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 ITALIA - ITALIA - Pillola dei 5 giorni dopo ancora bloccata per l'autorizzazione
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10 marzo 2011 18:54
 
Solo l'Italia manca all'appello. Dopo l'approvazione dell'Emea, l'ente europeo per il controllo dei farmaci, alla cosiddetta 'pillola dei cinque giorni dopo', tutti gli Stati del Vecchio Continente hanno salutato l'arrivo del nuovo contraccettivo d'emergenza. Che, a differenza della piu' nota e tradizionale pillola del giorno dopo, puo' essere somministrata entro 120 ore dal rapporto a rischio, e non piu' 24, dando dunque alla donna piu' tempo per scongiurare gravidanze indesiderate.
"L'approvazione centralizzata dell'Emea e' datata maggio 2009 - fanno i conti dall'azienda produttrice, la francese Hra Pharma - e in agosto dello stesso anno abbiamo richiesto la ratifica del prezzo. Il via libera nelle singole Nazioni segue piuttosto rapidamente, visto che trattasi di un farmaco di 'fascia C', ovvero a totale carico dei cittadini, dunque e' la stessa azienda produttrice a stabilirne il prezzo". Ma in Italia il meccanismo si inceppa.
Si insinua il dubbio che il farmaco costituisca un medicinale abortivo e non contraccettivo. E che contrasti, dunque, con la legge 194 che regola l'aborto nel nostro Paese. Il ministro della Salute Ferruccio Fazio chiede un parere al Consiglio superiore di sanita', chiamato a valutare sia la parte etica che l'aspetto legato alla sicurezza del farmaco. E a settembre dello scorso anno, la soluzione del rebus sembra vicina, visto che Fazio dichiara che entro un mese il Css avrebbe chiarito la natura del medicinale.
"Ma sono passati altri sei mesi da allora - fanno notare dalla Hra Pharma - e non abbiamo ancora risposte". Al Css assicurano tuttavia di essere pronti a mettersi a lavoro appena l'Agenzia italiana del farmaco richiedera' formalmente il parere.
"Quando il comitato tecnico scientifico dell'Aifa ci sottoporra' la richiesta - spiega infatti all'Adnkronos Salute Concetta Mirisola, segreteria generale del Consiglio superiore di sanita' - ci metteremo a lavoro immediatamente".

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