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 MONDO - MONDO - Gli orientamenti delle opinioni pubbliche europea ed americana dell'agenda internazionale
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16 settembre 2010 11:27
 
La Compagnia di San Paolo, in collaborazione con il German Marshall Fund of the United States, ha realizzato anche quest’anno il Transatlantic Trends. Il documento che illustra gli orientamenti delle opinioni pubbliche europea e americana sui temi dell’agenda internazionale viene presentato a Roma, in occasione della pubblicazione in contemporanea mondiale, da Angelo Benessia, presidente della Compagnia di San Paolo e da Stefano Silvestri, presidente dell’Istituto Affari Internazionali.

--- Quasi quattro europei su cinque (78%)1 approvano la politica internazionale di Barack Obama, dato in
lieve calo rispetto allo scorso anno quando i consensi arrivavano all’83%. La diminuzione più significativa si registra in Turchia, dove si è passati dal 50% dei consensi nel 2009 ad appena il 28% nel 2010.
--- Il gradimento nei confronti di specifiche decisioni di policy del Presidente USA è più basso rispetto ai consensi che Obama riscuote in senso più generale. In particolare gli europei tendono a mostrare poco entusiasmo nei confronti delle scelte americane relative ad Afghanistan (49%) e Iran (49%).
--- La politica estera del Presidente Obama incontra il favore di una contenuta maggioranza di americani (52%). Prevalgono i consensi per quanto riguarda la politica nei confronti della Russia (61%), dei cambiamenti climatici (56%), dell’Afghanistan (54%) e dell’Iran (52%).
--- Proprio come lo scorso anno, anche nel 2010 il 55% degli intervistati nell’Unione Europea ritiene auspicabile una forte leadership americana nel mondo. La stragrande maggioranza degli europei (78%) e degli americani (72%) ritiene che sia inoltre auspicabile una forte leadership da parte dell’UE. Salvo alcune eccezioni, la maggior parte degli intervistati della zona Euro afferma che la moneta unica ha avuto effetti negativi sull’economia nazionale, sia nei due Paesi UE con maggiore peso economico –Francia (60%) e Germania (53%) – che in Spagna (53%) e Portogallo (52%).
--- La maggioranza degli europei intervistati (63%) concorda sul fatto che l’adesione all’Unione Europea abbia giovato all’economia del proprio Paese.
--- Più della metà degli europei intervistati (57%) ritiene che le difficoltà economiche in Europa dovrebbero portare a un impegno più concreto per costruire un’Unione Europea più forte.
--- Come negli anni precedenti, solo negli Stati Uniti una leggera maggioranza degli intervistati (51%) si dichiara ottimista riguardo alla stabilizzazione della situazione in Afghanistan, con un calo di cinque punti percentuali rispetto al 2009. Tale ottimismo è condiviso da appena un quarto degli europei (23%), con un calo di nove punti percentuali rispetto allo scorso anno.
--- La maggioranza degli europei intervistati (64%) ritiene che il proprio Paese dovrebbe ridurre o ritirare le forze militari dall’Afghanistan, opinione condivisa da appena il 41% degli americani, un dato che rappresenta comunque un aumento rispetto al 30% del 2009. Gli Stati Uniti sono l’unico Paese nel quale la maggioranza si dice favorevole a mantenere o a incrementare la presenza militare in Afghanistan.
--- La stragrande maggioranza degli americani (86%) e degli europei (79%) si dice abbastanza o molto preoccupata dalla possibilità che l’Iran acquisisca armi nucleari. Solo in Turchia gli intervistati si dichiarano in larga parte (48%) non particolarmente o per nulla preoccupati.
--- Riguardo alle misure volte ad evitare che l’Iran acquisisca un arsenale nucleare, gli europei affermano di preferire (35%) gli incentivi economici, mentre gli americani (40%), senza distinzione politica, sono più favorevoli a imporre sanzioni economiche. Il numero di americani (25%) favorevoli a sostenere i movimenti di opposizione al governo di Teheran è pressappoco il doppio di quello degli europei (13%).
--- Nonostante trapeli una certa stanchezza per il conflitto in Afghanistan, in tutti i Paesi la maggioranza assoluta o relativa degli intervistati si dichiara disposta ad appoggiare un eventuale intervento della NATO al di fuori del contesto europeo. Sia negli Stati Uniti (77%) che in Europa (62%) l’opinione pubblica rivendica per la NATO la possibilità di agire al di fuori dell’Europa al fine di difendere gli stati membri da possibili minacce alla loro sicurezza.
--- La stragrande maggioranza degli americani (90%) e degli europei (81%) afferma che gli Stati Uniti continueranno ad esercitare un ruolo di forte leadership a livello globale anche tra cinque anni. La netta maggioranza di americani (84%) ed europei (75%) afferma, inoltre, che anche l’UE avrà un ruolo di primo piano. Tuttavia, l’opinione secondo la quale la Cina è destinata ad avere grande influenza a livello mondiale è significativamente più diffusa negli Stati Uniti (91%) che in Europa (68%).
--- Circa la metà degli americani (53%) ritiene che i valori che uniscono gli Stati Uniti e la Cina siano tali da permettere una cooperazione sulle questioni internazionali. Di contro, quasi due terzi degli europei (63%) affermano che Cina ed Europa possiedono valori talmente diversi da rendere impossibile una cooperazione sulle questioni internazionali.
--- Meno del 20% degli intervistati sia in USA che nell’UE giudica positivamente il ruolo della Cina nella gestione dei conflitti globali, nella lotta alla povertà mondiale, e nella lotta ai cambiamenti climatici.
--- La percentuale di turchi che ritengono che il loro Paese dovrebbe agire in concertazione con i Paesi del Medio Oriente sulle questioni internazionali (20%) è raddoppiata rispetto allo scorso anno, accompagnata da un calo di nove punti percentuali tra chi ritiene che la Turchia dovrebbe agire insieme ai Paesi UE (13%) o che la Turchia dovrebbe agire da sola nell’affrontare le grandi questioni internazionali (34%).
--- Continua a diminuire tra i turchi il desiderio di entrare nell’UE: nel 2004 il 73% dei turchi riteneva che l’adesione avrebbe avuto un effetto positivo, mentre quest’anno tale dato è sceso al 38%.
--- Solo il 53% dei polacchi approva la gestione dei rapporti degli USA con il proprio Paese da parte di Barack Obama, il gradimento di gran lunga più basso rispetto a quello che si registra in tutti i Paesi europei coinvolti nell’indagine e anche alla media europea (76%).
--- La percentuale di polacchi (58%) che approvano in generale la politica internazionale del presidente Obama è inferiore rispetto agli altri europei interpellati (78%).

Qui il rapporto completo
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