testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Tlc. Scorporo rete: i rumor della Telecom
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
17 ottobre 2014 14:07
 
Si torna a parlare di scorporo della Rete o sarebbe meglio dire lo scorporo della Rete torna a far parlare, la politica in primis. ''Il dossier non esiste, non ne ho mai sentito parlare. Sono speculazioni che considero superficiali e improduttive'' chiude il discorso il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi e la società mette un altro argine alle speculazioni ''assolutamente prive di fondamento sia sotto il profilo dei piani industriali della società, sia dal punto di vista normativo''. ''Sarebbe illegittimo'' infatti, sottolinea Telecom, imporre la separazione societaria come, secondo ipotesi stampa, starebbe valutando di fare il governo, per arginare eventuali mire dall'estero, usando il cosiddetto 'golden power'. E proprio in ambienti di governo si sottolinea che il 'golden power' consente di intervenire anche nel settore della tlc se si tratta di interessi strategici nazionali, ma che il tema dello scorporo della rete appare lontano dall'essere affrontato. Non si è ancora spenta l'eco delle indiscrezioni su un possibile interesse per Metroweb e ora spunta un 'piano anti-scalata' in cui potrebbe avere un ruolo anche la partecipata di Cdp ed F21. Tra i vari commentatori in rete qualcuno arriva a leggerlo come un 'pressing' per avvicinare la Cassa Depositi e Prestiti a Telecom. "Negli ultimi giorni si torna a parlare della rete fissa di telecomunicazioni, con uno scenario inquietante: l'acquisizione della maggioranza di Metroweb da parte di Telecom. L'operazione, fatta in stanze chiuse, con cui il monopolista comprerebbe l'unico operatore alternativo sulla fibra fino a casa dei cittadini, va contrastata" afferma il senatore del Partito Democratico Stefano Esposito, vice presidente della Commissione Infrastrutture, Trasporti e Telecomunicazioni a Palazzo Madama. ''Auspico un intervento dell'Antitrust e del Governo'' e ''torno a ribadire invece l'importanza di un'operazione di sistema - conclude Esposito - che non pregiudichi il mercato e, anzi sia di stimolo alla crescita, agli investimenti ed alla concorrenza: lo scorporo della rete fissa''. ''Non c'è nessun presupposto giuridico per cui si possa parlare dello scorporo della rete di un'azienda privata come la nostra" ha affermato Recchi, sottolineando che oltretutto la notizia rappresenta un "fatto dannoso per quelli che sono gli effetti sulla percezione della società". A Piazza Affari il titolo, in una seduta già difficile, è stato tra i peggiori con un calo di oltre il 6% e a fine giornata lascia sul terreno il 4% a 0,76 euro. La società prova a placare il nervosismo con una nota in cui precisa innanzitutto che ''un ipotetico intervento mirato ad imporre la separazione societaria della rete di accesso presenterebbe evidenti aspetti di illegittimità poiché inciderebbe direttamente sul diritto di disporre e godere dei propri beni da parte di un soggetto privato proprietario della rete''. ''Il settore delle telecomunicazioni in Italia è stato pienamente liberalizzato sin dal 1998 e risulta oggi caratterizzato da un elevato livello di concorrenzialità ed è ampiamente regolamentato sia a livello europeo sia nazionale'' precisa la società ricordando ''di essere fortemente impegnata nello sviluppo delle infrastrutture di Rete, come confermato dall'importante piano di investimenti che nel triennio 2014-2016 ammonta complessivamente a 9 miliardi di euro, di cui 3,4 miliardi sono dedicati allo sviluppo di reti e servizi innovativi, sia per quanto riguarda la Fibra che il 4G.
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS