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 MESSICO - MESSICO - Narcoguerra. Dodici teste mozzate davanti a centro commerciale Acapulco
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9 gennaio 2011 20:17
 
La guerra senza quartiere fra le bande di narcos messicane insanguina anche Acapulco, meta privilegiata di turisti da tutto il mondo: 15 corpi decapitati sono stati trovati sul marciapiede davanti a un centro commerciale, con vicino le teste mozzate. Al macabro ritrovamento si aggiunge quello del cadavere crivellato di proiettili del sindaco di Zaragoza a Monterrey. Una nuova ondata di violenze in un Paese ormai in preda a quella che molti definiscono una 'guerra civile' con il narcotraffico.
Altri corpi abbandonati con segni di violenza in varie localita' del Messico fanno salire a 27 il 'conteggio' della giornata odierna.
Saul Vara Rivera, sindaco di Zaragoza scomparso tre giorni fa e ritrovato con vari colpi di arma da fuoco in testa, e' il 14/o sindaco ucciso in Messico in un anno (piu' uno morto d'infarto in un'imboscata).
Ma sono soprattutto i quindici corpi abbandonati senza testa di fronte a un centro commerciale di Acapulco a costituire, se possibile, una novita' nell'orrore quotidiano che il Paese sta vivendo. E' il peggior massacro di questo tipo in Messico da quando nel 2008 furono trovate dodici persone decapitate nello stato dello Yucatan.
Le teste, con numerosi tagli di machete, erano ammucchiate poco distante dai cadaveri. Accanto ai corpi sono stati trovati messaggi che hanno spinto le autorita' ad attribuire l'eccidio al cartello di Sinaloa. Uno diceva: 'Tutti quelli che cercheranno di entrare su questa piazza faranno questa fine.
Firmato El Chapo Guzman'. Joaquin Guzman e' il boss del cartello di Sinaloa, che ha ingaggiato una lotta senza esclusione di colpi con Los Zetas e il cartello del Pacifico Sud per il controllo dello stato di Guerrero. Nel settembre scorso, il cartello del Pacifico Sud aveva rapito e massacrato una ventina di turisti messicani sempre ad Acapulco confondendoli con membri del cartello di Sinaloa.
La cattura di vari boss - come Edgar Villareal detto 'Barbie' e Sergio Barragan 'El Grande' - non ha fermato la lotta dei cartelli per il controllo del narcotraffico e il contrabbando della droga verso gli Stati Uniti, maggior consumatore mondiale, cha ha gia' causato la morte di oltre 30 mila persone e sta portando il Paese verso quella che il presidente Felipe Calderon ha definito una 'guerra civile'.
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