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 ITALIA - ITALIA - Produzione cannabis terapeutica a rischio. Interrogazione Sel
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6 novembre 2014 12:56
 
Il ministero della Difesa e quello della Salute hanno dato semaforo verde, a settembre, alla coltivazione di marijuana per uso terapeutico nello stabilimento chimico militare di Firenze. Il progetto, che ha l'obiettivo di "saggiare la possibilita' di estendere la coltivazione di canapa in alcune aree d'Italia", rischia pero' di saltare prima ancora di prendere il via. Lo scrive, in un'interrogazione al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina depositata ieri alla Camera, il deputato di Sel Arturo Scotto. Da dove nasce il problema? A Rovigo, secondo l'esponente vendoliano. Infatti e' li' che ha sede il Cra-Cin (Centro di ricerca per le colture industriali), l'unico luogo in Italia dove si coltiva legalmente la cannabis; ed e' proprio il ricercatore del Cra-Cin che dovrebbe istruire i militari di Firenze. Solo che il Centro di Rovigo "e' stato commissariato ed e' destinato a chiudere per via della spending review richiesta dallo Stato ai ministeri". Se il Centro chiudesse prima di aver spiegato cosa c'e' da fare ai ricercatori fiorentini, scrive Scotto, "verrebbe messa a repentaglio l'intera sperimentazione" e salterebbe l'accordo tra i ministeri. Il parlamentare di Sel segnala pero' che il Cra-Cin e' a rischio chiusura pur avendo "i conti in ordine, perche' costa 40.000 euro l'anno piu' gli stipendi di sei persone (un ricercatore, tre tecnici e due amministrativi), ma ha entrate superiori ai 150.000 euro l'anno". Ma soprattutto Scotto evidenzia che "la coltivazione di cannabis puo' generare da subito un business da 1,4 miliardi di euro e garantire 10.000 posti di lavoro" e secondo la Coldiretti "la campagna italiana potrebbe mettere a disposizione da subito mille ettari di terreni protetti". Messi in fila questi elementi, Scotto chiede a Martina cosa intenda fare per scongiurare la chiusura del centro di Rovigo e salvare cosi' il progetto che dovrebbe partire a Firenze.
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