudiziari e quelli per la detenzione nelle carceri". E' quanto ha detto il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri intervenendo al convegno 'We Free Days. Il futuro dei giovani: proposte per guardare avanti' organizzato dalla comunità di San Patrignano. Secondo Ferri bisogna superare la "visione carcerocentrica". "Grazie ai provvedimenti del Governo - afferma Ferri - abbiamo reintrodotto facilitazioni per l'accesso alle misure alternative, poiché riteniamo che la detenzione non possa essere la migliore soluzione per il reinserimento di questi soggetti nella società". Peraltro "i dati in nostro possesso dimostrano che il tasso di recidiva di coloro che hanno accesso a misure alternative è estremamente basso, circa il 18%, rispetto ad un 68% di recidiva di coloro che non vi hanno avuto accesso e quindi abbiamo la riprova della bontà di tale soluzione".
"Il fenomeno della droga non è solo un danno economico per lo Stato, ma è anche una piaga sociale che provoca conseguenze negative che dobbiamo assolutamente prevenire. E' indispensabile agire con campagne di informazione che coinvolgano e stimolino alla riflessione i nostri giovani e li sensibilizzino sui temi legati alla droga e ai suoi effetti, non solo dal punto di vista strettamente sanitario, ma anche per tutti gli effetti devastanti dal punto di vista sociale, familiare e lavorativo". "Occorre quindi sensibilizzare, informare, far conoscere ai giovani la pericolosità della dipendenza da droga e ciò che può comportare. Ascoltare le tante storie di ragazze e ragazzi che ne sono usciti grazie ad una seria azione di recupero che ha posto al centro la ricerca di se stessi sono un punto di partenza che aiuta a riflettere". "I risultati positivi raggiunti in termini di costi economici ma anche sociali devono indurre a pensare ad una visione meno carcerocentrica, più di recupero e terapeutica. Recuperare, lavorare su programmi seri di reinserimento e terapeutici significa, da una parte, non perdere il valore della certezza della pena, dall'altra, consentire di scontarla pensando a come recuperare e guarire chi ha commesso reati legati ad una dipendenza da droghe. La questione della punibilità, qualunque cosa si pensi in merito, va contemperata comunque con l'efficacia della repressione penale, con i costi che si sopportano nell'azione di repressione".
Ferri ha aggiunto: "Lo Stato non può permettersi, sia dal punto di vista umano e sociale, ma anche in termini di competitività, uno spreco di vite, un deperimento di risorse umane comportato dall'uso di droghe. L'investimento nell'azione di recupero, di prevenzione e di informazione è quindi essenziale ed importante anche per diminuire i costi economici". "I dati ci dicono infatti che si registri una spesa media di 1,4 miliardi di euro, pari allo 0,8 del Pil, per il contrasto e la repressione del fenomeno droga. La sfida è quella di investire maggiormente nella prevenzione, nel recupero per raggiungere il risultato di ridurre il numero dei soggetti dipendenti dalla droga. Un dato che ci fa riflettere è l'aumento di detenuti per reati legati allo spaccio di stupefacenti che nel 2014 si fermava a 13972 detenuti per reati di violazione dell'art.73 della legge 309/90, e nel 2015, seppur si tratti di un dato parziale, siamo saliti a 18312 detenuti".  
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