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 ITALIA - ITALIA - Sovraffollamento carceri. Sappe versus Dap
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4 giugno 2012 14:35
 
'La circolare voluta da Giovanni Tamburino, Capo dell'Amministrazione Penitenziaria, con cui si propongono ai provveditori regionali una serie di misure per alleggerire l'emergenza carceraria e' una resa dello Stato alla criminalita''. E' il duro commento del segretario del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Donato Capece, alla circolare inviata dal Dap ai provveditorati regionali per creare un carcere a 'regime aperto' per i detenuti a media e bassa pericolosita' e con un residuo di pena da scontare, che potenzi le attivita' lavorative e culturali, attraverso il rafforzamento della responsabilita' dei singoli, insieme con un modello di 'vigilanza dinamica'. Capece annuncia che chiedera' al ministro della Giustizia, Paola Severino, 'di stoppare sul nascere questo provvedimento tanto pericoloso quanto inutile'.
Il Sappe giudica 'fumo negli occhi' alcune ipotesi previste dalla circolare: 'un regime penitenziario aperto; sezioni detentive sostanzialmente autogestite da detenuti previa sottoscrizione di un patto di responsabilita' favorendo un depotenziamento del ruolo di vigilanza della Polizia Penitenziaria, relegata ad un servizio di vigilanza dinamica, che vuol dire porre in capo ad un solo poliziotto quello che oggi fanno quattro o piu' agenti, a tutto discapito della sicurezza e mantenendo la fattispecie penale della colpa del custode'.
La realta' penitenziaria, ricorda Capece, 'e' che nelle carceri ci sono 45mila posti letto e nelle celle sono invece stipate 67mila persone; che la Polizia penitenziaria ha settemila agenti in meno, che non fa formazione e aggiornamento professionale perche' l'Amministrazione evidentemente ha altro a cui pensare'.
Dunque 'anziche' gettare fumo negli occhi e consegnare le carceri italiane all'autogestione dei detenuti - incalza Capece - ci dicano come si fa il servizio dinamico nelle grandi carceri, ad esempio Napoli Poggioreale dove ci sono piu' di 2.700 persone in celle idonee a ospitarne poco piu' di 1.500, a Milano San Vittore che vede piu' di 1.600 detenuti stivati in celle per 700 posti o a Roma Regina Coeli, 1.100 presenze per 700 posti letto!'.
La circolare del Dap, denuncia ancora Capece, 'e' illegittima nella parte in cui stravolge l'organizzazione del lavoro della Polizia Penitenziaria, perche' questa e' materia di confronto sindacale che non c'e' stato, e per tale ragione adiremo le competenti sedi della Giustizia. Ma c'e' di piu': la nota di Tamburino e' incredibilmente anacronistica, perche' si rivolge ai detenuti con pene brevi da scontare che in tutta Europa scontano la pena fuori dal carcere'.
'Dovrebbe essere cosi' anche in Italia - ricorda infine il segretario del Sappe - e per questo dovrebbe lavorare l'Amministrazione Penitenziaria piuttosto che delegittimare la Polizia Penitenziaria e consegnare le carceri all'autogestione dei detenuti'.



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