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 ITALIA - ITALIA - Ong, Camere Penali: preoccupante lo 'sbarco' di alcuni pubblici ministeri su media e politica
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29 aprile 2017 8:25
 
 "L'unico sbarco preoccupante in atto e' quello di alcuni pubblici ministeri nel mondo della politica e dell'informazione, mondi che dovrebbero difendere le proprie prerogative e la divisione dei poteri, tipica di uno stato democratico". Lo afferma l'Osservatorio sull'informazione giudiziaria dell'Unione delle Camere Penali Italiane, sottolineando che "se l'informazione giudiziaria e' spesso considerata dagli investigatori, parafrasando Von Clausewitz, la prosecuzione dell'inchiesta giudiziaria con altri mezzi, a Catania il Procuratore della Repubblica e' andato oltre: la creazione di un'inchiesta di stampa prodromica ad una eventuale inchiesta giudiziaria". Secondo l'Osservatorio delle Camere penali, "sembra quasi che sulle organizzazioni non governative stia conducendo un'indagine un'altra organizzazione non governativa, che non risponde al codice di procedura penale, che esterna le proprie 'impressioni' fondate su note dei servizi segreti, o meglio 'quasi segreti', visto che a quanto pare le note non lo sono e che a testuale domanda 'e' quindi ipotizzabile la collaborazione delle Ong con i trafficanti di migranti?' risponde 'e' possibile ma e' solo un'ipotesi che al momento non ha riscontro'. E, sempre a indagine in corso a carico di ignoti, indica anche alla politica il da farsi: 'le Ong migliori che rispondono solo alla solidarieta' stanno mettendo in mora la politica, che non sta facendo il suo lavoro per salvare le vite umane. La politica buona deve dare una risposta immediata, se ci sono corridoi umanitari da creare li devono creare i politici e non le organizzazioni private, altrimenti il flusso migratorio diventera' ingestibile'". Dunque, i penalisti parlano di una "Procura-Ong che utilizza la stampa per parlare di indagini in corso senza indagati e per indicare alla politica come comportarsi, come se fosse portatrice di tre poteri: quello giudiziario, quello della informazione e quello politico". Nel frattempo, conclude l'Osservatorio Ucpi, "la politica e parte del mondo dell'informazione, forse non piu' consapevoli del proprio ruolo, affrontano il merito delle dichiarazioni del Procuratore, senza comprendere che l'unico sbarco preoccupante in atto e' quello di alcuni pubblici ministeri nel mondo della politica e dell'informazione, mondi che dovrebbero difendere le proprie prerogative e la divisione dei poteri, tipica di uno stato democratico".
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