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 ITALIA - ITALIA - Vignetta terremoto. Il Comune di Amatrice querela Charlie Hebdo
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12 settembre 2016 12:27
 
Il sindaco Sergio Pirozzi querela per diffamazione il periodico satirico francese Charlie Hebdo. Lo afferma il legale del Comune reatino, Mario Cicchetti, che spiega cosi' l'iniziativa avviata contro il giornale: "Si tratta di un macabro, insensato ed inconcepibile vilipendio delle vittime di un evento naturale - dice l'avvocato - la critica, anche nelle forme della satira, e' un diritto inviolabile sia in Italia che in Francia, ma non tutto puo' essere 'satira' e in questo caso le due vignette offendono la memoria di tutte le vittime del sisma, le persone che sono sopravvissute e la citta' di Amatrice. A nostro avviso - aggiunge - appare assolutamente configurabile il delitto di diffamazione aggravata e non si puo' ritenere in alcun modo sussistente l'esimente del diritto di critica nella forma della satira". Il riferimento e' alle due vignette pubblicate da Charlie Hebdo a poche ore dal terremoto del 24 agosto, vignetta "nella quale - spiega ancora l'avvocato del Comune sono raffigurate in modo tale da somigliare a degli stereotipati piatti della tradizione culinaria italiana, mentre nella seconda, l'autore ha, da un lato, attribuito la colpa della devastazione del centro Italia 'alla mafia', dall'altra ha fornito una sorta di interpretazione alla precedente vignetta".
Quanto al problema della competenza territoriale, Cicchetti evidenzia "come il reato si sia, senza dubbio, consumato sul territorio italiano in quanto la condotta diffamatoria, per quanto intrapresa con la pubblicazione della vignette in Francia, si e' perfezionata in Italia attraverso la loro percezione e diffusione sia sui media tradizionali sia sui social network". Con la denuncia-querela si chiede che il Procuratore della Repubblica di Rieti disponga le indagini al fine di accertare se nella vicenda della pubblicazione delle vignette siano configurabili ipotesi di reato a carico degli autori, Felix e Coco, e dei direttori responsabili della testata. 

Qui la posizione di Aduc in merito
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