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 MESSICO - MESSICO - Narcoguerra. Calderon intensifica la guerra ai narcos intorno alla capitale
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21 settembre 2012 9:36
 
Mille soldati hanno cominciato questo giovedi' a pattugliare le strade del controverso municipio di Nezahualcóyotl, nello Stato del Mexico e vicino al Distretto Federale, Comune in cui la percentuale di crimini e' aumentata del 14% negli ultimi mesi. Neza, come viene localmente chiamato, ha un milione di abitanti ed e' zona di guerra per il mercato delle droghe tra il cartello de La Familia e Los Zetas. Motivo per cui in un anno, secondo i dati della Procura Generale di Giustizia di Edomex, sono stati registrati 119 omicidi con arma da fuoco, e lo scorso fine settimana vi e' stato assassinato il deputato locale del Partido Revolucionario Institucional (PRI) Jaime Serrano Cedillo.
Lo schieramento dell'esercito, che e' a tempo indefinito, rientra nella guerra contro i narcos lanciata dal presidente Felipe Calderon negli ultimi sei anni nel Distretto Federale, considerato come un'isola di sicurezza in mezzo all'ondata di violenza che scuote il Paese. Il prossimo capo di governo del Distretto Federale, il progressista Miguel Angel Mancera, ha annunciato che verranno messe in atto iniziative di prevenzione per evitare il contagio della delinquenza. Neza e' a mezz'ora di automobile, se la situazione del traffico lo consente, ad est della capitale messicana, ai confini con la delegazione di Iztapalapa.
Cosi' come fa sapere il quotidiano Reforma, la violenza e' aumentata quest'anno rispetto al 2011 in tutto il Paese, e il numero di morti e sequestri, negli ultimi otto mesi anche nello Stato del Messico e nella capitale (le due regioni piu' popolate del Paese), e' aumentato.
Nonostante Neza abbia un Sindaco del Partito de la Rivolucion Democratica (PRD), tutta la zona e' uno storico feudo del PRI e patria del neo presidente eletto, Enrique Pena Nieto.
La Secretaría de Seguridad Ciudadana del Edomex sta valutando di estendere le operazioni militari in piu' municipi della zona. L'investigatore Alberto Islas, consulente di Risk Evaluation, citato dall'agenzia di stampa Reuters, ritene improbabile un risultato grazie al pattugliamento militare, poiche' le forze armate non sono equipaggiate per risolvere il problema alla radice. “I militari non saranno in grado di fermare il traffico di droghe, ne' di contenere la delinquenza e l'impunita' che esiste a Naza”.
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