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 FILIPPINE - FILIPPINE - Narcotraffico. Ex-ministro della Giustizia accusata di complicita'
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17 febbraio 2017 17:14
 
La Procura ha accusato oggi per tre vicende di traffico di droghe, la senatrice ed ex-ministra della Giustizia, Leila de Lima, una dei grandi rivali del presidente Rodrigo Duterte: avrebbe ricevuto denaro da narcotrafficanti che erano in carcere.
Insieme a De Lima sono stati imputati anche il suo ex-autista, due guardie del corpo e un ufficiale delle guardie carcerarie. Tutti questi potrebbero essere arrestati nei prossimi giorni; a deciderlo sara’ il ministro della Giustizia, Vitaliano Aguirre.
Secondo il dossier presentato al tribunale di Muntinlupa, De Lima avrebbe ricevuto a casa sua quasi 100mila euro mentre era in carica, tra il 2010 e il 2016, per consentire la creazione di una rete di narcotraffico nelle carceri del Paese, riuscendo a controllare il 70% di tutto il mercato della droga nelle Filippine.
“Si tratta di crimini per i quali non si puo’ essere messi in liberta’ su cauzione e la pena prevista e’ l’ergastolo”, ha dichiarato Aguirre, che ha anche aggiunto che l’accusa contro De Lima “non e’ una persecuzione politica, e tutte le vicende sono state analizzate con molta solerzia”.
De Lima, in un comunicato ha sostenuto proprio il contrario. “Queste accuse hanno una motivazione politica e, ne’ piu’ ne’ meno, e’ il tipo di ritorsione che ci si aspetterebbe da questo regime” ha detto prima di accusare il presidente Duterte di “"annientare qualsiasi avversario che abbia dimostrato contro la sua politica di esecuzioni extragiudiziali."
Piu’ di 7.770 persone sono morte nell’operazione contro il narcotraffico avviata da Duterte dopo la sua salita al potere lo scorso 30 giugno, 2.500 delle quali hanno perso la vita durante operazioni di polizia. Varie ONG accusano il presidente di usare le forze di polizia come “squadroni della morte”, cosa che il Governo nega.
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