testata ADUC
 CILE - CILE - Le rotte della cocaina verso il Peru' e la Bolivia prima di entrare nel Paese
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
17 agosto 2014 15:58
 
La polizia delle indagini (PDI) fa sapere che il Paese si e' trasformato in un importante mercato per le organizzazioni del narcotraffico, visto il consumo in crescita presso la popolazione. Una crescita pericolosa che si spiega, secondo gli ultimi dati della Jefatura Antinarcóticos de la policía, col fatto che il Paese, visto il crescente consumo di droga, si e' trasformato in un mercato di notevole importanza per le organizzazioni di narcotrafficanti che operano in Peru' e Bolivia, due dei tre principali produttori di foglia di coca a livello mondiale e con cui il Paese confina per 949 chilometri.
Prima di arrivare alla frontiera, la cocaina percorre una strada esterna che parete dalle zone delle coltivazioni. La PDI fa sapere che in Peru' -come rilevato dai rapporti ONU- dal 2013 le coltivazioni di foglia di coca sono aumentate a 49.800 ettari, con 17 zone di produzione, partendo dalla Valle del Rio Apurimac fino ad Ene, che sono le piu' estese con 19.165 ettari, mentre in Boiivia ci sono 23mila ettari coltivati, soprattutto nella zona di Yungas de La Paz, con 15.700 ettari.
Il comandante nazionale dell'antinarcotici, Cristian Gonzàlez, fa sapere che “la realta' della regione ci ha portato ad aumentare i controlli nel nord del Paese per cercare di rendere minime le entrate di flussi di droga che vengono dalle coltivazioni”.
“E' fondamentale in questa area lo scambio di informazioni con le polizie di altri Paesi per poi insieme bloccare le organizzazioni criminali”.
Si fa sapere che in Peru', la rotta utilizzata per il traffico dipende dal punto di consumo o di transito: in Bolivia arriva dalle zone di Desaguadero e Yunguyo, in Brasile attraverso Iquitos, in Cile attraverso Tacna -se direttamente- altrimenti attraverso Callao o Pisco.
In Peru' la produzione di cloridato e' piu' redditizia rispetto alla cocaina base: nonostante i vari controlli chimici delle specifiche organizzazioni obblighino i narcotrafficanti a trasportarla in Bolivia per raffinarla a El Alto.
La droga boliviana si coltiva maggiormente, secondo i dati del PDI, in Yungas de La Paz, Norte de La Paz e al Tropico di Cochabamba. E come accade in Peru', viene trasferita a El Alto per la raffinazione, e da li' entrambe seguono il medesimo percorso: verso Oruno e Potosì, da dove vengono poi dirette al confine nord del Paese.
I luoghi piu' rischiosi per il traffico di droga, secondo il PDI, sono Chacalluta, Visviri e Chungarà, in Arica e Parinacota; Colchane, in Iquique e Ollague; Hito Cajòn e Paso Jama, in quel di Antofagasta.
Il commissario Erick Menay dice che “per introdurre la droga nel territorio nazionale si usano metodi di occultamento che vanno dal nasconderla in capsule fino all'invio con autoveicoli”.
La polizia aggiunge che “gli utili del business del traffico sono cosi' importanti che avere un chilo di droga e venderlo al dettaglio puo' dare proventi che una persona ricaverebbe solo dopo vari mesi di lavoro”.
I sequestri di cocaina base sono aumentati quest'anno del 76% rispetto allo stesso periodo del 2013. 7.341 persone sono state incriminate alla polizia per violazione della legge sulle droghe nel corso del 2014.
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS