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 ITALIA - ITALIA - Minori e contraccezione. Garante Privacy: nessun obbligo di informazione per i genitori
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16 dicembre 2010 14:07
 
Un genitore non puo' accedere alla documentazione sanitaria della figlia minorenne che si rivolga, a sua insaputa, ad un consultorio per farsi prescrivere farmaci contraccettivi. In questo ambito alla minore va, infatti, riconosciuta una sfera di riservatezza tale da garantire effettivamente la sua liberta' di autodeterminazione.
E' quanto ha confermato il Garante privacy in un parere reso alla presidenza del Consiglio dei ministri - Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, condividendo le osservazioni gia' formulate dalla Commissione stessa in merito ad un caso sottoposto da una Asl. La vicenda - spiega la Newsletter del Garante - riguarda un genitore che, avendo trovato nella camera della figlia sedicenne una confezione di un farmaco contraccettivo gia' utilizzato, aveva chiesto all'azienda sanitaria di zona di accedere ai documenti sanitari piu' recenti della minore per assicurarsi, a suo dire, che il farmaco fosse stato prescritto da personale medico.
Nel suo parere, l'Autorita' ha condiviso quanto affermato dalla Commissione, secondo la quale, in base alla legge 194/78, i minori possono rivolgersi alle aziende ospedaliere e ai consultori senza che i genitori ne siano informati. Obiettivo della norma e' infatti quello di garantire l'anonimato dei minorenni che non vogliano o non possano mettere al corrente i propri genitori. Ma, soprattutto, lo scopo e' quello di evitare che le minori possano rivolgersi clandestinamente a soggetti privi della necessaria affidabilita', serieta' e professionalita' invece che a strutture sanitarie autorizzate, in grado di assicurare le necessarie garanzie.
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