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 ITALIA - ITALIA - Staminali Cordone. Assobiotec scrive al ministro
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16 dicembre 2011 13:46
 
Le cellule staminali del cordone ombelicale sono una valida terapia contro diverse patologie, come alcuni tipi di leucemia o il linfoma di Hodgkin. Il loro uso funziona come un vero e proprio trapianto, eppure in Italia viene conservato solo un terzo dei cordoni di cui ci sarebbe bisogno, e 'il 95% dei nuovi campioni viene buttato via per mancanza di spazio'. Lo riporta Assobiotec nella sua newsletter Biotech.com.
'Per l'Italia - spiegano gli esperti dell'associazione, che fa parte di Federchimica - e' stata stimata una raccolta di almeno 60mila unita' per poter provvedere alla sufficiente compatibilita' della popolazione, mentre ad oggi sono state bancate solo 20mila unita'. E le risorse limitate del Servizio sanitario nazionale, oltre che per gli evidenti problemi di logistica, non permetterebbero di ampliare in futuro la raccolta dei campioni'.
Nel nostro Paese, al contrario che in molte nazioni estere, non e' possibile conservare le cellule del cordone per uso autologo, ovvero per un uso su se' stessi con una sorta di auto-trapianto. Le uniche eccezioni, con la conservazione in banche del cordone pubbliche, riguardano particolari patologie, ma solo se diagnosticate prima della nascita del bambino. Se la diagnosi avviene anche solo pochi mesi dopo il parto, invece, per la conservazione autologa (e quindi per la cura di determinate patologie) e' ormai troppo tardi.
Eppure, aggiunge Assobiotec, 'le statistiche europee di trapianti di staminali da cordone ombelicale dimostrano che su 585 trapianti effettuati nel solo 2009 in Europa, gia' 42 riguardano lo stesso ambiente famigliare del donatore, a cui si sommano ulteriori 15 trapianti autologhi'.
'E' inaccettabile che l'attuale situazione normativa - spiega Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec - precluda ai genitori la conservazione autologa del cordone a scopo precauzionale. Questo costringe di fatto migliaia di famiglia a conservare all'estero i cordoni, quando l'Italia, se la legge lo consentisse, sarebbe perfettamente in grado di rispondere al loro fabbisogno. E' per questo che Assobiotec chiede con forza al ministro della Salute Renato Balduzzi di colmare l'attuale vuoto normativo'
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