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 GERMANIA - GERMANIA - Software truccati di Volkswagen. Coinvolta anche Audi
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8 novembre 2016 8:51
 

L'impero Volkswagen si impantana un po' di piu' nello scandalo dei motori diesel truccati. La sua filiale di alta gamma, Audi, fino ad oggi relativamente risparmiata dal dieselgate, sarebbe implicata nello stesso scandalo. Secondo il quotidiano domenicale Bild am Sonntag, l'autorita' di controllo californiana di controllo dell'ambiente, Carb, avrebbe scoperto nella scorsa estate un software truccato, installato questa volta nel motore V6 della marca. Questo permetterebbe di individuare in funzione dei movimenti del volante all'inizio, se il veicolo si trova su un nastro trasportatore di un banco di controllo antinquinamento o sulla strada. Esso ridurrebbe l'uscita delle emissioni di Co2 del veicolo quando lo stesso si trova su un banco di prova semovente. “Il programma e' regolato in modo tale che sia efficace al 100% in fase di test, ma dello 0,01% quando si trova sulla strada”, secondo il rapporto confidenziale citato da Bild.

25.000 “Q7” alla barra

“Una volta di piu', e' un'amministrazione americana che scopre un programma informatico truccato e non un'amministrazione tedesca”, si indigna lo specialista ai trasporti dei Verdi, Olivier Kischer, denunciando l'assenza di volonta' del ministro tedesco dei Trasporti, Alxander Dobrint (CSU), di fare luce sullo scandalo che gia' in aprile, il rapporto dell'autorita' tedesca di controllo KBA aveva intuito ci fosse anche per i veicoli Audi. Ieri il ministro ha assicurato di “non avere nessuna informazione” in merito a queste nuove manipolazioni di Audi e di non essere stato informato dall'amministrazione americana. Fino ad oggi Audi era implicata in uno scandalo sulle emissioni di ossido di azoto di 85.000 veicoli in Usa. 25.000 modelli diesel di tipo Q7 non sono riparabili per rispettare le norme antinquinamento: questi grossi SUV di lusso dovrebbero essere richiamati dai loro proprietari dal gruppo, per un costo tale di almeno un miliardo di euro, penali comprese....

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