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 U.E. - U.E. - Gli studenti si fanno essenzialmente canne
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31 maggio 2012 12:37
 
La sostanza illegale piu' sperimentata dagli studenti europei almeno una volta nella vita e' la cannabis (hashish o marijuana). E l'Italia e' ancora tra le prime dieci nazioni con il 21% (24% maschi, 18 femmine) contro il 17% della media europea. E' quanto emerge dalla ricerca Espad che indaga sui comportamenti degli adolescenti e che lo scorso anno ha coinvolto 36 Paesi europei. In Italia l'indagine e' condotta dall'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa.
L'elenco "vede in testa cechi e francesi, rispettivamente con il 42 e il 39%, ed e' chiuso da Grecia (8%) e Albania (4)", ha spiegato Sabrina Molinaro dell'Ifc-Cnr, responsabile della ricerca in Italia, "l'uso di cannabis tra i 16enni italiani, dopo il calo registrato dal 2003 al 2007, si e' stabilizzato. D'altra parte Francia, Polonia, Portogallo e Grecia nell'ultimo quadriennio vedono aumentare gli adolescenti che consumano cannabinoidi. In Ucraina e Russia invece diminuiscono".
Per quanto riguarda il consumo (almeno una volta nella vita) delle altre sostanze psicoattive illegali come cocaina, eroina, anfetamine, ecstasy e allucinogeni "gli italiani sono in linea con il dato medio europeo del 6% e occupano il quinto posto della classifica insieme ad Albania e Irlanda", ha continuato ricercatrice Ifc-Cnr. In testa si trovano Francia e Bulgaria con il 10%, Bosnia e Norvegia chiudono con il 2. "Rispetto all'ultima rilevazione - ha concluso - l'Italia registra una lieve diminuzione insieme con Islanda, Irlanda e Russia. Tendenza opposta in Portogallo, Cipro e Romania, mentre la maggioranza delle nazioni mantiene i consumi stabili".
Rispetto agli inalanti come solventi e colle, invece, "l'Italia si attesta al penultimo posto con il 3% dei giovani che riferiscono di averli sperimentati almeno una volta nella vita. Ai primi posti la Croazia e la Lettonia, rispettivamente con il 28 e il 23%. La media europea e' del 9", ha continuato Molinaro.
La ricerca Espad si ripete in Europa ogni quattro anni dal 1995 e nel tempo sono aumentati i paesi partecipanti e le sostanze indagate, tra cui ora rientrano anche tranquillanti e sedativi assunti senza prescrizione medica. "Gli italiani si trovano al quinto posto con il 10%, confermando il picco del 2007. La media e' il 6%, la classifica e' aperta da Polonia (15%), Lituania (13), Cipro e Francia con l'11% e chiusa con il 2% da Germania, Russia e Ucraina. Percentuali in crescita in Grecia, Cipro e Montenegro", ha concluso la ricercatrice.

I dati dell'Espad resi noti oggi dal Cnr "confermano un calo dei consumi delle sostanze stupefacenti nella popolazione giovanile": lo evidenzia il Dipartimento nazionale politiche antidroga, commentando il rapporto 2011 che segnala come gli adolescenti italiani siano nella top ten europea dei consumi di tabacco, alcol e droghe.
Il Dpa evidenzia, in particolare, la "bassa percentuale di studenti che hanno consumato droga almeno una volta nella vita" (il 6% per tutte le droghe escluso la cannabis, ma per quest' ultima e' del 21%), e del suo decremento nel corso degli ultimi tre anni. Le percentuali di uso nell'ultimo anno o meglio negli ultimi 30 giorni, sottolinea ancora il Dpa, sono risultate essere rispettivamente del 18.2% e 12,9%. "In altre parole, ben l'87,1% (cioè la stragrande maggioranza di giovani) non ha usato cannabis negli ultimi 30 giorni" dicono in una nota. Il Dipartimento ha inoltre documentato "contrazioni importanti all'inizio del 2012 anche e soprattutto per cocaina ed eroina".
Insomma, per il Dipartimento "usare droghe si è dimostrato un comportamento deviante minoritario nei nostri giovani".
Anche i dati sui consumi rilevati dallo stesso Dipartimento nel primo trimestre 2012, che saranno inseriti nella Relazione annuale al Parlamento che sara' presentata entro giugno 2012, riconfermano - rende noto il Dpa - la tendenziale diminuzione dei consumi.
Rispetto all'aumento delle quantità di droga sequestrate nell'anno passato, Giovanni Serpelloni, capo del Dpa, afferma che "non esistono dati ed evidenze scientifiche che dimostrino che l'aumento dei sequestri delle sostanze stupefacenti sul territorio nazionale possa essere messo in relazione, come qualcuno sostiene, con un aumento dell'utilizzo generalizzato di tali sostanze, che in realtà, anche se da dati preliminari, risulta invece in ulteriore contrazione. Tale incremento è verosimilmente da imputare a un meritorio e lodevole incremento delle attività delle forze dell'ordine per contrastare il traffico e lo spaccio". "Non bisogna pertanto assolutamente abbassare la guardia, n‚ cantare vittoria, ma continuare sostenere sempre di piú questo trend alla riduzione dei consumi, con interventi di prevenzione precoce e capillare informazione sui danni derivanti dall'uso delle droghe, ricordando sempre che chi acquista droga anche per pochi euro, finanzia direttamente le mafie, le loro violenze e il terrorismo" conclude.

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