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 U.E. - U.E. - Rapporto Ue sulle tlc. Frammentazione mercati danneggia utenti, segnali positivi dall'Italia
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26 maggio 2010 11:11
 
 L'applicazione disomogenea delle norme europee in materia di telecomunicazioni impedisce ai consumatori, alle imprese e all'economia europea nel suo complesso di godere pienamente dei benefici economici di un mercato delle telecomunicazioni esteso a tutta l'UE veramente unico e competitivo: è questa la conclusione della relazione annuale della Commissione sui mercati europei delle comunicazioni elettroniche. I mercati degli Stati membri, pur essendo diventati più competitivi, restano di dimensioni nazionali. Il livello di concorrenza, inoltre, varia nettamente da uno Stato membro all'altro. Anche se il settore europeo delle telecomunicazioni ha resistito alla tempesta finanziaria del 2009 (crescita 0% a fronte di un declino economico in tutta l'Unione del 4,2%), un'applicazione uniforme delle norme esistenti e investimenti in servizi innovativi sono gli elementi essenziali per una crescita futura. Nell'agenda digitale europea (IP/10/581), una delle iniziative faro della strategia "Europa 2020" (IP/10/225), la Commissione invita l'industria delle telecomunicazioni e i governi dell'UE a unire le forze per offrire a tutti i cittadini e alle imprese l'accesso a internet ad alta velocità e servizi di comunicazione interattivi.
L'Italia. Nel rapporto fra investimenti e ricavi l'Italia registra un valore pari a 15,3%, superiore alla media Ue superando, insieme a Regno Unito (16,2%), Francia (13,1%), Spagna (11,7%) e Germania (11,6%).
Per quanto riguarda i dati di mercato, l'Italia continua ad occupare una posizione leader nel mercato della telefonia mobile, dove registra un tasso di penetrazione pari 146% nell'ottobre 2009, il secondo piu' alto in tutta l'Ue. Come per l'anno precedente in Italia continua a funzionare molto bene anche la portabilita' del numero: il Rapporto registra, infatti, che circa quattro milioni di consumatori hanno cambiato operatore mantenendo il loro numero di telefono fra l'ottobre 2008 e l'ottobre 2009. L'Italia si posiziona bene anche in termini di sviluppo del mercato della larga banda mobile, con un tasso di penetrazione pari al 6,8% della popolazione, superiore alla media Ue e davanti a Regno Unito, Germania, Spagna e Francia. Sempre in merito al mercato della telefonia mobile, il Rapporto rileva che, nel dicembre 2008, il costo medio di una comunicazione dal cellulare era di 0,10 eurocent, valore inferiore alla media Ue, pari a 0,13. Per quanto riguarda il mercato della larga banda su rete fissa, l'Italia registra una penetrazione pari al 20,6% a gennaio 2010, inferiore alla media Ue ma in crescita rispetto al 2009.

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