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 ITALIA - ITALIA - Nuove frequenze tv digitale terrestre: l'Ue fissa alcuni paletti
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Notizia 
26 maggio 2010 11:00
 
 La transizione alla televisione digitale terrestre e' "sulla buona strada" e l'assegnazione di 5 multiplex dovrebbe prevedere che "tre di questi siano riservati a nuovi soggetti del mercato". E' quanto viene rilevato nel rapporto della Commissione Ue sulle tlc che passa in rassegna l'attivita' di Agcom ricordando la necessita' di "aprire il mercato televisivo italiano fortemente concentrato a nuovi attori".
La Commissione europea ricorda che Agcom ha lanciato nell'agosto 2009 una consultazione pubblica sulla selezione delle procedure per l'assegnazione delle cinque multiplex digitali. La bozza delle regole di selezione, aggiunge la Commissione, stabilisce la proibizione per cinque anni di scambiare le frequenze in seguito al passaggio alla tv digitale terrestre. "Mentre questa condizione e' volta a evitare partecipanti per procura nella procedura di selezione, alcuni operatori tv considerano che il periodo dei cinque anni sia sproporzionatamente lungo".
Nel rapporto non vengono citati i nomi delle societa' coinvolte nell'operazione e, in ogni caso, il suo scopo non e' intervenire sulla questione aperta con l'Italia sul caso Sky Italia. Sky Italia ha chiesto alla Commissione di accedere prima del 31 dicembre 2011 al digitale terrestre per poter partecipare alla gara per i multiplex con i nuovi canali per il digitale terrestre, gara dalla quale il gruppo tv resterebbe automaticamente escluso sulla base degli accordi raggiunti con Bruxelles nel 2003 che impediscono all'operatore di entrare nel mercato della televisione digitale terrestre prima del 2013.
Si tratta di un'ipotesi contrastata dal governo italiano e da Mediaset. Una decisione dell'Antitrust europeo e' attesa a breve (non figura pero' all'ordine del giorno della riunione della Commissione domani). Bruxelles ha gia' dato segnali di voler rispondere positivamente alla richiesta di Sky Italia a condizione che il gruppo acquisca frequenze solo per trasmettere in chiaro e non per la pay-tv, settore nel quale ha una posizione dominante.
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