"Non si dica superficialmente che a Roma la mafia non c'e'. C'e' e come, e non solo come e' stata raccontata negli ultimi anni". Lo ha affermato Roberto Saviano in un'intervista a Sky Tg 24. "Tutto il narcotraffico della periferia romana si nutre della coca, del fumo della 'Ndragheta, della Camorra e di Cosa nostra - ha spiegato lo scrittore -. Le mafie classiche, quelle tradizionali, iniziano a irrorare il territorio rendendo la periferia ricca, perche' di fronte alla miseria di queste persone o anche semplicemente dell'estetica di questi palazzi, in realta' c'? tanto denaro che non rimane li' ma che poi viene investito al centro della citta'".. Saviano e' tornato poi a rivolgersi alla sindaca Virginia Raggi, dopo l'appello riportato oggi da Repubblica. "Sarebbe bello che Raggi potesse iniziare un dibattito sulla legalizzazione delle droghe, potesse prendere una posizione su questo". La borgata di San Basilio a Roma, ha ribadito Saviano, e' una piazza di spaccio, come Scampia, ed e' necessario accendere le luci su San Basilio come sulle altre periferie. "In queste piazze di spaccio i cittadini sono uno schermo perfetto per il sistema mafioso. Se fossero isolati in un territorio dove ci sono solo i pusher sarebbe rischiosissimo, sarebbero immediatamente identificabili. Invece no, come a Scampia, anche la periferia romana ha questo sistema. Convivono lavoratori e anziani, tutti pero' sono sotto scacco, nel senso che si compra il loro silenzio o con l'intimidazione o con il denaro. L'appello che ho fatto al sindaco Raggi e' di fare attenzione - ha concluso Saviano - di guardare a questi problemi e non considerarli marginali".