Dopo aver riportato il parere dell’ENEA, noto covo di
buontemponi e sprovveduti e che per memoria oso
nuovamente riscrivere :
‘Si può definire "sicura" una centrale nucleare?
Certamente sì, se comparata con altre attività umane, in
particolare con la produzione di energia da altre fonti.
Considerando l’intero ciclo di ogni fonte energetica
(ciclo del combustibile, fabbricazione dei componenti e del
sistema, esercizio, decommissioning) autorevoli studi
internazionali hanno dimostrato che l’energia nucleare si
posiziona tra quelle meno pericolose, anche nei confronti
delle rinnovabili, sempre a parità di energia prodotta.,
“
e il successivo e scontato attacco isterico di sergio che ci
ha intrattenuto sbrodolando chilometriche considerazioni (
… le solite cortine fumogene !!! ) per depistare
l’attenzione del lettore,
sergio contesta tutti i miei dati asserendo, in sostanza,
che i costi di nuove centrali nucleari sono indefinibili e
sempre in crescita ( e quindi è una buon pretesto per non
dare un costo alle centrali ) , mentre quelle da solare
costeranno sempre meno.
A parte l’interrogativo amletico di sergio “Perché
questo confronto tra nucleare e termodinamico?’ ( …
evidentemente non ha capito che è l’impianto, tra le
energie rinnovabili , meno costoso come investimento )
seguito dalle solite elucubrazioni per annacquare il
problema dei costi … tipo “E’ forse l’unica opzione
possibile? Perché dare per assodato qualcosa che tale non
è e limitare il confronto solo ad alcuni aspetti?” ,
desidero trarre alcuni numeri da una risposta del prof.
Rubbia ( noto sostenitore del solare) al quotidiano La
Repubblica :
E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso
l'uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo
avviso l'alternativa?
"Guardi questa foto (ndr Nevada Solar One) : è un
impianto per la produzione di energia solare, costruito nel
deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni
di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono
solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce
un terzo dell'elettricità di una centrale nucleare da un
gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno
ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran
quantità".
Facciamo alcuni conti aggiornando e integrando i dati del
prof Rubbia e proiettiamoli facendo riferimento sempre al
10% del nostro fabbisogno elettrico.
Intanto, wikipedia ci informa che il costo è stato di 266
milioni di $ ( fonte ACCIONA’s Nevada Solar One” ) e
che la produzione energetica stimata ammonta a 134 milioni
di KWh all’anno.
Quindi :
- Costo :
Fabbisogno italiano di energia elettrica 2009:
Kwh 337.601.000.000 ; 10% = 33.760.100.000
Kwh 33.760.100.000 : 134.000.000 = nr impianti 252 x 266
milioni di $ = 67,03 miliardi di $
pari a € 51,56 miliardi ( cambio medio 2010 : 1,3
€/$ )
- territorio occupato:
1,6 Kmq x 252 impianti = 403 kmq ( pari alla superficie del
lago di Garda + la metà di quello di Lugano)
- specchi parabolici per impianto:
180.000 x 252 impianti = nr . 45.360.000 ( .. da pulirsi
almeno una volta al mese )
- tempi di costruzione dei 252 impianti:
domanda: se per un impianto si richiedono 18 mesi , per
costruirne 252 quanti decenni occorrono ?
Conclusione: … sergio … cosa dici?
Incominciamo a lavare i 45.360.000 di specchi parabolici ?
6 aprile 2011 2:19 - sergio2
________________________
Confronto nucleare EPR/termodinamico per coprire il 10% del
fabbisogno elettrico nazionale.
_________________________
Perché questo confronto tra nucleare e termodinamico?
E’ forse l’unica opzione possibile?
Perché dare per assodato qualcosa che tale non è e
limitare il confronto solo ad alcuni aspetti?
Non mi riferisco solo al fantomatico 10% che sembra di
vitale importanza assicurarsi (in ogni caso, assicurabile
con il termodinamico nel giro di qualche anno e non
assicurabile con il nucleare prima del 2020 se tutto fila
liscio, e sarebbe la prima volta).
Sarà il solare termodinamico a salvarci, sostiene qualcuno,
ma salvarci da cosa?
Prima di pensare a una soluzione, non sarebbe meglio
definire il problema?
Non c’è dubbio che ci sia bisogno di elettricità, ma non
bisogna dare per scontato che lo scenario che ci viene
presentato come realistico per il fabbisogno prossimo
venturo sia effettivamente veritiero.
Soprattutto quando questo scenario non è coerente con
quanto avvenuto negli ultimi due decenni e con il trend
degli ultimi anni.
Ammesso che la previsione per il prossimo futuro sia giusta,
sarebbe la prima volta nella storia dell’Enel e della
politica energetica italiana, andrebbero valutate le forze
in campo e le diverse opzioni per far fronte
all’esigenza.
Anche perchè è molto improbabile che le centrali (per le
quali entro la presente legislatura era stato promesso
l’avvio dei lavori) potranno dare il contributo atteso per
il 2020 (Enel prevede di avere i progetti approvati per il
2015… e le esperienze in corso non depongono a favore di
un’ipotesi di costruzione ed entrata in funzione in tempi
così rapidi; senza aver iniziato siamo in ritardo di 2-3
anni).
Quindi, in qualche modo dovremo arrangiarci da adesso a
quando le centrali salvifiche saranno pronte.
Opportuno allora valutare le capacità produttive in essere,
le capacità di approvvigionamento da paesi vicini, il
contributo che può venire dalle fonti rinnovabili, dal
risparmio energetico, da interventi sulla rete
distributiva…
In parole povere, non esiste alcuna urgenza.
Assolutamente falsa la stima del costo per le centrali
nucleari, come ampiamente dimostrato dai cantieri in corso,
in cui sono stati allegramente sforate le previsioni di
spesa, e come sempre avvenuto con il nucleare.
Da venditore di fumo scrivere di investimenti ignorando
componenti di costo rilevanti e intrinseci al nucleare:
scorie, smantellamento, sicurezza…
Falso o fuorviante quanto affermato per il costo delle
centrali termodinamiche.
Semplicemente stupido prendere il costo di una centrale e
proiettarlo come se quella esperienza fosse un dato
universale e cristallizzato.
Stiamo parlando di una tecnologia in forte progresso.
Basti osservare quanto si sta realizzando in India proprio
con la tecnologia italiana basata sul progetto di Rubbia.
Costi inferiori e produttività superiore.
Mentre gli ultimi dieci reattori costruiti in India hanno
registrato un secco +300% rispetto al costo preventivato.
Perché allora prendere il costo di Andasol 1 e proiettarlo
come fosse la Bibbia?
Abbiamo altre esperienze con costi più bassi di oltre il
30% e si continuano a fare progressi in questa direzione.
La stessa sperimentazione realizzata in Italia porterebbe a
un costo inferiore rispetto a Andasol 1 e stiamo parlando
di una realizzazione sperimentale di tipo dimostrativo.
La realizzazione Nevada Solar One è costata circa 200
milioni di euro (40% in meno di Andasol) e ha una potenza di
64 MW (30% in più di Andasol) e occupa solo 1,6 Kmq.
La realizzazione SEGS in 6,5 Kmq di territorio desertico ha
una capacità totale di 354 MW e i primi impianti risalgono
al 1984, gli ultimi al 1990… e sono perfettamente
attivi!
________________________
Costo energia (rapporto )
Nucleare 1
solare 3
_______________________
Una bella notizia. Il primo aprile Ennio ci comunicava che
il rapporto era 1 a 5.
In ogni caso, FALSO o almeno discutibile e contestato quanto
affermato.
Verificare i rapporti internazionali e gli studi
indipendenti MIT e altri…
Se poi prendiamo per oro colato quanto afferma l’AD
Enel…
Ci potrà essere un moderato interesse politico? Se
consideriamo la scelta avventata ed emotiva del governo e il
potere che la politica ha su Enel (anche con le nomine), non
si può escludere.
In ogni caso, i costi del termodinamico sono in discesa e
molto variabili come dimostrano gli esempi già portati.
L’avvio di una economia di scala porterà notevoli
vantaggi.
_________________
Nr. Impianti nucleare 3
solare 215
________________
Falso o non veritiero. Si assume un dato specifico come
fosse lo standard e si dimentica che la resa delle centrali
nucleari è inferiore a quella dichiarata: in Francia siamo
all’82% della potenza installata (con riflessi ovviamente
sui costi del nucleare).
__________________
territorio occupato Kmq
nucleare 9
solare 325
__________________
Il sito per una centrale nucleare è intorno ai 300 ettari,
cioè 3 kmq.
C’è da considerare che, al contrario di una centrale
solare termodinamica, il nucleare richiede molta
disponibilità di acqua.
Non a caso in Italia le centrali sorgevano in siti ad alta
vocazione agricola; e adesso dove saranno collocate?
Una centrale termodinamica può essere realizzata in
territori aridi, caratterizzati da siccità o comunque non
produttivi.
___________________________
Durata dell’impianto anni
nucleare 60
solare 25
___________________________
Pura fantasia.
La vita media delle centrali nucleari è decisamente più
bassa… anche se aumentata con imponenti e costosissimi
interventi tecnici. Certo se ignoriamo i tanti fallimenti
(centrali rimaste operative per pochi anni, sospese o mai
attivate) e prendiamo per reale un dato ancora solo
ipotizzato e riferito a impianti ancora da costruire allora
si può affermare la qualsiasi cosa.
Le centrali termodinamiche hanno una vita minima di 30 anni
facilmente allungabile con la sostituzione o ricostruzione
di alcuni componenti dal costo ormai minimo.
L’ammortamento dell’impianto avviene in tempi brevissimi
grazie anche ai ridotti tempi di costruzione.
________________________
Riguardo i costi per demolizione impianti fine ciclo e
custodia scorie nucleari , basterebbe copiare quello che
avviene in Francia che da circa 40 anni gestisce le scorte e
58 reattori addebitando i relativi costi in bolletta ….
_______________________
Balla solenne. La Francia ha un problema enorme nella
gestione delle scorie (è in ritardo nella preparazione del
sito nazionale) e continua a rinviare la soluzione del
problema derivante dalla custodia in sicurezza dei residui
provenienti dalle centrali smantellate e ancora da
smantellare.
Qualche dato interessante anche nel rapporto Roussely
http://www.elysee.fr/president/root/bank_objects/Synthese_RO
USSELY.pdf
Il problema esiste anche in Italia, Germania, USA, UK...
dove le autorità competenti indicano costi elevatissimi...
tanto che persino Tremonti afferma che i nostri conti non
devono prevedere il "debito atomico"...
Quanto ai costi del nucleare, essendo quella francese una
gestione interamente statale e intrecciata con la gestione
militare non c’è alcuna trasparenza su dove sono imputati
i costi relativi alla filiera nucleare civile.
Fatte le dovute proporzioni, come succede da noi dove da
anni non sappiamo cosa la Rai produce con il canone e cosa
con i ricavi della pubblicità.
Ma non è l’unico mistero italiano. Anche sul nucleare di
misteri ce ne sono tanti.
5 aprile 2011 19:27 - ennio4531
(Replay)
Confronto nucleare EPR/termodinamico per coprire il 10%
del fabbisogno elettrico nazionale.
Riguardo i costi per demolizione impianti fine ciclo e
custodia scorie nucleari , basterebbe copiare quello che
avviene in Francia che da circa 40 anni gestisce le scorte e
58 reattori addebitando i relativi costi in bolletta ….
Faccio notare la differenza dell'entità degli investimenti
, il rapporto di costo per KWh e la durata degli impianti.
I 46 miliardi risparmiati di € , potremmo investirli più
profiquamente in ricerca, scolarizzazione, sanità, ecc.
ecc.
5 aprile 2011 19:14 - ennio4531
Confronto nucleare EPR /termodinamico per coprire il 10%
del fabbisogno elettrico nazionale.
Nucleare solare
termodinamico
Costo investimento
miliardi € 19,5 66,66
Costo energia 1 3
Nr. Impianti 3 215
Territorio occupato Kmq 9 325
Durata dell’impianto anni 60 25
Riguardo i costi per demolizione impianti fine ciclo e
custodia scorie nucleari , basterebbe copiare quello che
avviene in Francia che da circa 40 anni gestisce le scorte e
58 reattori addebitando i relativi costi in bolletta ….
Faccio notare la differenza dell'entità degli investimenti
, il rapporto di costo per KWh e la durata degli impianti.
I 46 miliardi risparmiati di € , potremmo investirli
più profiquamente in ricerca, scolarizzazione, sanità,
ecc. ecc.
5 aprile 2011 18:57 - ennio4531
La partigianeria di Mastrantoni non rende un buon servizio
all’ADUC in tema di completezza d’informazione , ma è
l’ennesima prova che prima ci si forma una convinzione e
poi si va alla ricerca disperata di tutto ciò che la
comprova ignorando le notizie contrarie... cosa che fa
dell'ADUC più il prolungamento di tesi politiche che una
associazione per i diritti ecc. ecc.... .
Riporto alcuni passi del pensiero del prof. Zichichi ,
presidente della World Federation of Scientists , sul
nucleare dopo Fukushima
… I catastrofisti vogliono che l'Italia rinunci al
nucleare. Ma si guardano bene dal dire che questo
corrisponde per noi tutti a schiavitù energetica
permanente. E a restare fuori dalla competizione tecnologica
mondiale che non può essere né nel solare né nell'eolico
ma in quel «fuoco nucleare» che - dopo diecimila anni di
civiltà - Enrico Fermi riuscì ad accendere a Chicago il 2
dicembre 1942 e che ha permesso al Giappone - nonostante la
sconfitta subita nella seconda guerra mondiale - di
diventare la terza potenza economico-industriale del
mondo.
Nella vicina Africa e nel mondo ci sono cinque miliardi e
mezzo di persone che vorrebbero avere la stessa quantità di
energia pro-capite di cui gode il miliardo di privilegiati
che vivono nei paesi industrializzati (noi tra questi).
Né il solare né l’eolico potranno fornire le enormi
quantità di energia che questi popoli vogliono. Prima o poi
potrebbero scoppiare rivolte popolari al fine di evitare
l’esportazione del combustibile esistente a casa loro.
L’Italia senza energia nucleare crollerebbe in pochi anni
a livello di terzo mondo.
… Forse è ciò che vogliono i catastrofisti. Le ultime
notizie da Fukushima danno in pasto al grande pubblico la
falla nel pozzo di calcestruzzo del reattore numero 2 come
fosse un errore di ingegneria nucleare.
È un errore di ingegneria civile come quello che portò
all’altezza di appena cinque metri del muro di difesa da
tsunami.
5 aprile 2011 18:04 - sergio2
______________________________
Si può definire “sicura” una centrale nucleare?
______________________________
Domanda banale che denota mancanza di cultura della
sicurezza.
La cultura della sicurezza, la politica della sicurezza, la
sicurezza di una politica svolta nell’interesse generale,
la sicurezza della buona amministrazione e dell’efficienza
dei controlli sulla spesa.
Tutti temi politici: è la politica che decide il buon uso
della tecnologia.
Affermare che qualcosa è sicuro significa che sono stati
rispettati dei criteri progettuali e costruttivi che
costituiscono la premessa per l’uso in sicurezza, ma che
non assicurano la sicurezza.
Anche un’auto senza freni è sicura, se affidata a una
persona che ha cultura della sicurezza.
L’auto più sicura del mondo, cessa di essere tale se gli
pneumatici non sono in ordine, se l’autista è ubriaco o
va a velocità eccessiva o non tiene conto delle condizioni
atmosferiche.
Tutto può essere considerato sicuro: è l’uso che si fa
di ogni cosa che ci offre o ci nega sicurezza.
La sicurezza non è un dato acquisito in via definitiva.
La sicurezza è un obiettivo cui tendere mediante costante
formazione, addestramento, verifica e aggiornamento che deve
coinvolgere tutti i soggetti coinvolti.
Quanto sta avvenendo in Giappone dimostra, secondo le prime
valutazioni degli organi internazionali, che il personale
della Tepco non era preparato per una emergenza di questo
genere: sottovalutazione del rischio.
Il Giappone come gli altri casi del passato dimostrano la
carenza dei controlli, gli eccessivi margini discrezionali
affidati alle società di gestione, la debolezza delle
autorità indipendenti.
Il fatto che dopo l’incidente del 1979 e del 1986 molte
centrali siano state fermate, alcune mai fatte ripartire e
altre fatte ripartire dopo rilevanti interventi di
adeguamento e aggiornamento tenico, dimostra che la
capacità previsionale è molto carente, non sempre per
mancanza di conoscenze ma talvolta per scelta
politico-imprenditoriale.
E adeso nel 2011 si sta ripetendo la stessa storia.
Risibile affrontare il tema sicurezza riducendo tutto a
pochi incidenti rilevanti e azzardando valutazioni molto
discutibili su Three Mile Island, Chernobyl o Fukushima.
Questi incidenti hanno provocato un ripensamento di tutte le
procedure, la realizzazione di nuovi dispositivi di
sicurezza, rilevanti modifiche tecniche, nuove verifiche e
test…
Eppure anche prima di questi incidenti si affermava che la
tecnologia nucleare è la più sicura che esista.
Il problema non è stabilire se una tecnologia è sicura, ma
se siamo in grado di gestirla in sicurezza e se siamo
disposti a sopportare i costi per la gestione in sicurezza.
Il fatto che ogni volta sia un incidente che ci fa vedere
con occhi diversi alcune eventualità prima ignorate o
sottovalutate ci dimostra che stiamo facendo esperienza con
gli incidenti e sinora è andata bene… perché al peggio
non c’è fine… e se avessimo avuto danni 100 volte
superiori a quelli verificatisi… comunque sarebbe andata
bene… perché poteva capitare di peggio.
Processo consolatorio noto coma “logica del coglione
masochista”.
Nessuno può stabilire quale sia il livello massimo di
incidente e di danno con il nucleare.
Gli incidenti vanno valutati in ragione di quel che
avrebbero potuto provocare: valutazione dei rischi.
Quel che effettivamente un incidente provoca è importante
da un punto di vista economico ed assicurativo, ma del tutto
irrilevante sul piano della sicurezza, soprattutto se dopo
l’incidente si rivedono procedure e sistemi di
sicurezza… Che culo che abbiamo avuto, non è affermazione
da cultore della sicurezza!
Per un fortuito caso si evitò il disastro nel 1980 quando
un’alluvione lambì la centrale di Garigliano.
Il probema si ripetè nel 2000 a Saluggia e Trino:
l’alluvione e lo straripamento della Dora Baltea arrivò a
lambire i depositi di scorie solide e liquide. Il disastro
fu evitato per miracolo.
Sempre a Saluggia c’è stata una recente perdita di acque
radioattive dalle vasche di deposito, poste in prossimità
dei pozzi dell’acquedotto che serve tutto il Monferrato.
Sembra che la perdita ci sia dal 2004 ma fu scoperta solo
nel 2008; la radioattività è stata rilevata dall’ARPA ma
i parametri non destano paritocolare preoccupazione.
Casaulità: la perdita poteva essere più rilevante.
Sempre la casualità volle che il cedimento del basamento
della centrale di Caorso avvenisse in fase di costruzione e
non a centrale funzionante: ci siamo evitati un incidente
devastante consolandoci con una spesa 7 volte superiore a
quella prevista.
Quando si parla di sicurezza di una centrale nucleare,
bisogna comprendere che non stiamo parlando di un
elettrodomestico, ma di una complessa struttura tecnologica
che va valutata nella complessa interazione con l’ambiente
in cui è posta.
Popolazione residente, struttura geologica del sito, rischio
sismico, caratteristiche del territorio, rete idrica e
fluviale, rischio di attentati…
Occuparsi di sicurezza significa prendere in considerazione
questi aspetti e tanti altri.
Allora, quali azioni di formazione e addestramento sono
state sinora espletate nei confronti delle popolazioni
esposte a rischio nucleare?
Perché in Italia il rischio esiste, ma non mi risulta sia
fatto quanto previsto dalle leggi vigenti per la sicurezza.
Sicurezza significa anche dotarsi di organismi indipendenti
che vigilino sulla realizzazione delle opere e sul rispetto
del progetto.
Sicurezza significa anche superare la gestione clientelare
di Enti e Commissioni che sono referenti, quando non
vassalli, della politica e questo vale anche per Enea, CNR,
Enel e Autorità di garanzia dove burocrati di partito
trovano ricche sistemazioni.
Tornando a Three Mile Island, consiglio a tutti di leggere
la relazione governativa che ricostruì quanto avvenne in
quei tragici momenti
http://www.pddoc.com/tmi2/kemeny/index.htm
Nessuno, per esempio, può affermare con certezza che non ci
furono vittime dirette.
Difficile dimostrare anche il contrario, ma stiamo parlando
di radiazioni e non possiamo usare i criteri che si adottano
per gli incidenti stradali.
Rimane il fatto che negli anni immediatamente successivi
all’incidente si registrò nell’area di 50 chilometri
dalla centrale una forte impennata di tutti i tipi di
cancro.
Studi più accurati anziché considerare cerchi concentrici
progressivamente sempre più ampi, partendo sempre dalla
centrale posta al centro, presero in considerazione le
correnti d’aria e quindi le aree più esposte e
incrociarono questi dati con la diffusione del casi di
cancro: la maggiore diffusione dei casi di cancro
conincideva con la maggiore esposizione, che strana
coincidenza.
D’altra parte, anche nel normale funzionamento delle
centrali si registra una maggiore incidenza del cancro nelle
aree più prossime alle centrali, come testimonia la ricerca
tedesca su tutte le aree in cui sono collocate centrali in
Germania.
Una casualità?
Può darsi ma difficile sostenere questa tesi quando
l’analisi delle acque e dei raccolti testimoniano una
maggiore presenza di radionuclidi. Attraverso la catena
alimentare questi potrebbero passare all’uomo ed essere la
causa di questa maggiore incidenza di alcune tipologie di
cancro che sempre si registra in prossimità delle centrali,
senza bisogno che si verifichino incidenti.
Affermare che
“l’energia nucleare si posiziona tra quelle meno
pericolose, anche nei confronti delle rinnovabili, sempre a
parità di energia prodotta”
è quindi uno stupido esercizio di nessuna utilità
pratica.
Totalmente arbitrario e illogico porre in relazione la
pericolosità dell’energia nucleare con la quantità di
energia prodotta.
Il veleno di vipera, poiché scarseggia, è meno pericoloso
del veleno per topi?
Se ti accomodi su una sedia elettrica è poco rilevante
valutarne la pericolosità in base alla fonte di produzione
dell’energia che alimenta la simpatica seggiola!
Non è l’energia in sé a essere pericolosa, ma il
processo produttivo e la gestione della tecnologia nucleare
così complessa da richiedere sempre l’uomo giusto nel
momento giusto nel posto giusto a fare la cosa giusta,
ammesso che chi ha progettato non abbia sottovalutato i
rischi, che chi ha costruito abbia rispettato il progetto,
che la manutenzione sia stata accurata e che la natura non
si scateni troppo…
Quante condizioni e quanti se.
Vogliamo confrontare i rischi con un impianto fotovoltaico o
altra fonte rinnovabile? Ridicolo!
Decenni di esperienza nucleare hanno dimostrato che le
capacità previsionali e progettuali sono sempre state
addomesticate per rendere interessante, almeno sulla carta,
il business nucleare.
La mancanza di trasparenza nel modo in cui è ovunque
gestita l’informazione riguardo al nucleare, non depone a
favore di questa tecnologia.
La pericolosità del nucleare è incalcolabile e si giunge a
una valutazione del rischio in grado di offrire
“ragionevole sicurezza” solo accettando il compromesso
di non tutelarsi rispetto a eventi ritenuti erroneamente
poco probabili.
Che un terremoto di elevata potenza possa essere seguito da
un maremoto è un evento assolutamente prevedibile (già
successo); ma considerare questa eventualità, quali costi
certi comporterebbe?
Costruire centrali in grado di resistere a terremoti di
magnitudo 9, significa rendere impraticabile la scelta
nucleare.
Si confonde la sicurezza con la logica assicurativa del
quotare un rischio.
Riguardo ai costi, basti osservare che è sciocco o almeno
terribilmente parziale considerare i costi di produzione
delle diverse fonti di energia senza considerare
l’interezza dei costi di gestione.
Il costo di produzione dell’energia nucleare non considera
il costo della gestione e smaltimento delle scorie, della
gestione delle centrali a ciclo produttivo concluso (le
nostre costano ancora), dello smantellamento delle centrali
e conseguente bonifica dei residui e del sito (stiamo ancora
spendendo e spenderemo molto).
Col nucleare sembra di essere sempre all’inizio di una
nuova era per cui il passato non ha valore.
Ma se tutte le previsioni del passato si sono rivelate
sbagliate e talvolta false, perché adesso dovrebbero essere
per definizione giuste e corrette?
I tempi di costruzione: sempre superiori alle attese; i
nuovi cantieri seguono la stessa sorte.
I costi: sempre molto superiori alle previsioni; i nuovi
cantieri non sfuggono a questa realtà.
La resa: inferiore a quella calcolata nei preventivi; in
Francia le centrali hanno una resa attestata sull’82%
(fonte Eurostat), ma i conti sul nucleare si basano su una
resa calcolata tra il 90 e il 92% della potenza
installata.
Scorie e smantellamento: di gran lunga superiore alle
previsioni; ancora nel 2009 Enea indica in 500 $\kWe il
costo di decommissioning. La realtà ci dice che siamo a
costi molto superiori e nell’ordine spesso di 2500 –
4000 $\kWe. L’autorità inglese stima una spesa pari a 70
miliardi di dollari per lo smantellamento delle centrali
dismesse. E sinora quanto ha speso l’Italia?
La sicurezza: oltre a quanto già esposto, va considerato
quel che già negli anni ’70 s’indicava come il rischio
di militarizzazione del territorio. Erano gli anni di
piombo; terrorismo nostrano e terrorismo internazionale.
Quali rischi e costi per la vigilanza dei siti?
L’11 settembre ha determinato in tutto il mondo la
revisione dei piani di vigilanza dei siti nucleari (anche in
Italia, basti considerare gli atti ufficiali del governo
Berlusconi nel 2003). Altri costi occulti.
Ancora sul tema costi.
Nel 2004, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti
ha stimato che 1 kWh di energia elettrica prodotta da una
centrale nucleare costa 6,13 centesimi di dollaro.
Lo stesso kWh prodotto con il gas costerebbe 4,96 centesimi,
con il carbone 5,34, e con l’energia eolica 5,05 centesimi
(Fonte EIA/DOE International Energy Outlook 2004, Washington
2004).
A risultati simili giungono altri due studi, uno della
Chicago University del 2004 e uno del Massachusetts
Institute of Technology dell’anno precedente, recentemente
aggiornato e disponibile a questo link
http://web.mit.edu/nuclearpower/pdf/nuclearpower-update2009.
pdf
Le stime sopra riportate considerano i costi mediamente
sostenuti per costruire una centrale.
Non considerano, ad esempio, che in India, i costi completi
degli ultimi dieci reattori sono aumentati del 300% rispetto
al budget previsto all’inizio.
O che l’ultimo impianto completato negli USA è stato
quello di Watts Barr 1 nel 1996, dopo 24 anni di lavori. O i
tanti impianti chiusi dopo pochi anni di attività.
Non è quindi un caso se in uno dei pochi Paesi in cui
c’è un libero mercato dell’energia – gli Stati Uniti
– non si costruiscono nuovi impianti da molti anni.
2 aprile 2011 20:49 - lucillafiaccola1796
fukuscema si sono messi la bomba sotto il culo e ben gli
Sta.lin mi dispiace solo per i 4 zampe ed i pesci che gli
u-mani crepino!
2 aprile 2011 12:35 - ennio4531
Catastrofismo e ... realtà .
Disastro di ?ernobyl' 1986( da Wikipedia )
Il rapporto ufficiale redatto da agenzie dell'ONU (OMS,
UNSCEAR, IAEA e altre) stila un bilancio di 65 morti
accertati con sicurezza e altri 4.000 presunti (che non
sarà possibile associare direttamente al disastro) per
tumori e leucemie su un arco di 80 anni.
Il bilancio ufficiale è contestato da associazioni
antinucleariste internazionali fra le quali Greenpeace che
presenta una stima di fino a 6.000.000 di decessi su scala
mondiale nel corso di 70 anni, contando tutti i tipi di
tumori riconducibili al disastro secondo lo specifico
modello adottato nell'analisi[3].
Altre associazioni ambientaliste, come il gruppo dei Verdi
del parlamento europeo, prendono le distanze dal rapporto
Greenpeace, che considerano una boutade con tuttavia il
merito di segnalare il problema, e pur concordando sulla
stima dei 65 morti accertati del rapporto ufficiale ONU, se
ne differenzia e lo contesta sulle morti presunte che stima
piuttosto in 30.000 ~ 60.000[4].
Negli anni successivi, studi scientifici hanno dimostrato la
lontananza dalla realtà delle suddette stime, anche in
relazione al potenziale effetto distruttivo delle radiazioni
che si è rivelato molto minore di quanto propagandato negli
anni vicini al disastro....
Negli anni successivi il rallentamento della ricerca nel
campo causata dalla propaganda anti-nucleare ha portato ad
un estensione dell'era del petrolio come fonte
energetica.[5]
1 aprile 2011 16:50 - theguardian
non c'è modo e ragione realistica veritiera e coscienziosa
per far capire a ennio che il nucleare non e la soluzione al
problema energia.
perchè?
perchè è l'esempio eccezionale e vivente della parziale
evoluzione della specie umana.
a meno che non nè indossi la maschera per mero
opportunismo.
1 aprile 2011 13:04 - tassofisso
ennio , tutto quello che vuoi ...
però prova a riflettere un attimo su ciò che sta accadendo
in questi ultimissimi giorni in Giappone e sulle
ripercussioni che tutto questo ha, anche in ambito economico
a livello Paese:
frutta, verdura, pesce nel mare, tutto contaminato, i
livelli delle radiazioni sono talmente alti, che hanno detto
che probabilmente il tempo necessario a smaltirlo sarà
"pressochè eterno" (ne parlavano sul TGla7 l'altra sera)
ciò significa che il Paese non potrà più fidarsi a
mangiare la roba che produce internamente (frutta, verdura,
animali che vengono foraggiati con foraggio contaminato,
pesce pescato contaminato), quindi dovranno importare tutto,
con spese enormi...
ci vorranno anni per tornare a usufruire delle risorse
alimentari interne , tu pensa che solo negli ultimi 2 anni,
a distanza di quasi 30 anni, sono tornati a poter mangiare
le noci di cocco a Bikini, leggevo tempo fa da qualche
parte, pensa, un paradiso terrestre con pesci meravigliosi,
palme cariche di noci di cocco e banane che venivano
lasciate lì a marcire e la popolazione si è fatta portare
per anni la roba da mangiare perchè da loro era tutto
contaminato...
poi, tornando al Giappone, i problemi per l'industria, come
ti dicevo il sole24ore riportava che le industrie americane
che si rifornivano da alcune aziende Giapponesi per alcune
vernici in ambito automobilistico, hanno smesso di
importarle perchè fatte con componenti contaminati, quindi
danni alla produzione industriale...
danni al turismo per via di tantissime persone che non
vengono più...
quanto "costa" in proporzione tutto questo a un Paese?
ne vale la pena ?
non conviene forse dirottare su qualche forma alternativa di
produzione di energia che, anche se forse può costare di
più (forse), però almeno in caso di disastro non ti crea
questi danni collaterali di proporzioni inaudite , costi
esorbitanti e durevoli per anni e anni?
tu continui a dire dei bacini idrici: ok, se straripano
moriranno tante persone, così come lo tsunami stesso ha
fatto morire tante persone, ma poi è FINITA LI'
se a questo ci aggiungi anche cibi e animali contaminati che
potenzialmente possono intossicare e uccidere anche a 50 km
di distanza, anche per anni a venire le generazioni che
nascono coi tumori, non pensi che forse, fra le 2 sciagure,
una diga che cede in prospettiva sia da preferire a un
disastro nucleare????
1 aprile 2011 12:34 - ennio4531
Così per precisare ...
Trattamento fiscale delle tariffe incentivanti ...
Con riferimento al trattamento fiscale della tariffa
incentivante, l'Agenzia delle Entrate ha emanato in data
19/07/07 la Circolare n. 46/E concernente la "Disciplina
fiscale degli incentivi per gli impianti fotovoltaici".
Tale circolare, reperibile sul sito internet
www.agenziaentrate.gov.it o www.gse.it, fornisce chiarimenti
in merito al regime fiscale della tariffa e dei ricavi
derivanti dalla vendita dell'energia, individuando, in
funzione dei soggetti, dell'attività da questi svolta e
della destinazione dell'energia prodotta, la disciplina
applicabile ai fini delle imposte dirette e indirette.
Per quanto concerne il trattamento fiscale della tariffa
incentivante occorre premettere che l'Amministrazione
finanziaria ha chiarito che la stessa non è mai soggetta a
IVA, anche nel caso in cui il soggetto realizzi l'impianto
fotovoltaico nell'esercizio di attività di impresa, arte o
professione, in quanto la tariffa incentivante si configura
come un contributo a fondo perduto, percepito dal soggetto
responsabile in assenza di alcuna controprestazione resa al
soggetto erogatore.
....
1 aprile 2011 12:27 - ennio4531
Dall ‘ Agenzia nazionale per le nuove tecnologie,
l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA)
Si può definire "sicura" una centrale nucleare?
Certamente sì, se comparata con altre attività umane, in
particolare con la produzione di energia da altre fonti.
Considerando l’intero ciclo di ogni fonte energetica
(ciclo del combustibile, fabbricazione dei componenti e del
sistema, esercizio, decommissioning) autorevoli studi
internazionali hanno dimostrato che l’energia nucleare si
posiziona tra quelle meno pericolose, anche nei confronti
delle rinnovabili, sempre a parità di energia prodotta.
Sergio... non adirarti ... è noto che anche l'ENEA è un
covo di ignoranti e prezzolati ....
1 aprile 2011 12:06 - ennio4531
x cepu
Sarà il solare termodinamico a salvarci?
... alcuni dati.
Domanda : a quanto ammonterebbero gli investimenti con il
solare termodinamico per fornire il 10% del fabbisogno
nazionale elettrico del 2009 ?
Risposta: 66,66 miliardi di €
Domanda: quale sarebbe il costo dell'energia prodotta ?
Risposta: 5 volte circa i prezzi di mercato attuali (
riferito a impianti similari )
Domanda : quanto territorio sarebbe richiesto
complessivamente ?
Risposta : 325 kmq
Domanda : quanta superficie sarebbe occupata dagli specchi ?
Risposta: 160 milioni di metri quadrati ( ..da pulire almeno
una volta al mese )
Domanda: durata dell'impianto ?
Risposta: 25 anni circa.
Dettaglio ( dat Wikipedia)
Fabbisogno italiano di energia elettrica 2009:
Kwh 337.601.000.000 ; 10% = 33.760.100.000
Andesol 1 produzione annua KWh : 157.000.000
- Per cui : 33.760.100.000 : 157.000.000 : nr. 215
impianti
- Costo per impianto : € 310.000.000 x 215 = 66,66
miliardi di €
- costo energia: Attualmente il 'costo per kilowattora'
dell'energia prodotta con tale tecnologia è superiore di 5
o 6 volte a quello di altre fonti come dichiarato
dall'amministratore delegato dell'ENEL Conti.
- territorio occupato da Andosol 1 : 1,5 kmq ( fonte:
Solar Millenium )
quindi : 1,5 x 215 = 325 kmq
Conclusione : il ‘sistema’ Italia , con un debito
pubblico enorme, scarsità di capitali privati , sviluppo
economico dall’inizio degli anni ’90 assai modesto,
costo attuale dell’energia elettrica ( con o senza
imposte) tra i più alti in Europa , sviluppo demografico
negativo… , si può permettere simili oneri ?
Il confronto con il nucleare …. la prossima volta.
Non vorrei … stancarti troppo ….
1 aprile 2011 3:31 - IVAN.
.
NUCLEARE: IL DITO E LA LUNA
*****
Ottimi contrubuti davvero, Sergio. Vedo che usi pietosamente
le "obiezioni" di quel poveraccio come pretesto per
introdurre determinati argomenti (ad altro non servono
proprio).
La storiella del referendum "antinucleare" (1987) è stata
una presa in giro.
Perchè far finta di chiedere "un'opinone" ai cittadini, se
tanto le decisioni erano già state arbitrariamente prese
nella cerchia di casta?
Eppure molti degli attuali "antinuclearisti" si fanno ancora
avanti presentando i numeretti di quella farsa.
Cosa che ancora una volta è guardare il Dito e non la
Luna:
se un progetto sul "Nucleare" venisse proposto da una
commissione di esperti coscienziosa e soprattutto
DISINTERESSATA, non vedrei ragioni di appigliarsi ad un
esito referendario (vecchio di 30 ANNI, peraltro) come scusa
per bocciarlo a priori.
Il Nucleare è solo il "dito"; la "luna" è rappresentata da
coloro che di volta in volta ne propongono un progetto.
E costoro non vanno giudicati per la TEMATICA che avanzano,
bensì - ancora una volta - per il SENSO DI RESPONSABILITÀ
che dimostrano.
Infatti siamo PIENI di progetti la cui "tematica" è
SACROSANTA (salvaguardia dell'ambiente, sicurezza, opere
pubbiche...), ma coloro che hanno proposto questi progetti
non erano animati da altrettanto buoni propositi.
E il risultato è lì da vedere: in nome delle sole "belle
tematiche" (senza però valutare anche CHI era a proporle),
abbiamo permesso ai peggiori sciacalli della Nazione di fare
man bassa della Cosa Pubblica.
Man bassa che ora vogliono proseguire con questo nuovo
progetto di 4 centrali...e noi siamo ancora qui a guardare
il "dito" (il Nucleare) e non la "luna" (le vere intenzioni
di coloro che lo promuovono).
Dati i precedenti, prevedere come andrà a finire è una fin
troppo facile profezia.
.
1 aprile 2011 3:27 - IVAN.
.
Esattamente la reazione da scimmietta che mi aspettavo. Non
c'è neanche gusto.
I maggiori giacimenti non si trovano in Centroafrica?...
E CHI SE NE FREGA!
Quella era una questione en passant; il punto centrale del
mio discorso era infatti la DEVASTAZIONE AMBIENTALE nelle
zone dei giacimenti centrafricani di uranio e le disumane
CONDIZIONI LAVORATIVE degli operai reclutati per
l'estrazione.
Ma quando il dito indica a luna, lo sciocco guarda il dito.
Comportamento ovvio, quando lo sciocco si crede bravo a
mascherare la propria malafede, ma invece è così MALDESTRO
che essa traspare lontano un chilometro.
Inutile perdere tempo con balordi del genere.
.
1 aprile 2011 1:26 - sergio2
...
Prosegue il nostro giullare nonché distratto ignorante,
Ennio, con le sue sparate da imbecille incapace di
comprendere la differenza che c’è tra la quantità di
energia prodotta con il nucleare e l’affermare, come ho
fatto, che si è ridotta l’incidenza del nucleare sulla
produzione complessiva dal 1995 al 2008.
Il dato che ho fornito dimostra che nel 2008 il nucleare
contribuisce meno di quanto contribuisse nel 1995.
In altre parole, la produzione complessiva è cresciuta
molto in questo periodo mentre il nucleare è rimasto
sostanzialmente stabile.
L’ultimo reattore costruito in Europa occidentale risale
al 1991; quello avviato in Finlandia è il primo dopo una
lunga pausa.
Declino, sì.
Infatti, in 15 anni non c’è stata crescita del nucleare.
Questo è un dato oggettivo, reale e concreto; ritengo un
po’ più significativo rispetto a semplici
“scenari”.
E a fronte di qualche cantiere aperto, vogliamo vedere
quanti insuccessi?
In ogni caso, Ennio non ci spiega perché il nucleare
sarebbe la scelta migliore, si limita ad affermare con
insitenza petulante e cretina che il fotovoltaico è molto
più oneroso, diemnticando che esiste un mondo di
rinnovabili ben più ampio della sua ristretta capacità di
fissarsi su eolico e fotovoltaico.
Allo stesso modo, secondo il giullare sciocco, Rubbia non
sarebbe credibile perché troppo interessato a sponsorizzare
la "sua creatura".
Non si potrebbe affermare la stessa cosa per il nucleae?
Forse EdF, Enel... hanno qualche arma più convincente per
smuovere qualche politico e indurlo a decidere... Se
vogliamo applicare questa logica tanto cara a Ennio.
L’incapacità di Ennio di comprendere l’italiano è una
chiara dimostrazione della sua ignoranza.
Lo sciocco giullare afferma di non aver mai citato né
politici né la politica perché evidentemente non comprende
che quando afferma che i referendum sono la causa
dell’uscita dell’Italia dal nucleare sta facendo
un’affermazione politica completamente immotivata sul
piano storico, giuridico e culturale.
Infatti, risponde con parole al vento a precisi elementi
oggettivi e legislativi puntualmente indicati e da lui
ignorati.
Afferma da stolto che non cita la politica, però afferma
che va ringraziato il governo che sta mettendo ordine negli
incentivi al fotovoltaico che a suo dire ci dissanguano.
Lo stolto ignorante non sa che il governo che dovremmo
ringraziare è lo stesso che appena ad agosto 2010 è
intervenuto sulla materia con un DM dell’illuminato
ministro ad interim Silvio Berlusconi!
Chi dovremmo ringraziare è dunque colui che ha creato il
disastro appena ieri e che si è inventato nel 2005 il Conto
Energia!
Sempre l’illuminato che dovremmo ringraziare è colui che
ha allargato le maglie per accedere ai ricchi contributi:
sufficiente ultimare l’impianto entro il 31 gennaio 2011
per assicurarsi le vecchie tariffe del 2010 (prima serviva
l’effettivo allacciamento alla rete).
Sempre questa maggioranza non ha in realtà riordinato
proprio nulla, limitandosi a creare incertezza in un
settore, dopo aver qualche mese prima riconfermato la
politica degli incentivi.
Lui non parla di politica, però afferma “Quale politico
poteva essere così cretino, dal punto di vista elettorale,
di opporsi all’80,6% degli elettori che dissero no al
nucleare ?”, dimostrando che non sa quel che dice, infatti
ha la pretesa di dare giudizi politici ma confonde il suo
buco del culo con la bocca.
Nonostante gli abbia ricordato quanti furono gli effettivi
votanti (appena il 65%) e i quesiti referendari che non
potevano annullare il nucleare (che infatti non
annullarono), lui replica ancora con stupide affermazioni
prive di logica e da perfetto coglione.
Afferma che i politici sono cretini e non se rende conto!
Infatti, seguendo il suo ragionamento sono cretini i
politici che hanno ignorato il voto contro il finanziamento
pubblico ai partiti! Questo sì voto netto e
inequivocabilmente contro qualcosa! Ma il poveretto non
arriva a comprendere logiche così elementari.
Afferma che l'eolico ha attirato interessi mafiosi, ma non
ci spiega perché il nucleare non dovrebbe rischiare di fare
altrettanto, ma con molta più pericolosità rispetto a
quella rappresentata da qualche pala o da qualche
pannello.
Siamo alla demenza tootale!
E’ vero Ennio non si occupa di politica perché non sa
cosa sia e spara solo cazzate, come quando scrive che non
serve un sito nazionale per le scorie perché l’Italia non
produce scorie e quelle che esistono stanno benne dove
stanno.
Chiara dimostrazione di totale ignoranza dell’argomento di
cui ha la pretesa di discutere.
Adesso tira fuori un discorso sconclusionato sull’IVA,
dimostrando totale ignoranza anche sugli aspetti fiscali e
normativi.
Ho riportato alcune indicazioni tratte dal sito GSE a
proposito del Conto Energia: “L'Agenzia delle Entrate,
sempre nella Circolare n. 46/E del 19/07/07, ha chiarito che
i proventi derivanti dalla vendita dell'energia prodotta da
un impianto fotovoltaico costituiscono sempre reddito
tassabile. … L'inclusione di tali proventi tra i "redditi
diversi" di cui all'articolo 67 comma 1 lettera i) del TUIR
comporta che la cessione dell'energia non sia soggetta né a
IVA né a ritenuta d'acconto, sebbene vi sia comunque
l'obbligo di denunciare - e assoggettare a tassazione - il
reddito in sede di dichiarazione fiscale”.
Perché parla di IVA sull’energia prodotta?
Boh per confondere le idee o perché lui è molto confuso.
In base alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, i
proventi derivanti dalla vendita dell’energia prodotta da
un impianto fotovoltaico vanno assoggettati a imposte sui
redditi perché sono “redditi diversi”.
A quale scopo lo sconclusionato Ennio scrive di IVA
sull’energia prodotta?
Lo sa solo Ennio che evidentemente non capisce nulla di
tasse e fisco, oltre a non capire quel che scrive, figurarsi
quel che tenta di leggere.
Ho invece scritto che parte degli incentivi pagati ai
produttori, ritornano nelle casse dello Stato per
- l’IVA su installazione degli impianti e fornitura dei
materiali
- imposte dirette e indirette che pagano i nuovi occupati
nel settore.
Infine, dovrebbe Ennio documentarsi sul conto CIP6 con il
quale si pagano incentivi alle rinnovabili e alle
“assimilate”; ho già spiegato come funziona il
meccanismo e basta documentarsi per capire chi si pappa la
quota più significativa, se le rinnovabili o le
“assimilate” che con le rinnovabili non c’entrano
nulla.
Finge di non comprendere o non comprende davvero che le
imprese si fanno carico solo della costruzione delle
centrali mentre gestione delle scorie e costi di
smantellamento restano a carico del settore pubblico.
E i danni in caso di incidente?
Al massimo un'azienda fallisce e i costi e le tragedie
rimangono a carico della collettività. Già avvenuto anche
questo.
In nessun documento ufficiale del governo italiano o di Enel
si afferma che gli oneri per scorie e smantelalmento saranno
posti a carico del gestore delle centrali.
Anche all’estero, dove c’è stata una timida e lenta
ripresa del nucleare, queste sono le condizioni che lo
stanno con molta fatica rendendo possibile.
La remunerazione del nucleare con i soldi pubblici avviene
anche attraverso l’imposizione di una tariffa garantita
(quindi non ci sarà alcun beneficio in bolletta per gli
utenti), come affermato esplicitamente dall’AD di Enel in
occasione delle presentazioni dei piani industriali ai
mercati finanziari.
Con soldi pubblici si ricompenseranno i comuni nei cui
territori saranno posti gli insediamenti nucleari;
esattamente come si fece nel passato.
Sempre la politica interviene con la formazione delle
tariffe elettriche.
Anche gli ultimi aumenti introdotti sulle tariffe elettriche
sono dovuti in gran parte all’aumento delle quotazioni
petrolifere e in parte minore agli incentivi per le
rinnovabili e le assimilate.
Altro discorso per i certificati verdi, introdotti anche per
recepire le direttive comunitarie e creare le condizioni per
raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2; obiettivi ai
quali siamo vincolati, sotto minaccia anche di sanzioni
pesanti.
Per comprendere le cifre, bisogna entrare nel merito della
formazione delle tariffe e iniziare a comprendere con
onestà che quota della bolletta elettrica è in dipendenza
reale con le politiche per incentivare una produzione meno
pesante in termini ambientali (esistono obiettivi da
raggiungere a livello internazionale).
Si tratta di una quota francamente molto contenuta.
Gli oneri di sistema
(a questo link sono disponibili alcuni dettagli
http://www.autorita.energia.it/it/dati/ees5_10.htm )
nel IV trimestre 2010 rappresentavano complessivamente circa
il 10% del prezzo dell’energia elettrica.
In questa quota, la parte rilevante è rappresentata dal
sistema CIP6 (circa il 60-70% del totale) in cui pesano in
modo significativo (più della metà) gli incentivi per voci
estranee alle innovabili (le cosiddette “assimilate”).
Poi abbiamo:
- finanziamento dei regimi tariffari speciali (componente
A4);
- finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo
(componente A5);
- copertura dei costi già sostenuti dalle imprese e non
recuperabili in seguito alla liberalizzazione del mercato
elettrico (componente A6);
- copertura delle integrazioni tariffarie alle imprese
elettriche minori (componente UC4);
- smantellamento delle centrali nucleari e misure di
compensazione territoriale (componenti A2 e MCT.
31 marzo 2011 23:46 - ennio4531
Estendiamo dunque l'invito fatto da Veronesi a Rubbia .
Vadano i sostenitori delle energie rinnovabili passando dal
Vajont per arrivare alla diga crollata nella prefettura di
Fukushimada per vedere di persona cosa capita a chi sbaglia
qualcosa con il il rinnovabile.
Villaggi azzerati e migliaia di morti che non hanno avuto il
previlegio di essere avvisati del pericolo come è avvenuto
per i danni da nucleare.
Vi imploro: svuotate i bacini idroelettrici in Italia, molti
costruiti nell'anteguerra !!!
31 marzo 2011 12:22 - ennio4531
Come un politico di bassa lega, sergio ,
dopo averci raccontato più di una balla ... ad esempio che
il nucleare è destinato a perire ( scrive sergio: Declino
del nucleare, di questo ho scritto.), tanto da inventarsi le
cifre come quando sostiene che “In Europa il contributo
del nucleare alla potenza elettrica installata è sceso dal
24% del 1995 al 16% del 2008” ( .. mentre dati alla mano
( Wikipedia) è aumentata dal 24% al 27% … … e
l’impudente ha il coraggio di scrivere ‘Quindi,
distrattone di un Ennio, io non ho glissato proprio su
nulla…) ,
ritorna , con interminabile noia a ripetere sue
elucubrazioni di natura politica ( pur non avendo io mai
citato né politici né la politica, afferma che sarei un
feroce antiberlusconiano … , ma sergio che sia affetto da
senilità ?? ) per ribadire che il referendum popolare
contro l’energia atomica fu pleonastico ( .. i politici
avevano già deciso tutto ) e che , in fin dei conti, il
no fu deciso da una minoranza degli elettori .
Osservate: è da almeno un ventennio che, ogniqualvolta una
parte politica perde le elezioni, i politici sconfitti si
accartocciano in mille analisi dicendoci che in fin dei
conti il governo è voluto da una minoranza, in quanto una
fetta (… diciamo il 35 % ?) dell’elettorato non
avendolo votato, è contro il governo in carica
E’ come dire che da decenni tutte le democrazie di questa
terra ( … dove gli elettori non superano il 55/60% come in
Svizzera e USA) sono governate da minoranze e quindi … di
fatto antidemocratiche !!
Sergio , da buon politicante , sa che quando si viene
presi in castagna occorre alzare una cortina fumogena con
domande senza senso per distrarre il ‘nemico’.
Per esempio, cita con fare da dotto che la potenza
installata in Italia è da non confondersi con la produzione
( … e chi mai l’ha messo in dubbio !!) e mi pone il
seguente esplosivo interrogativo: ‘Ho chiesto di indicarmi
il documento in cui Ennio avrebbe letto che Enel si
assumerà gli oneri di scorie e smantellamento‘.
Ora , uno dei compiti del piano governativo per il ritorno
del nucleare, che non prevede un penny per contributi
statali sull’edificato , è quello di individuare le aree
dove installare gli impianti .
Saranno, poi, le società elettriche a concorrere per
assegnarsi il sito.
E quel volpino di sergio mi chiede di indicargli il
documento in cui l’Enel ‘si assumerà gli oneri di
scorie e smantellamento.’ !!!
Ma sa quello che scrive oppure, immerso nei fumogeni
lanciati, ha perso la trebisonda ?
Intanto stanno arrivando dati freschi ( marzo c.a. ) da Aeeg
sui costi da sostenere per il fotovoltaico ( ripeto: solo
per fotovoltaico ) nel secondo trimestre del 2011 ( 2,4
miliardi di €) :
I rincari sulle tariffe energetiche preannunciati nelle
scorse settimane sono stati oggi confermati dall’Autorità
per l’energia, si prevede per aprile … del 3,9% per
l’energia elettrica (lo 0,9% determinato dagli andamenti
dei mercati, cui si aggiunge un 3% per l’incentivazione
delle rinnovabili, finanziate attraverso la bolletta
dell’elettricità). Sui rincari trimestrali delle
bollette, spiega l’Aeeg nel suo comunicato , pesa un
duplice effetto: il primo è la costante crescita delle
quotazioni petrolifere, ....
Il secondo “responsabile” dei rincari è invece il
finanziamento delle rinnovabili per 4,9 miliardi di euro, di
cui 1,4 miliardi di euro per i certificati verdi e 2,4
miliardi di euro per il fotovoltaico.
Per quanto attiene il prosieguo del 2011 circa il
fotovoltaico , la GSE con un comunicato del 25/01/2011
informa che le potenze installate in esercizio e quelle
previste a fine 2011 che godranno dei sussidi sono:
- Al 31/10/2010 : 2.800 MW
- Al 31/12/2011 : previsti 8.000 MW .
A fine 2011 , limitandomi a confrontare gli installati,
sull’entità del conto energia a nostro carico ne
vedremo delle belle …..
Per quanto riguarda le entrate fiscali da fotovoltaico,
apprendiamo che la tariffa incentivante non è soggetta a
IVA e né a imposte dirette ( da Wikipedia: Per quanto
concerne il trattamento fiscale della tariffa incentivante
occorre premettere che l'Amministrazione finanziaria ha
chiarito che la stessa non è mai soggetta ad IVA …..
In pratica nel bilancio d'esercizio il contributo non
figurerà come reddito imponibile ma andrà in diminuzione
del valore del cespite ammortizzabile (l'impianto
fotovoltaico). )’
Insomma … anche dal punto di vista fiscale …per lo Stato
… nessuna entrata e solo impegni a restituire al
contribuente imposte in futuro commisurate al costo
dell'installato !
30 marzo 2011 11:11 - Cepu
Estendiamo dunque l'invito fatto da Rubbia a Veronesi.
Vadano i nuclearisti a Fukushima passando da Chernobyl per
vedere di persona cosa capita a chi sbaglia qualcosa con il
nucleare.
29 marzo 2011 19:20 - lucillafiaccola1796
lo vedi tassofisso che ci sei arrivato! sono pazzi e Noi li
dobbiamo fermare se non per noi, per quelli che abbiamo
fatto nascere sotto la nostra responsabilità. fermiamoli
prima che sia troppo tardi. insieme si può
29 marzo 2011 9:30 - tassofisso
dal Sole24ore di oggi :
""
... Già in mattinata il capo di gabinetto Edano ha
confermato quanto già si sapeva: parziale fusione del
nocciolo del reattore 2 che ha causato radioattività a
livelli 100.000 volte superiori alla norma nell'acqua
accumlatasi nei locali delle turbine...
...il titolo Tepco è crollato in borsa di un altro -18%
scendendo ai minimi storici da 34 anni a questa parte...
...nel pomeriggio, altra doccia fredda: si scopre acqua
altamente contaminata anche nel tunnel di servizio esterno
ai locali delle turbine e al di fuori delle strutture di
contenimento. Sarebbe il deflusso in mare di queste acque ad
aver causato la radioattività rilevata nei giorni
scorsi...
... "sfortunatamente, non abbiamo un programma concreto al
momento che ci consenta di dire quanti mesi o anni ci
vorranno per porre fine alla crisi" ha dichiarato il
vicepresidente della Tepco, confermando la sensazione
generale dell'impossibilità di una soluzione soddisfacente
in tempi rapidi...
...Greenpeace ha chiesto che la valutazione dell'incidente
sia portata da 6 a 7 cioè il grado massimo al pari di
Chernobyl e ha anticipato di aver già rilevato
radioattività pericolosa per la salute, specialmente per
bambini e donne in gravidanza, anche a 40 Km. dalla
centrale, al di fuori quindi della zona di evacuazione (20
Km.) e della zona di rispetto (30 Km.) indicata dal governo.
Le donne incinta, del resto, stanno lasciando Tokyo per
andare a partorire in sicurezza all'ovest...
... i blackout elettrici dovrebbero prolungarsi fino ad
aprile inoltrato, mettendo in difficoltà la ripresa
industriale già frenata dalla mancanza di componenti
fabbricati nelle aree devastate. Ieri Toyota ha ripreso ad
assemplare la Prius nel Giappone centrale e altri due
modelli ibridi nel lontano Kyushu, ma altri modelli restano
in sospeso e alcune case costruttrici hanno rinviato la
riattivazione degli impianti...
... non vanno meglio le prospettive per l'agricoltura: il
numero delle qualità vegetali in cui si sono accertati
tassi anomali di radioattività è salito a 99....
... un crollo di oltre il 25% dei viaggiatori internazionali
ha poi indotto Japan Airlines a tagliare 74 voli settimanali
sulle rotte da e per l'estero...
... intanto Ford ha sospeso gli ordini di SUV di colore nero
perchè un ingrediente della vernice proviene dal Giappone e
ci sarebbero poroblemi di approvvigionamento. Per lo stesso
motivo Chrysler ha sospeso gli ordini di veicoli in 10
colori...
""
che bello scenario eh?
radioattività a 40 Km. di distanza,
radioattività nell'acqua del mare,
quindi anche nei pesci che peschi da mangiare,
nella verdura, nei campi coltivati,
produzione ferma, macchinari fermi,
ordini dall'estero fermi, turismo fermo,
pericoli per la salute, gente che scappa via,
che bello eh? proprio bello...
pensate i danni : produzione ferma, cibi contaminati,
dovranno importare tutto per chissà quanto tempo, tutta la
roba che hanno lì come frutta verdura e pesci non si
possono mangiare perchè sono radioattivi, MA CHE MERDA E'
???
pensate da noi... se succedesse da noi... che anche il
turismo crolla perchè non viene più nessuno... se fossimo
costretti a importare tutto da fuori perchè la nostra roba
è contaminata...
vi piace una roba così ??? siete pazzi...
28 marzo 2011 1:12 - Cepu
Si si, una volta tanto ha detto una cosa corretta. I costi
del nucleare sono enormi, l'Italia parte avvantaggiata, e
chi fa i conticini come ennio è un pò patetico.
27 marzo 2011 18:36 - sergio2
...
Cepu, attenzione.
Tremonti ha detto una cosa corretta.
Il nucleare è intrinsecamente un’assunzione di debito: il
decommissioning è una certezza.
Idem le scorie e i costi per il sito nazionale nel rispetto
della normativa internazionale.
Sul sito nazionale sono praticamente tutti in ritardo.
Gli USA hanno speso 8 miliardi di dollari senza risolvere il
problema.
I francesi continuano a rinviare e il rapporto Roussely la
dice lunga.
http://www.elysee.fr/president/root/bank_objects/Synthese_RO
USSELY.pdf
L’Italia ha fallito anche con una maggioranza che vuole
rilanciare il nucleare e non c’è alcuna stima attendibile
sui futuri costi per la gestione delle scorie.
Ma è soprattutto il decommissioning, ovvero lo
smantellamento delle centrali e la bonifica dei siti, che
preoccupa.
I costi possono essere di gran lunga superiori a quelli di
costruzione.
Si tratta di un debito che ogni Paese nucleare ha, ma che
non risulta nei bilanci.
Attenzione: il momento del pagamento è solo un fatto
finanziario e non economico.
Se oggi acquisti un’auto e ti concedono di iniziare a
pagarla tra 12 mesi, tu economicamente hai oggi un debito
che finanziariamente inizierai a pagare tra 12 mesi.
Il debito c’è, ma non si vede nei conti degli Stati.
Si tratta di un rapporto dell’autorità inglese per lo
smantellamento delle centrali dismesse.
Singolare il caso della centrale di Calder Hall, chiusa dopo
50 anni di onorato servizio.
Non sapendo dove collocare i materiali residuali e
prevedendo un costo faraonico per la demolizione, si prevede
di risolvere il problema entro il 2115 e intanto trasformare
il sito in un'attrazione turistica (forse per raccogliere un
po’ di fondi?).
Sbaglia Tremonti quando afferma che l’Italia non ha debito
nucleare.
Il debito c’è, non è ancora quantificato, stiamo
spendendo ogni anno da anni soldi per smantellare le nostre
centrali.
Quella del Garigliano, ferma dal 1978, si prevede che sarà
completamente smantellata e il sito bonificato solo nel
2016. Per Caorso si parla del 2030.
Sul sito Sogin puoi verificare quanto ufficialmente è stato
speso, ma sulla spesa complessiva ci sono solo stime. Quelle
iniziali del 1999 risultarono sbagliate già nel 2003.
Non va poi dimenticato che se rinviamo la decisione di
smantellare una centrale nucleare spenta, vanno spesi soldi
per il monitoraggio continuo e la custodia in sicurezza.
Le nostre centrali, fermate tra il 1978 e il marzo 1987,
sono costate ogni giorno per tutto il periodo di custodia
passiva e costano tuttora. La decisione di smantellarle fu
presa nel 1999 ma in realtà le operazioni vere e proprie
sono iniziate nel 2003.
E' esattamente di questi costi che non si tiene conto quando
si afferma che è conveniente produrre energia elettrica con
il nucleare.
27 marzo 2011 18:19 - Cepu
TEPCO, l'ENEL giapponese, si scusa col mondo. Hanno
sbagliato a fare alcuni rilevamenti, e la situazione è più
grave di quanto annunciato. Mi ricordano l'apprendista
stregone.
27 marzo 2011 17:39 - sergio2
...
Ennio, l'antiberlusconiano di ferro, chiede e risponde.
Domanda: a quanto sarebbero ammontati gli incentivi, da
pagarsi con le bollette elettriche, se nel 2009 il 20% del
fabbisogno nazionale fosse stata fornito da impianti
fotovoltaici ?
Risposta: 27 miliardi di €
...
Finalmente un discorso intelligente.
Bravo Ennio mi compiaccio.
Vedo che hai imparato a fare le moltiplicazioni. Bravo.
Lo sai vero che il tuo è solo un esercizio teorico di
nessuna utilità?
Infatti, non è possibile arrivare a questo importo con il
Conto Energia perché esiste un limite incentivabile molto
ma molto al di sotto della quota da Ennio indicata.
Inoltre, il sistema dell’incentivazione non si pone
l’obiettivo di raggiungere questa quota di produzione
elettrica da fotovoltaico.
Capisco che disprezzi questa maggioranza politica che ha
introdotto il Conto Energia, ma non è onesto attribuirle
responsabilità che non ha.
Berlusconi, Scajola, Romani hanno dimostrato di essere
incompetenti ma non fino al punto da te affermato.
Piuttosto, chi ha introdotto il riconoscimento di accesso
agli incentivi più alti previsti per il 2010 anche per gli
impianti ultimati ma non allacciati?
PS: il costo per il 2009 per il Conto Energia è stato di
292 milioni di euro (fonte GSE e confermato dalla Bibbia
Wikipedia)
27 marzo 2011 17:31 - sergio2
...
Ennio, il feroce antiberlusconiano
....
Secondo me Ennio non si sta annoiando, è semplicemente alla
canna del gas perché non ha più argomentazioni fasulle cui
fare ricorso.
Ennio afferma che l’uscita dal nucleare fu determinata dai
referendum: affermazione ampiamente propagandata ed entrata
nella testa di molti, ma completamente campata per aria e
arbitraria.
Ho dimostrato con documenti legislativi e dati oggettivi
incontestati che fu una scelta autonoma della classe
politica che preferisce non discutere del perché assunse
quella decisione, rifugiandosi nel mito dell’emotività
determinata da Chernobyl.
Del mio stesso parere, anche molti sostenitori del nucleare
(a partire da Paolo Fornaciari (ex Presidente Onorario
dell’ Associazione Italiana Nucleare (AIN) e ex Presidente
del Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare (CIRN);
ex perché morto nel 2009).
“Devo ancora conoscere chi ha deciso l’uscita definitiva
dell’Italia dal nucleare”, affermava giustamente Paolo
Fornaciari.
In ogni caso, ci sono interpretazioni soggettive ma
meritevoli di considerazioni, e ci sono considerazioni
soggettive prive di qualsiasi pregio culturale, storico,
giuridico e politico.
Quelle di Ennio appartengono al secondo gruppo.
Infatti, respinge in toto le mie argomentazioni, ma non
dimostra che sono false o semplicemente non convincenti;
semplicemente rifiuta, come fa ogni imbecille che non vuole
ragionare o non sa ragionare.
Io sarò un politico di basso profilo, ma Ennio si comporta
da cretino di altissimo livello.
In fondo rispondevo per l’ennesima volta a una
affermazione di Ennio che, scrivendo
“Quale politico poteva essere così cretino, dal punto di
vista elettorale, di opporsi all’80,6% degli elettori che
dissero no al nucleare ?”,
riesce a esprimere quasi più bugie delle parole che
utilizza.
- Gli elettori non dissero NO al nucleare perché non era
questo il senso dei quesiti referendari né sul piano
giuridico, né su quello politico. Nessun referendum avrebbe
potuto sancire l’uscita dell’Italia dal nucleare avendo
il nostro Paese sottoscritto trattati internazionali che
prevedono la partecipazione allo sviluppo nucleare
(Euratom). I trattati internazionali non possono essere
oggetto di referendum.
L’ultimo Piano Energetico approvato (PEN ’88) anzi
invitava a sviluppare, nel quadro di una ampia
collaborazione internazionale, progetti di reattori nucleari
facenti largo impiego di sicurezze intrinseche o passive.
- In ogni caso le centrali esistenti potevano continuare a
operare e invece furono spente parecchio tempo prima dei
referendum ma diversi mesi dopo Chernobyl.
Caorso fu fermata 6 mesi dopo Chernobyl e 13 prima dei
referendum.
Latina fu fermata 7 mesi dopo il disastro e 12 mesi prima
dei referendum..
Trino fu fermata 11 mesi dopo il disastro e 8 mesi prima dei
referendum.
Il tempo trascorso tra Chernobyl e la decisione di spegnere
le centrali è sufficientemente ampio da escludere una
scelta emotiva.
La decisione di spegnere le centrali è così anticipata
rispetto ai referendum da consentire di escludere che si
trattasse di una scelta fatta in attesa dell’esito
referendario anche perché si attese l’esaurimento del
combustibile per fermare le centrali, che furono RICARICATE
e non riavviate.
- Non fu l’80,6% degli elettori ad esprimersi ma solo il
65% circa e una quota variabile tra il 28 e il 20% circa dei
votanti espresse parere favorevole per il mantenimento delle
leggi soggette a referendum abrogativo. Confondere elettori
e votanti… suvvia Ennio!
- I politici sono evidentemente cretini, secondo Ennio,
poiché hanno ignorato che il finanziamento pubblico dei
partiti non è voluto dal 90,3% del 77% degli aventi
diritto.
In modo del tutto illogico, disonesto e barbaro Ennio
afferma che voglio far dimenticare
“la questione principale e cioè che la produzione di
elettricità da eolico/solare è costosissima,ha attirato
interessi mafiosi, non è concorrenziale e quindi va
assistita per almeno 20 anni”
Cazzo questa è una discussione su “nucleare e
credibilità” e non su “infiltrazioni criminali nel
settore energetico”.
Ennio, vuoi proprio fare la figura del COGLIONE? Ci stai
riuscendo.
Il fatto che l’eolico abbia attirato interessi mafiosi,
esclude che nel nucleare possa succedere lo stesso?
Caso mai ciò dimostra ancora una volta quanto le autorità
politiche siano incapaci di dotare il Paese di strumenti
idonei per la gestione del territorio, la prevenzione e la
lotta alla corruzione.
E non è forse questo un tema che ho sollevato?
Quali autorità di controllo indipendenti ci offriranno
delle garanzie per evitare infiltrazioni mafiose e criminali
nel ricco business del nucleare?
In ogni caso Wikipedia non è l’infallibile Bibbia e
nemmeno l’oracolo della verità!
Sciocchino di un ignorantello che non capisce quel che
legge.
Infatti, non ho affermato “che la produzione di
elettricità nucleare è destinata a ridursi”.
Ho scritto: “In Europa il contributo del nucleare alla
potenza elettrica installata è sceso dal 24% del 1995 al
16% del 2008. L’energia elettrica prodotta col nucleare
nel mondo è diminuita di 60 TWh dal 2006 al 2008. Il
nucleare è in declino perché non è economicamente
conveniente in un regime di libero mercato. Se lo Stato non
si fa carico dei costi “occultati” (scorie, dismissione
degli impianti, assicurazioni, sicurezza) e non garantisce
ai produttori di energia nucleare consumi e prezzi alti, il
tutto ovviamente a svantaggio dei cittadini, nessuna impresa
privata è disposta ad investire in progetti che presentano
alti rischi finanziari di vario tipo, a cominciare dalla
incertezza sui tempi di realizzazione.”
Capisci quel che leggi?
Potenza installata è cosa diversa da produzione.
Dal momento che a Ennio piace spulciare Wikipedia, ma anche
questa è per lui una lettura difficile, ecco quel che si
legge alla voce “produzione di energia elettrica in
Italia”:
“Si noti tuttavia che oggi, come spiegato più sopra, la
potenza installata (cioè il numero e la potenza delle
centrali) è di gran lunga sufficiente a coprire i consumi
della nazione; le centrali sono infatti in grado di fornire
una potenza massima teorica di oltre 98 GW (con una potenza
media disponibile di 63,5 GW), contro una richiesta massima
storica di circa 57 GW nei periodi più caldi estivi.”
Non ho scritto di scenari, ma ho constatato che il nucleare
pesa meno di quanto pesasse nel ’95. Segno evidente che i
consumi sono aumentati senza investimenti significativi sul
nucleare. Declino del nucleare, di questo ho scritto.
Questi dati li puoi trovare su Eurostat, GSE, IAEA,
ENEA…
Riguardo all’ammontare degli incentivi (i famosi 900
milioni) ti ho risposto, ma evidentemente non leggi e quando
leggi non capisci.
In ogni caso, il mio è un dato cumulato del cosiddetto
Conto Energia.
Dalle statistiche GSE si deduce che il costo relativo al
solo 2009 è stato di appena 292 milioni di euro (questo
dato lo trovi pure su Wikipedia alla stessa voce citata
prima).
Certo che se confondiamo Conto Energia con CIP6\A3 e
detrazione del 55%, come fa Ennio, non si capisce più nulla
e soprattutto si può continuare a turlupinare il prossimo
come fa Ennio, pessimo allievo dei suoi beniamini politici
che rilanciano il nucleare.
Ennio deve mettersi d’accordo con se stesso, ma per farlo
occorre fermare i pulmini pieni di scorie che gli scorazzano
nella testa.
Il conto energia, che secondo lui ci porterà a
dissanguarci, è stato introdotto dalla stessa maggioranza
attuale che vuole rilanciare il nucleare!
E’ sempre questa attuale maggioranza politica che ha
deciso che entro il 2020 la produzione elettrica dovrà
essere coperta per il 25% con il nucleare e per il 25% con
le rinnovabili.
Ed è proprio il ministro ad interim Berlusconi che ad
agosto 2010 ha varato un DM sugli incentivi al
fotovoltaico.
Considerate le affermazioni che fa Ennio, per il quale le
rinnovabili si riducono a eolico e solare, l’attuale
maggioranza politica ci porterà alla rovina e a
dissanguarci.
Quindi per Ennio siamo governati da irresponsabili e folli.
Non comprendo perché mi critica, allora; forse perché mi
considera troppo moderato nel valutare l’attuale classe
politica?
E’ vero, a differenza di Ennio, io non sono accecato
dall’antiberlusconismo; a differenza di Ennio preferisco
ragionare sulle cose e, lo confesso, anche il governo
Berlusconi ha fatto cose buone.
Ebbene sì: Berlsuconi non è il demonio!
Ho ricordato che dall’analisi delle varie componenti del
CIP6, da fonte GSE, con le quali si remunerano i produttori
di energia da fonti rinnovabili e “assimilate”, si
desume che la parte più consistente va proprio a ciò che
con le rinnovabili non c’entra proprio nulla.
Ho introdotto questo tema perché Ennio aveva tirato in
ballo gli incentivi che gravano sulle bollette degli utenti.
Ho fatto notare che sulla bolletta grava di tutto: dalla
gestione delle scorie ai contributi elettrici alle FS, ai
produttori di energia tra cui Enel, Edison & C.
Ho fatto notare che l’AD di Enel ha dichiarato ai mercati
finanziari che chiede allo Stato il mantenimento di "una
soglia minima garantita" nelle tariffe di vendita
dell'energia elettrica in modo da poter assicurare un
ritorno economico agli investitori.
Quindi, siamo noi a pagare con la bolletta e a remunerare
gli investitori e non avremo alcun beneficio in bolletta dal
nucleare.
Si consideri poi chi è il maggior azionista di Enel: su chi
ricadrà dunque il peso di eventuali errori industriali e
disastri ambientali?
Chi decide la formazione delle tariffe eletriche? Il mercato
o la politica?
Ci sono tanti modi per finanziare con denaro pubblico ciò
che formalmente è investimento privato.
Ho ricordato che nei piani Enel non si parla di scorie e
dismissione degli impianti ma solo di costo stimato di
costruzione delle centrali.
E non si parla di questi costi nemmeno nei lacunosi piani
governativi, che non prevedono l’eliminazione del sistema
CIP6 con l’introduzione del nucleare.
Ho chiesto di indicarmi il documento in cui Ennio avrebbe
letto che Enel si assumerà gli oneri di scorie e
smantellamento.
Non ha risposto.
Quindi, distrattone di un Ennio, io non ho glissato proprio
su nulla.
Ho risposto a tutte le tue domande, anche se confuse,
talvolta cretine e spesso mal formulate; d’altra parte
capisco che fai fatica a formulare qualcosa di senso
compiuto, data la confusione che hai nella tua testolina
zeppa di pulmini che corrono nel vuoto.
Infine, una riflessione sul suo insistere sul fotovoltaico
in una discussione intorno al nucleare.
Poiché secondo Ennio il solare ci dissanguerà, allora
automaticamente il nucleare ci salverà.
Questa sembra essere la sua strana logica.
Come dire poiché ho di fronte un ladro, colui che ho dietro
le spalle è una persona onesta!
Che sia una logica da ricoglionito atomico?
26 marzo 2011 22:55 - Cepu
Una chicca, da Tremonti: l'introduzione del "debito
atomico". Imperdibile...
26 marzo 2011 18:01 - ennio4531
Rif.: 26 marzo 2011 17:32 - ennio4531
errata corrige:
20% di 337.601.000.000 = KWh 67.520.200.000
26 marzo 2011 17:53 - ennio4531
... una persona sputagiudizi sul prossimo di questo forum,
che non cito, ci racconta che ( senza citare la fonte)' In
verità i maggiori giacimenti di uranio grezzo si trovano
nel Centroafrica;".
Da wikipedia: 'Tre soli paesi (l'Australia, il Canada e il
Kazakhstan) contengono circa il 58% delle riserve note
economicamente estraibili attualmente. Questi tre paesi sono
anche i principali produttori di uranio (dati 2009).
Gli altri principali paesi estrattori sono la Russia (10%
delle riserve mondiali )... gli Stati Uniti (6% riserve )..
la Namibia (5% riserve )... il Niger (5% riserve )... ".
Domanda: l'Innominato dovrà avrà reperito i dati per
affermare che ' In verità i maggiori giacimenti di uranio
grezzo si trovano nel Centroafrica'.?
Mah.....
26 marzo 2011 17:32 - ennio4531
Alcuni conteggi simulati sui costi dell'elettricità dal
solare.
Domanda: a quanto sarebbero ammontati gli incentivi, da
pagarsi con le bollette elettriche, se nel 2009 il 20% del
fabbisogno nazionale fosse stata fornito da impianti
fotovoltaici ?
Risposta: 27 miliardi di €
Dimostrazione.
Fabbisogno nazionale 2009 : GWh 337.601 ( Fonte: Wikipedia
)pari a KWh 337.601.000.000.
20% di 337.601.000 = KWh 67.520.200.000
Incentivo 2009 : valore medio 0,4 per KWh (
- minimo 0,3528 - massimo 0,4802
- fonte: http://www.conto-energia-online.it/#Tariffe conto
energia 2009)