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 U.E. - U.E. - Prezzi telefonate. Troppe divergenze. Commissione europea
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6 agosto 2013 12:43
 
La Commissione europea punta i riflettori sulle divergenze di prezzo delle chiamate telefoniche tra Paesi europei. Possono diventare un vero e proprio abisso, fino a raggiungere il 774 per cento nel caso più estremo, ossia le chiamate nazionali su rete mobile tra la Lituania, il Paese dove queste telefonate costano meno, e i Paesi Bassi, il Paese più caro. Per questo, con un comunicato, la vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes annuncia che a settembre presenterà un nuovo pacchetto legislativo mirante a rafforzare il mercato unico delle telecomunicazioni.
In questo quadro di accentuate divergenze l'Italia sembra ottenere un piazzamento rispettabile: con 6,9 centesimi di euro di costo medio al minuto delle comunicazioni mobili - secondo una tabella fornita dall'Ue che cita i dati della Digital Agenda scoreboard 2012 - segna un valore nettamente inferiore alla media europea, pari a 9,1 centesimi al minuto, al di sotto di Germania (8,8), Francia (12,7) e Spagna (13,3). La Penisola si piazza decima tra i Paesi meno cari nell'Unione europea a 27.
E guardando più nello specifico alle tariffe praticate dai maggiori operatori di vari paesi sulle chiamate mobili internazionali, Telecom Italia segna il valore più basso, con 35 centesimi di euro al minuto a pari merito di Orange in Francia e Telenor in Ungheria. In Germania T-mobile offre il servizio a 48 centesimi, mentre O2 a 75 centesimi. In Belgio Belgacom chiede 97 centesimi al minuto e, sempre secondo i dati pubblicati dall'Ue, in Gran Bretagna Vodafone 1,19 euro al minuto.
La Commissione europea rileva come nel mercato unico europeo vi siano differenze di prezzo molto meno marcate per altre categorie di beni e servizi di base. Ad esempio, un litro di latte si può acquistare per un prezzo compreso tra 69 e 99 centesimi di euro ovunque, con una differenza di prezzo del 43 per cento al massimo. Determinati acquisti "occasionali", ad esempio un iPad, il computer tablet prodotto dalla Apple, sono soggetti a differenze di prezzo dell'11 per cento nel territorio comunitario. Quindi le molto maggiori differenze che si riscontrano sul mercato delle telecomunicazioni non sono certo spiegabili, secondo la Commissione, con gap qualitativi, disparità nei costi sostenuti per garantire il servizio o differenze nel potere d'acquisto dei consumatori di diversi paesi. "Come dimostrano chiaramente queste cifre, i 28 mercati della telecomunicazione presenti oggi in Europa non apportano ai consumatori i vantaggi che garantirebbe loro un mercato unico", ha rilevato la Kores. "Per l'Ue nel suo insieme è dunque fondamentale agire rapidamente per costruire un autentico mercato unico, mirando a un continente veramente interconnesso".
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