E' confermata la sanzione di 300mila euro inflitta nel settembre scorso dall'Antitrust a Marcandi Ltd, società con sede in Inghilterra attiva nel settore delle "aste on line al centesimo" (attraverso le quali sono commercializzati crediti per la partecipazione ma anche differenti tipologie di prodotti che i consumatori registrati al sito possono acquistare attraverso la partecipazione alle aste), ritenuta responsabile di "informazioni ingannevoli e omissive sulle proprie proposte commerciali". L'ha deciso il Tar del Lazio, che ha respinto una richiesta di sospensione dell'efficacia del provvedimento sanzionatorio avanzata dalla società inglese. Per l'Antitrust, Marcanti prospettava la possibilità di ottenere prodotti di particolare richiamo a un prezzo irrisorio, non chiarendone adeguatamente l'aleatorietà e omettendo al contempo di precisare le caratteristiche principali e quelle economiche dell'offerta commerciale. Inoltre - sempre secondo l'autorità - la stessa società, attraverso una pagina Internet che appariva tratta da un blog ma in realtà di natura pubblicitaria, si presentava come un consumatore che esprimeva commenti entusiastici in merito alle proprie esperienze di acquisto su quel sito. Il Tar ha considerato che "in sede di prima delibazione propria della fase cautelare - si legge nell'ordinanza - il giudizio reso dall'Agcm in ordine all'ingannevolezza delle informazioni rese dalla società ricorrente pare resistere ai motivi di ricorso, non fornendo tali mezzi al consumatore un quadro informativo tale da consentire di assumere una decisione consapevole di consumo in relazione all'acquisto del servizio". Con riferimento alla presunta onerosità della sanzione inflitta, per i giudici alla stessa "può ovviarsi con il ricorso alla rateizzazione degli importi dovuti". Alla fine, "non sussistono i presupposti previsti per l'accoglimento dell'istanza cautelare", con conseguente rigetto della stessa, in attesa della definizione del giudizio nel merito in un'udienza che sarà prossimamente fissata.