COMMENTI
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30 novembre 2013 0:34 - IVAN.
“Dai questa te la potevi risparmiare. Di pessimo gusto.”
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E' vero; perché sporcare di merda le ruote di un povero tir?
29 novembre 2013 20:55 - chinaski
roberto7266

"Certo sarebbe perfetto se il produttore di merda fosse schiacciato sull'autostrada dove passa la domenica da un tir "olandese", ma per ora il gioca è questo."

Dai questa te la potevi risparmiare. Di pessimo gusto.
29 novembre 2013 15:52 - roberto7266
Ivan lo so che così non funziona, il senso del post è: siamo noi che facciamo il loro gioco incazzandoci o sono loro che fanno il nostro quando cercano di farci incazzare?
Certo sarebbe perfetto se il produttore di merda fosse schiacciato sull'autostrada dove passa la domenica da un tir "olandese", ma per ora il gioca è questo.
Vincenzo non vuole mettere filtri e e noi tocca fare lo slalom, consolati pensando che quando di tutto questo non ci sarà + bisogno, anche i troll saranno inutili.
29 novembre 2013 8:41 - ennio4531
Ma è possibile che lo scr-Ivan-o sia in realtà un BOT?

...è veramente un disco rotto...

...fin quasi imbarazzante.

16 novembre 2013 0:33 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

11 novembre 2013 0:24 - IVAN.
Non lo trovi patetico, Roberto? E quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

9 novembre 2013 18:44 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

8 novembre 2013 14:09 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

6 novembre 2013 0:49 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

30 ottobre 2013 14:18 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

18 ottobre 2013 14:42 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

2 ottobre 2013 23:21 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

28 settembre 2013 1:54 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

23 settembre 2013 23:48 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

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28 novembre 2013 20:02 - IVAN.
Roberto, non funziona così.
Meglio 4 commenti chiari e puliti che sintetizzano il succo del discorso, piuttosto che 1000 commenti in cui un lettore deve fare slalom tra la merda per arrivare allo STESSO risultato.
28 novembre 2013 18:51 - roberto7266
Non so se lo avete notato, ma qualcuno invece di far scemare la discussione con le sue bombe di merda, ha fatto andare i commenti dal 12 ottobre a oggi; poi dicono che i troll sono dannosi: tzè. 176 commenti in due settimane, e il contributo maggiore indovinate chi lo ha dato?
28 novembre 2013 11:29 - ennio4531
... ma lasciamoli sproloquiare questi pifferai la cui credibilità è talmente bassa che ben si guardano dal frequentare i centri di recupero per spargere il loro sapere basato sul ... pattume ....

Migliaia di persone cercano ogni giorno di uscire dall'inferno della dipendenza .... è questi zufolanti fanno ... spallucce ..

Una cosa è certa : quando un loro sodale cade nella dipendenza ... lo mollano .

Anche un pò vigliacchi ... sono .
28 novembre 2013 11:03 - chinaski
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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 1
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Il 28 ottobre 1980 una ragazza di ventitré anni, Maria Rosa Cesarini, si presenta alla squadra mobile di Forlì raccontando di essere fuggita da S.Patrignano dopo essere stata rinchiusa per sedici(!) giorni in una piccionaia.
Quando i poliziotti irrompono nella comunità, trovano Luciano Rubini e Leonardo Biagiotti incatenati in due locali usati come canile, Marco Marcello Costi incatenato alla porta in ferro di un locale di tre metri per uno e Massimo Sola incatenato ad un manufatto adibito a colombaia.
Tutte queste persone deporranno qualche giorno dopo (tutte tranne una, Leonardo Biagiotti, trovato morto sulla linea ferroviaria a Castelfranco Emilia, caduto dal treno diretto a Milano).
Muccioli viene arrestato con alcuni suoi collaboratori e imprigionato per un mese; il processo verrà tenuto quattro anni più tardi e finirà con una condanna a venti mesi per Muccioli in primo grado e assoluzione in appello.

Ma veniamo alle testimonianze di tutti quelli che hanno deposto all'altro, ben più grave e recente processo che ha investito Muccioli: quello per l'omicidio di Maranzano, ammazzato nel reparto manutenzione.
A rispondere é CLAUDIO GHIRA, ex-medico di S.Patrignano:

- Cosa succedeva alla manutenzione?
«Pestaggi e cure successive. Ricordo una testa spaccata e ricucita con una ventina di punti. E una milza esplosa a pugni.»

- Ci sono stati altri morti oltre a Maranzano?
«In quel modo, no. Ma molti dei suicidi della comunità sono quantomeno sospetti.»

- Si poteva entrare al reparto manutenzione?
«No. Ci sono due medici presenti 24 ore su 24, e anche Capogreco, il responsabile del reparto.»

- Ma che medici sono se non denunciano questi metodi?
«Credono in Muccioli. Se sei lì dentro é perché gli credi.»

- I rapporti sessuali sono controllati da Muccioli?
«Certo, ma nessuno controlla i suoi. Eppure quante volte lo abbiamo visto a letto con i ragazzi più giovani? Io stesso ho visto Muccioli a letto con uno degli ospiti.»

- Parli di rapporti omosessuali forzati?
«So di un ragazzo milanese che sicuramente ha visto i suoi problemi aumentare proprio per le eccessive attenzioni di Muccioli. Il capo amava soprattutto avere rapporti orali. Diceva che anche quelli servivano per far passare energia positiva da lui ai suoi discepoli.»

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Ma il principale accusatore di Muccioli é, in questo processo, il carceriere Raimondo Crivellin in comunità noto come Piedini.
Ha confessato oltre 500 sequestri di persona compiuti in sette anni di permanenza nella comunità, pestaggi, inseguimenti; alla fine deporrà per quasi cinque ore.
«Tutti i giorni inseguivo tossici che scappavano da S.Patrignano. Tutti i giorni ne riportavo. Tutti i giorni ne picchiavo. Tutti i giorni ne rinchiudevo, soprattutto nella cassaforte della pellicceria, un luogo angusto, senza finestre. Ho passato sette anni a S. Patrignano e il mio compito é sempre stato quello. Non sapevo mai la ragione di una punizione: eseguivo ordini di Muccioli».

Piedini agiva insieme a Franchino e Toto, Paro-Paro e Sebastiano, tutti nella squadra punitiva.
«Bastava che ci dirigessimo verso qualcuno perché il terrore gli si dipingesse sul viso. Muccioli sa come far sentire importanti, soprattutto le menti semplici. Ha scelto me perché ero un cretino. Ho creduto in Muccioli ciecamente, e ho sbagliato».

E a proposito di un suicidio:
«Dopo il primo suicidio, quello di Gabriele Di Paola, Muccioli mi ordinò di portare via i venti ospiti della "manutenzione", il carcere della comunità. Di notte con due furgoni insieme a Toto, Paro-Paro, Sebastiano e Franchino partimmo per la comunità di Botticella (comunità satellite di SanPa). L'obiettivo era far scomparire testimoni scomodi in un periodo in cui la comunità era tenuta d'occhio dalla polizia. Passammo due mesi vivendo da re».

E interrogato sul perché dei sospetti sul suicidio:
«Io Di Paola l'ho visto cadere, ma non so come ha fatto a precipitare per venti metri con la faccia rivolta verso il muro. L'ho sentito gridare “No, no”, ho visto che cercava di aggrapparsi a qualcosa, senza riuscirci. Quando sono corso verso di lui era morto. Il giorno dopo Natalia Berla é scivolata fuori da un finestrino piccolissimo, ma noi eravamo già a Botticella a divertirci».

E ancora: «Una volta ho chiuso Franco Capogreco in cassaforte. Ha urlato tutta la notte perché soffre di claustrofobia, quando é uscito era cianotico. Andava punito, ma non lo so perché. Lo dirà lui ai giudici».

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Per finire la testimonianza di una ragazza, Elisabetta Di Giovanni, che oggi ha 29 anni e che entrò nella comunità per la prima volta a 16 anni e che é uscita dalla droga solo molto tempo dopo aver lasciato S.Patrignano, con l'aiuto di Don Gino Sacchetti.
«Durante la mia seconda permanenza a SanPa in due anni visitai quasi tutti i luoghi di prigionia. Venti giorni in piccionaia, un luogo molto angusto dove ti sentivi letteralmente impazzire. Due mesi al buio nella cassaforte della pellicceria insieme ad un dobermann malato. In un vecchio casolare abbandonato sdraiata e incatenata con tutte e due le braccia alla spalliera del letto. Mi veniva liberato un braccio due volte al giorno per mangiare, mentre per i bisogni fisiologici bastava un secchio sotto il letto. Una chiusura un po' più soft invece (quattro mesi in camera), la affrontai a causa di Marco Rossetti di Bologna. Malauguratamente chiedemmo a Muccioli il permesso di conoscerci. Dopo qualche mese di mano nella mano, non ne potevamo più e consumammo il turpe gesto. Marco, pentito, corse a raccontarlo a Muccioli e il risultato per me fu la reclusione dopo una serie di “gran puttana” in tutte le salse. A Marco, Vincenzo diede una pacca sulla spalla. Ma la chiusura più terribile, per quanto la più breve, fu una settimana nella botte, un tino di ferro, dove potevi stare accovacciata e dove una volta al giorno ti passavano il cibo da uno sportellino, il tutto ad un palmo dal solito secchio con gli escrementi. Non avevo ucciso nessuno, ma ben più grave era la mia colpa: ero entrata nella contestazione. Vincenzo aveva rinchiuso, sempre per futili motivi, tre ragazze considerate guarite. Consuelo, Martina ed Alice, anche loro contestatarie. Le aveva rinchiuse in un casolare e siccome non soffrivano abbastanza, dopo qualche giorno sospese loro i viveri. Era terribile, mi sentivo ad Auschwitz. Dopo qualche giorno fece portare Alice sul piazzale e le rasò i capelli, tra battute deplorevoli e risate grasse. Alice riuscì a scappare e la ritrovarono l'indomani morta per overdose in Piazza Tre Martiri. Criticai pesantemente l'operato di Muccioli, e mi fece rinchiudere nella botte.»

Su Alfio Russo e l'omicidio di Roberto Maranzano:
«Alfio Russo l'ho conosciuto e sarei pronta a giurare che le cose siano andate pressappoco così: Maranzano con le sue fughe rompeva, e Muccioli ha deciso di metterlo nel settore punitivo: nelle mani di Russo, un pazzo violento col cervello di un bambino di due anni. Sicuramente ha anche raccomandato ad Alfio di essere particolarmente duro, e per il povero Maranzano si devono essere aperte le porte dell'inferno. Poi, forse una reazione di Maranzano, ed Alfio ha dato sfogo alla sua furia. Poi succede l'irreparabile e via di corsa dal capo a cercare la soluzione. Soluzione che Muccioli, senza scomporsi più di tanto, ha trovato nella discarica. Per chi é stato a S. Patrignano, è impossibile credere che Muccioli non fosse al corrente di tutto.»

E conclude: «E' difficile parlare di SanPa. Ci sarebbe troppo e ancora troppo da dire: mille episodi, tutti eloquenti e dolorosi, ma il vero problema é che lo Stato italiano consideri come "recupero dei tossicodipendenti" quello che avviene a S.Patrignano.»
28 novembre 2013 11:02 - chinaski
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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 2
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L'ex autista: «MUCCIOLI MI MANDAVA ALL'ESTERO CON L'AUTO IMBOTTITA DI MILIARDI.»

Walter Delogu, 38 anni, ex autista di Muccioli, ha appena appreso delle controaccuse di Muccioli a proposito della famigerata cassetta e dei suoi duplicati. Quale è la sua versione?

«Ah, io sarei un ricattatore e un provocatore? Muccioli deve smetterla con questi colpi bassi, perché anche io potrei rispondere con la sua stessa moneta. Ad esempio: una guida come lui non manda allo sbaraglio la gente che ha salvato dalla droga con i soldi messi nei doppifondi delle auto, facendogli passare le frontiere col rischio di essere arrestati, come è accaduto a me in Francia. Ho girato con i miliardi della comunità e poi mi sarei limitato a chiedergli 150 milioni?! Ma dai. Se l'avessi voluto ricattare, avrei preteso 1 o 2 miliardi, che per lui sono come 100 lire.»

- Come entraste in contrasto?
«Dopo la morte di Maranzano, Muccioli perse completamente la testa e il controllo della macelleria. Nessuno voleva più restare lì. Un giorno convocò a casa sua il gruppo (diretto allora da Lorandi) e chiese a ciascuno in quale reparto volesse essere trasferito. Rimproverò Lorandi, che aveva bevuto, ma questi replicò a Muccioli: "Non ho fatto niente di male, ma qualunque cosa anche avessi fatto, io almeno non ho ucciso mai nessuno". Muccioli restò di ghiaccio, mandò via tutti e ci fermammo io e lui. A me disse: "Morisse, quel bastardo..."»

- Torniamo ai 150 milioni...
«Ero stanco dei suoi metodi. Nella primavera del '92 litigammo violentemente: mi aveva offeso perchè dopo un lungo viaggio, nel corso del quale avevo acceso l'aria condizionata dell'auto su suo ordine, gli erano venuti dei dolori. Un motivo ridicolo. Lo affrontai all'uscita della scuderia: "Il nostro rapporto è degenerato, me ne voglio andare". Avevo lavorato per otto anni a un milione al mese, perciò invitai Muccioli a mantenere quello che da 3 anni mi prometteva: un aiuto per comprarmi una casa. E lui rispose: "Se vuoi andare, vai". Io replicai: "Ah no, non mi tratti come Marcone [un ospite della Comunità ora deceduto], buttato via con 500.000 lire dopo una vita di lavoro!"»

- E Muccioli come reagì?
«Gli ricordai che per lui ero stato arrestato in Francia con 300 milioni, avevo fatto tre viaggi in Germania, Olanda e Francia con il doppio fondo imbottito di miliardi. Perciò: o manteneva le promesse, o sarei salito sull'Arco romano e avrei fatto una piazzata dicendo tutto su San Patrignano. Capì che non scherzavo. Mi invitò a casa sua e mi dette 150 milioni. Solo a quel punto gli confermai che non doveva fare scherzi: se mi fosse successo qualcosa, avevo con me in tasca l' assicurazione sulla mia vita: la cassetta che avevo registrato mentre andavamo a San Marino dal gioielliere Arzilli. Allora Muccioli mi chiese scusa per le offese precedenti, mi disse che quei soldi me li regalava e mi invitò a restare con lui. Io gli credetti ancora una volta ingenuamente, anche perché mi mandò in ferie per 40 giorni con la mia famiglia, pagandomi il tutto con altri dieci milioni. Quei dieci milioni che lui ora sostiene di aver lasciato nel fondo della borsa. Rientrato dalle ferie, però, mi accorsi che lui aveva fatto il vuoto attorno a me. Allora me ne andai, anche perché temevo che attuasse le minacce che era solito pronunciare nei confronti di chi aveva messo da parte.»

- Delogu, lei ha altre cassette?
«Sì, alcune di quelle registrate negli uffici da dove si controllavano tutte le telefonate. A San Patrignano spiano, con microfoni nascosti, perfino gli assistenti sociali che parlano con i tossicomani. San Patrignano non è ciò che si vuol far credere. Ne ho la testimonianza anche da decine di telefonate da parte di ex tossici che mi hanno chiamato in questi giorni per ringraziarmi di quello che sto facendo.»

- E ora che cosa pensa di Muccioli?
«Quel poco di rispetto che avevo per lui, ora è completamente svanito. Io voglio vivere solamente in pace con mia moglie e mia figlia. Diversamente...Ultimo avviso.»
28 novembre 2013 10:56 - ennio4531
Ma è possibile che lo scr-Ivan-o sia in realtà un BOT?

...è veramente un disco rotto...

...fin quasi imbarazzante.

9 novembre 2013 18:44 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

8 novembre 2013 14:09 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

6 novembre 2013 0:49 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

30 ottobre 2013 14:18 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

18 ottobre 2013 14:42 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

2 ottobre 2013 23:21 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

28 settembre 2013 1:54 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

23 settembre 2013 23:48 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

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27 novembre 2013 18:13 - IVAN.
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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 2
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L'ex autista: «MUCCIOLI MI MANDAVA ALL'ESTERO CON L'AUTO IMBOTTITA DI MILIARDI.»

Walter Delogu, 38 anni, ex autista di Muccioli, ha appena appreso delle controaccuse di Muccioli a proposito della famigerata cassetta e dei suoi duplicati. Quale è la sua versione?

«Ah, io sarei un ricattatore e un provocatore? Muccioli deve smetterla con questi colpi bassi, perché anche io potrei rispondere con la sua stessa moneta. Ad esempio: una guida come lui non manda allo sbaraglio la gente che ha salvato dalla droga con i soldi messi nei doppifondi delle auto, facendogli passare le frontiere col rischio di essere arrestati, come è accaduto a me in Francia. Ho girato con i miliardi della comunità e poi mi sarei limitato a chiedergli 150 milioni?! Ma dai. Se l'avessi voluto ricattare, avrei preteso 1 o 2 miliardi, che per lui sono come 100 lire.»

- Come entraste in contrasto?
«Dopo la morte di Maranzano, Muccioli perse completamente la testa e il controllo della macelleria. Nessuno voleva più restare lì. Un giorno convocò a casa sua il gruppo (diretto allora da Lorandi) e chiese a ciascuno in quale reparto volesse essere trasferito. Rimproverò Lorandi, che aveva bevuto, ma questi replicò a Muccioli: "Non ho fatto niente di male, ma qualunque cosa anche avessi fatto, io almeno non ho ucciso mai nessuno". Muccioli restò di ghiaccio, mandò via tutti e ci fermammo io e lui. A me disse: "Morisse, quel bastardo..."»

- Torniamo ai 150 milioni...
«Ero stanco dei suoi metodi. Nella primavera del '92 litigammo violentemente: mi aveva offeso perchè dopo un lungo viaggio, nel corso del quale avevo acceso l'aria condizionata dell'auto su suo ordine, gli erano venuti dei dolori. Un motivo ridicolo. Lo affrontai all'uscita della scuderia: "Il nostro rapporto è degenerato, me ne voglio andare". Avevo lavorato per otto anni a un milione al mese, perciò invitai Muccioli a mantenere quello che da 3 anni mi prometteva: un aiuto per comprarmi una casa. E lui rispose: "Se vuoi andare, vai". Io replicai: "Ah no, non mi tratti come Marcone [un ospite della Comunità ora deceduto], buttato via con 500.000 lire dopo una vita di lavoro!"»

- E Muccioli come reagì?
«Gli ricordai che per lui ero stato arrestato in Francia con 300 milioni, avevo fatto tre viaggi in Germania, Olanda e Francia con il doppio fondo imbottito di miliardi. Perciò: o manteneva le promesse, o sarei salito sull'Arco romano e avrei fatto una piazzata dicendo tutto su San Patrignano. Capì che non scherzavo. Mi invitò a casa sua e mi dette 150 milioni. Solo a quel punto gli confermai che non doveva fare scherzi: se mi fosse successo qualcosa, avevo con me in tasca l' assicurazione sulla mia vita: la cassetta che avevo registrato mentre andavamo a San Marino dal gioielliere Arzilli. Allora Muccioli mi chiese scusa per le offese precedenti, mi disse che quei soldi me li regalava e mi invitò a restare con lui. Io gli credetti ancora una volta ingenuamente, anche perché mi mandò in ferie per 40 giorni con la mia famiglia, pagandomi il tutto con altri dieci milioni. Quei dieci milioni che lui ora sostiene di aver lasciato nel fondo della borsa. Rientrato dalle ferie, però, mi accorsi che lui aveva fatto il vuoto attorno a me. Allora me ne andai, anche perché temevo che attuasse le minacce che era solito pronunciare nei confronti di chi aveva messo da parte.»

- Delogu, lei ha altre cassette?
«Sì, alcune di quelle registrate negli uffici da dove si controllavano tutte le telefonate. A San Patrignano spiano, con microfoni nascosti, perfino gli assistenti sociali che parlano con i tossicomani. San Patrignano non è ciò che si vuol far credere. Ne ho la testimonianza anche da decine di telefonate da parte di ex tossici che mi hanno chiamato in questi giorni per ringraziarmi di quello che sto facendo.»

- E ora che cosa pensa di Muccioli?
«Quel poco di rispetto che avevo per lui, ora è completamente svanito. Io voglio vivere solamente in pace con mia moglie e mia figlia. Diversamente...Ultimo avviso.»


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27 novembre 2013 14:58 - ennio4531
... ecco ... appunto ... per ogni gaudenza... poi arriva la sofferenza .

Migliaia di persone l'hanno sperimentato ...
27 novembre 2013 12:45 - chinaski
“La maggior parte delle persone che bevono alcool o consumano droghe non ne sono dipendenti e non hanno problemi rilevanti” -spiega Winstock. “Nella maggior parte dei casi, non consumano per affrontare un problema fisico od emozionale, ma per fare delle esperienze, spesso piacevoli”. “Parlare di droghe sono in termini di danni, fa si' che molti consumatori si sconnettano. Ma le droghe sono causa anche di questi danni, e il miglior metodo per ridurli e' di partire dalla prima motivazione: provare piacere e godere”.
26 novembre 2013 23:36 - ennio4531
Ma è possibile che lo scr-Ivan-o sia in realtà un BOT?

...è veramente un disco rotto...

...fin quasi imbarazzante.

9 novembre 2013 18:44 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

8 novembre 2013 14:09 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

6 novembre 2013 0:49 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

30 ottobre 2013 14:18 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

18 ottobre 2013 14:42 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

2 ottobre 2013 23:21 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

28 settembre 2013 1:54 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

23 settembre 2013 23:48 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo - è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)

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26 novembre 2013 23:12 - IVAN.
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(Riprendiamo i post che il povero trolletto sfigato aveva inutilmente cercato di far slittare fuori vista:)


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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 1
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Il 28 ottobre 1980 una ragazza di ventitré anni, Maria Rosa Cesarini, si presenta alla squadra mobile di Forlì raccontando di essere fuggita da S.Patrignano dopo essere stata rinchiusa per sedici(!) giorni in una piccionaia.
Quando i poliziotti irrompono nella comunità, trovano Luciano Rubini e Leonardo Biagiotti incatenati in due locali usati come canile, Marco Marcello Costi incatenato alla porta in ferro di un locale di tre metri per uno e Massimo Sola incatenato ad un manufatto adibito a colombaia.
Tutte queste persone deporranno qualche giorno dopo (tutte tranne una, Leonardo Biagiotti, trovato morto sulla linea ferroviaria a Castelfranco Emilia, caduto dal treno diretto a Milano).
Muccioli viene arrestato con alcuni suoi collaboratori e imprigionato per un mese; il processo verrà tenuto quattro anni più tardi e finirà con una condanna a venti mesi per Muccioli in primo grado e assoluzione in appello.

Ma veniamo alle testimonianze di tutti quelli che hanno deposto all'altro, ben più grave e recente processo che ha investito Muccioli: quello per l'omicidio di Maranzano, ammazzato nel reparto manutenzione.
A rispondere é CLAUDIO GHIRA, ex-medico di S.Patrignano:

- Cosa succedeva alla manutenzione?
«Pestaggi e cure successive. Ricordo una testa spaccata e ricucita con una ventina di punti. E una milza esplosa a pugni.»

- Ci sono stati altri morti oltre a Maranzano?
«In quel modo, no. Ma molti dei suicidi della comunità sono quantomeno sospetti.»

- Si poteva entrare al reparto manutenzione?
«No. Ci sono due medici presenti 24 ore su 24, e anche Capogreco, il responsabile del reparto.»

- Ma che medici sono se non denunciano questi metodi?
«Credono in Muccioli. Se sei lì dentro é perché gli credi.»

- I rapporti sessuali sono controllati da Muccioli?
«Certo, ma nessuno controlla i suoi. Eppure quante volte lo abbiamo visto a letto con i ragazzi più giovani? Io stesso ho visto Muccioli a letto con uno degli ospiti.»

- Parli di rapporti omosessuali forzati?
«So di un ragazzo milanese che sicuramente ha visto i suoi problemi aumentare proprio per le eccessive attenzioni di Muccioli. Il capo amava soprattutto avere rapporti orali. Diceva che anche quelli servivano per far passare energia positiva da lui ai suoi discepoli.»

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Ma il principale accusatore di Muccioli é, in questo processo, il carceriere Raimondo Crivellin in comunità noto come Piedini.
Ha confessato oltre 500 sequestri di persona compiuti in sette anni di permanenza nella comunità, pestaggi, inseguimenti; alla fine deporrà per quasi cinque ore.
«Tutti i giorni inseguivo tossici che scappavano da S.Patrignano. Tutti i giorni ne riportavo. Tutti i giorni ne picchiavo. Tutti i giorni ne rinchiudevo, soprattutto nella cassaforte della pellicceria, un luogo angusto, senza finestre. Ho passato sette anni a S. Patrignano e il mio compito é sempre stato quello. Non sapevo mai la ragione di una punizione: eseguivo ordini di Muccioli».

Piedini agiva insieme a Franchino e Toto, Paro-Paro e Sebastiano, tutti nella squadra punitiva.
«Bastava che ci dirigessimo verso qualcuno perché il terrore gli si dipingesse sul viso. Muccioli sa come far sentire importanti, soprattutto le menti semplici. Ha scelto me perché ero un cretino. Ho creduto in Muccioli ciecamente, e ho sbagliato».

E a proposito di un suicidio:
«Dopo il primo suicidio, quello di Gabriele Di Paola, Muccioli mi ordinò di portare via i venti ospiti della "manutenzione", il carcere della comunità. Di notte con due furgoni insieme a Toto, Paro-Paro, Sebastiano e Franchino partimmo per la comunità di Botticella (comunità satellite di SanPa). L'obiettivo era far scomparire testimoni scomodi in un periodo in cui la comunità era tenuta d'occhio dalla polizia. Passammo due mesi vivendo da re».

E interrogato sul perché dei sospetti sul suicidio:
«Io Di Paola l'ho visto cadere, ma non so come ha fatto a precipitare per venti metri con la faccia rivolta verso il muro. L'ho sentito gridare “No, no”, ho visto che cercava di aggrapparsi a qualcosa, senza riuscirci. Quando sono corso verso di lui era morto. Il giorno dopo Natalia Berla é scivolata fuori da un finestrino piccolissimo, ma noi eravamo già a Botticella a divertirci».

E ancora: «Una volta ho chiuso Franco Capogreco in cassaforte. Ha urlato tutta la notte perché soffre di claustrofobia, quando é uscito era cianotico. Andava punito, ma non lo so perché. Lo dirà lui ai giudici».

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Per finire la testimonianza di una ragazza, Elisabetta Di Giovanni, che oggi ha 29 anni e che entrò nella comunità per la prima volta a 16 anni e che é uscita dalla droga solo molto tempo dopo aver lasciato S.Patrignano, con l'aiuto di Don Gino Sacchetti.
«Durante la mia seconda permanenza a SanPa in due anni visitai quasi tutti i luoghi di prigionia. Venti giorni in piccionaia, un luogo molto angusto dove ti sentivi letteralmente impazzire. Due mesi al buio nella cassaforte della pellicceria insieme ad un dobermann malato. In un vecchio casolare abbandonato sdraiata e incatenata con tutte e due le braccia alla spalliera del letto. Mi veniva liberato un braccio due volte al giorno per mangiare, mentre per i bisogni fisiologici bastava un secchio sotto il letto. Una chiusura un po' più soft invece (quattro mesi in camera), la affrontai a causa di Marco Rossetti di Bologna. Malauguratamente chiedemmo a Muccioli il permesso di conoscerci. Dopo qualche mese di mano nella mano, non ne potevamo più e consumammo il turpe gesto. Marco, pentito, corse a raccontarlo a Muccioli e il risultato per me fu la reclusione dopo una serie di “gran puttana” in tutte le salse. A Marco, Vincenzo diede una pacca sulla spalla. Ma la chiusura più terribile, per quanto la più breve, fu una settimana nella botte, un tino di ferro, dove potevi stare accovacciata e dove una volta al giorno ti passavano il cibo da uno sportellino, il tutto ad un palmo dal solito secchio con gli escrementi. Non avevo ucciso nessuno, ma ben più grave era la mia colpa: ero entrata nella contestazione. Vincenzo aveva rinchiuso, sempre per futili motivi, tre ragazze considerate guarite. Consuelo, Martina ed Alice, anche loro contestatarie. Le aveva rinchiuse in un casolare e siccome non soffrivano abbastanza, dopo qualche giorno sospese loro i viveri. Era terribile, mi sentivo ad Auschwitz. Dopo qualche giorno fece portare Alice sul piazzale e le rasò i capelli, tra battute deplorevoli e risate grasse. Alice riuscì a scappare e la ritrovarono l'indomani morta per overdose in Piazza Tre Martiri. Criticai pesantemente l'operato di Muccioli, e mi fece rinchiudere nella botte.»

Su Alfio Russo e l'omicidio di Roberto Maranzano:
«Alfio Russo l'ho conosciuto e sarei pronta a giurare che le cose siano andate pressappoco così: Maranzano con le sue fughe rompeva, e Muccioli ha deciso di metterlo nel settore punitivo: nelle mani di Russo, un pazzo violento col cervello di un bambino di due anni. Sicuramente ha anche raccomandato ad Alfio di essere particolarmente duro, e per il povero Maranzano si devono essere aperte le porte dell'inferno. Poi, forse una reazione di Maranzano, ed Alfio ha dato sfogo alla sua furia. Poi succede l'irreparabile e via di corsa dal capo a cercare la soluzione. Soluzione che Muccioli, senza scomporsi più di tanto, ha trovato nella discarica. Per chi é stato a S. Patrignano, è impossibile credere che Muccioli non fosse al corrente di tutto.»

E conclude: «E' difficile parlare di SanPa. Ci sarebbe troppo e ancora troppo da dire: mille episodi, tutti eloquenti e dolorosi, ma il vero problema é che lo Stato italiano consideri come "recupero dei tossicodipendenti" quello che avviene a S.Patrignano.»


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26 novembre 2013 19:20 - ennio4531
... ettipareva ... che il balilla cepu potesse esprimere concetti che fossero ... farina del suo sacco !

.. Questa volta la sua fonte del copia/incolla è... nonclicopedia .

Altro che troll .. qui regnano i tromboni !!
26 novembre 2013 16:17 - roberto7266
26 novembre 2013 15:16 - chinaski
*

@Cepu

Basta su...e dai...ma ti rendi conto che non fai altro che rilanciare il suo gioco così? Se gli rispondi, SMENTISCI CON DATTI CERTI e fai obiezioni precise che lo obblighino a postare uno dei suoi copia incolla standard. Se gli dici che è un troll che hai risolto? Lui lo sa già.
26 novembre 2013 15:16 - chinaski
*

@Cepu

Basta su...e dai...ma ti rendi conto che non fai altro che rilanciare il suo gioco così? Se gli rispondi, SMENTISCI CON DATTI CERTI e fai obiezioni precise che lo obblighino a postare uno dei suoi copia incolla standard. Se gli dici che è un troll che hai risolto? Lui lo sa già.
26 novembre 2013 15:14 - chinaski
@Cepu

Basta su...e dai...ma ti rendi conto che non fai altro che rilanciare così? Se gli rispondi, SMENTISCI CON DATTI CERTI e fai obiezioni precise che lo abbligano a postare uno dei suoi copi aincolla standard. Gli dice che un troll e dopo di che? Che hai risolto? Lui lo sa già.
26 novembre 2013 14:42 - Cepu
Troll irritans vulgaris

La specie più comune e facile da riconoscere, causa le flame-war che si scatenano a ogni suo post, specie in blog o forum, dovute ai messaggi deliberatamente offensivi con cui appestano i suddetti luoghi, oppure alle loro interessantissime idee, spesso di marcata matrice pseudo-estremista e alquanto disinformate.
25 novembre 2013 23:31 - ennio4531
... ma lasciamoli sproloquiare questi pifferai la cui credibilità è talmente bassa che ben si guardano dal frequentare i centri di recupero per spargere il loro sapere basato sul ... pattume ....

Migliaia di persone cercano ogni giorno di uscire dall'inferno della dipendenza .... è questi zufolanti fanno ... spallucce ..

Una cosa è certa : quando un loro sodale cade nella dipendenza ... lo mollano .

Anche un pò vigliacchi ... sono .
25 novembre 2013 20:15 - roberto7266
CEPU
bel post, condivisibile in toto, analisi lucida e sintetica; praticamente è tutto quello che si dice qui riassunto in poche righe.
E praticamente è il senso del contendere tra anti e pro. Ma la vogliamo notare o no questa furbizia dei proibizionisti? La macchina che hanno messo in piedi farebbe arrossire Machiavelli, che al confronto di questi "operatori" è un novellino.
Dunque, il ragionamento dei proibizionisti, quelli che dispongono, ovvero dettano disposizioni, è:
"Qualsiasi sostanza non accettata da noi è illegale; chiunque faccia uso di sostanze illegali ha bisogno di essere tutelato; la tutela la esercitiamo noi; la tutela non può essere evitata; la tutela deve essere assegnata nelle forme che decidiamo noi."
Questo nel caso dell'articolo su Sanpa che stiamo elaborando.
Ora notiamo la foga che i proibizionisti mettono in gioco per difendere la loro creatura, la macchina "educatrice", costruita con leggi liberticide e monopoli di comunità, nelle quali i consumatori DEVONO incappare, il dispositivo è creato così, è coercitivo.
E quando questo dispositivo è stato pensato, si è messo in preventivo anche la violazione di tutto quello che può essere ricondotto all'auto determinazione, diritti umani e diritto di cura compresi.
Quindi, in succinta analisi, sono arrivati al controllo delle ns vite in qualsiasi contesto, e il motivo per cui ci stanno spogliando di tutto e lo stanno lasciando degradare è, a mio avviso, che in alcune cose CI GUADAGNANO DENARO e spremono fino in fondo (abbiamo idea di quanto costa una causa di violazione alla legge sugli stupefacenti? Migliaia di €), in altre no e, come nel caso delle spiagge e i nostri beni culturali, li lasciano abbandonati. Però a ben vedere fa tutto parte della stessa strategia. Se a guadagnare non sono direttamente loro, sono i loro amici, ai quali faranno comprare la spiaggetta o l'isoletta a prezzo stracciato, ma sempre sulla nostra pelle.
Non sono d'accordo a cedere, solo per considerarla una sorta di male minore, alcunchè a nessuno, sia che parliamo di beni del territorio ceduti a pochi monopolisti, sia che parliamo di gestione delle nostre vite a sedicenti EVIDENZIATORI SCENTIFICI, che siano Aga Kan in Sardegna o fratelli Giovanardi con le loro comunità. Per come la vedo io, la svolta può venire solo dopo che avremo deciso di riprenderci tutto, sia che parliamo di beni culturali o di auto determinazione, dopodichè gestire il tutto a misura d'uomo. Aloa.
25 novembre 2013 16:47 - IVAN.
Chinaski, ma che ti aspettavi?
Lascia perdere; gli fai solo da sponda per infarcire la discussione di altri post inutili.
25 novembre 2013 15:36 - ennio4531
... a San Patrignano et similia aspettano chinaski per essere resi edotti e rincuorati dai dati dell’Osservatorio Europeo sulle droghe e le tossicodipendenze (EMCDDA) dalla cui lettura , tra le virgole, si desume che la questione non esiste come confermato da ...
" decine di milioni milioni di consumatori non problematici...." .

Insomma , in comunità ci vanno i soliti quattro... sfigati che vanno ignorati !

... a proposito ... chi lo dice che non abbiano problemi ?
Lo si sostiene, forse, per il semplice fatto che non sono ... ospitati ?

Aduc
Notizia 24 novembre 2013 12:56

Un ragazzo di 23 anni è stato arrestato dai carabinieri perché picchiava periodicamente la madre per estorcerle il denaro necessario per la droga. Dopo l'ennesima litigata e le botte, la donna si è decisa a denunciare il figlio ai carabinieri. I militari, dopo una breve indagine, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per maltrattamenti in famiglia.

Chissà se anche questo era tra i milioni di consumatori non ... problematici ...

Mah.....
25 novembre 2013 11:42 - chinaski
"Peccato che migliaia di tossico dipendenti lo smentiscano .."


"L’Ente istituzionalmente accreditato a livello Europeo per la raccolta e la diffusione di dati sulle droghe, l’Osservatorio Europeo sulle droghe e le tossicodipendenze (EMCDDA), riporta i dati sul consumo di sostanze stupefacenti in tutti gli Stati Membri. Rispetto alla prevalenza della cannabis, l’EMCDDA stima un consumo almeno una volta (prevalenza una tantum) da parte di circa 75,5 milioni di europei, vale a dire da più di una persona su cinque in età compresa tra i 15 e i 64 anni. Sebbene vi siano differenze notevoli tra un paese e l’altro, con oscillazioni a livello nazionale tra il 1,5% e il 38,6%, la metà degli Stati riferisce stime comprese tra il 10% e il 30% (cfr. la Tabella 1 per una sintesi dei dati). Molti Paesi Membri dell’UE registrano livelli di prevalenza alti con riferimento al consumo di cannabis nell’ultimo mese e nell’ultimo anno. L’EMCDDA ritiene che circa 23 milioni di europei abbiano utilizzato la cannabis nell’ultimo anno, pari, in media, al 6,8% circa di tutti i cittadini tra i 15 e i 64 anni di età. Le stime della prevalenza nell’ultimo mese com­prendono anche quei soggetti che fanno uso di cannabis con più regolarità, anche se non necessariamente in modo intensivo. Si calcola infine che circa 12,5 milioni di europei abbiano utilizzato questa sostanza nell’ultimo mese, un dato questo che corrisponde a circa il 3,7% di tutti coloro che rientrano nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni."


....Peccato che decine di milioni milioni di consumatori non problematici......lo confermino.


Ed ora vai, ampia scelta :-)

"Non rimane che a chinaski, se crede in quello che scrive, di portarsi a San Patrignano e promuovere la liberazione delle migliaia di prigionieri proponendo loro di rifugiarsi presso il suo giardino dell'eden.

Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti di gloria !

In caso di fiasco non tema.

Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere presi a ... randelllate !"

"Fiorello:

“Quando sono arrivato a Milano, ero un ragazzo di provincia che si trovava improvvisamente in paradiso: le discoteche, i soldi. Ho vissuto di eccessi, tra droga e sesso ho rischiato parecchio....

"Avrei potuto fare la fine di Pantani".."

"Elton John ha raccontato i suoi trascorsi .. erbivendoli a Matt Lauer durante il programma "Today"

"Mi venivano attacchi epilettici e diventavo blu. Mi trovano sul pavimento e mi mettevano a letto e dopo 40 minuti ero già lì che mi facevo un’altra striscia"..

"Rimanevo sveglio, fumavo qualche spinello, bevevo una bottiglia di Johnnie Walker e non mi addormentavo per tre giorni. Poi mi addormentavo per un giorno e mezzo, mi svegliavo ed ero affamatissimo perché non avevo mangiato.

Mi facevo tre panini al bacon, un barattolo di gelato e poi vomitavo tutto perché ero diventato bulimico. E poi ricominciavo tutto dall’inizio. La mia vita era una tragedia".

"Ho sprecato una bella fetta della mia vita. Ero drogato ed egocentrico. C’erano persone, amici, che mi morivano accanto ma la cosa non mi fermava dal continuare a vivere quella vita, il che è la parte più terribile della dipendenza. Sai, è una malattia davvero brutta"."

".. l'alcol è più pericolo ?

Ebbè ... e allora ?

Significa che, esistendo la cacca, ne dobbiamo aggiungere dell'altra ?

Questi campioni del.... benaltrismo !!"
25 novembre 2013 8:28 - ennio4531
Non rimane allo scr-ivan-o, se crede in quello che scrive, di portarsi a San Patrignano e promuovere la liberazione delle migliaia di prigionieri proponendo loro di rifugiarsi presso il suo giardino dell'eden.

Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti di gloria !

In caso di fiasco non tema.

Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere presi a ... randelllate !"
24 novembre 2013 15:53 - IVAN.
.


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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 5
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(Lettera di Giuseppe Maranzano, il figlio di Roberto).

«Mio padre è stato "ospite" di San Patrignano fino al 1989...anno in cui morì.
E non morì per cause naturali, ma a causa delle percosse ricevute all'interno della comunità.
Una punizione per futili motivi, come sempre capitava. Questo "giustificava" l'esistenza di reparti punitivi a San Patrignano.

Vincenzo Muccioli fu condannato per favoreggiamento nell'omicidio di mio padre, e successivamente avrebbe dovuto affrontare un nuovo processo con accuse ben più gravi.
Muccioli disse che aveva taciuto per il bene della comunità...ma guarda caso, se la cosa fosse saltata fuori subito, sarebbero stati casini per lui, dato che aspettava la chiusura del processo cosiddetto "Delle catene" proprio in quei giorni.

Scrivo perchè sono stufo di dover ascoltare sempre parole sante su Vincenzo Muccioli e il suo operato.
Non mi piace vedere intitolate a lui piazze, vie e monumenti. Non mi piace che ci sia un francobollo con la sua faccia stampata.
Non è la rabbia che porta a ribellarmi: da cittadino e ovviamente persona coinvolta direttamente, non mi va che una persona condannata per favoreggiamento in omicidio venga osannato dai media, giornali e persone famose e potenti, facendo finta di niente.

Ho scritto una lettera aperta a Baudo dopo la puntata di "Novecento" su Raitre. Da Baudo e dalla RAI, nessuna risposta.
San Patrignano, interpellata da un paio di giornali locali, risponde così: solo un silenzio per rispettare la dignità di una persona colpita da un fatto così drammatico. E infatti è il silenzio quello che vogliono. Io no.
Io non voglio distruggere nente e nessuno, voglio soltanto che venga restituita la dignità a mio padre e agli altri ragazzi che da quella collina non ne sono usciti vivi.»

Giuseppe Maranzano.


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23 novembre 2013 23:26 - ennio4531
Ha senso continuare con leggi che impediscono la regolamentazione di un fenomeno che non si può reprimere?

Non è meglio consentire la costruzione di siti in cui il furto possa essere esercitato in sicurezza e salubrità? Non è meglio tassarlo recuperando somme variabili tra i 5 e i 10 miliardi di euro all’anno? ......
22 novembre 2013 12:08 - Cepu
Ha senso continuare con leggi che impediscono la regolamentazione di un fenomeno che non si può reprimere?

Non è meglio consentire la costruzione di siti in cui la prostituzione possa essere esercitata in sicurezza e salubrità? Non è meglio tassarla recuperando somme variabili tra i 5 e i 10 miliardi di euro all’anno?

Nel 2010 la Commissione Globale sulle politiche delle droghe istituita dall’Onu ha pubblicato un rapporto drammatico: “La lotta alla droga è fallita. Dal 1998 al 2008, i consumatori di oppiacei sono aumentati del 34, 5 per cento, quelli di cocaina del 27 per cento, quelli di cannabis sono passati dai 147 a 160 milioni”.

Quanto sia fondata questa analisi lo si può constatare quotidianamente: per procurarsi una dose di qualsiasi cosa basta una telefonata o una sosta in piazzetta. La repressione è inutile. Ha senso continuare a riempire le carceri di minispacciatori che sono scarcerati dopo una settimana per fare posto ad altri come loro? Serve a qualcosa spendere miliardi di euro per incidere dello zero virgola sul quantitativo di droga disponibile sul mercato?

Non è meglio venderla in farmacia a pochi euro, con obbligo di identificazione per i minori, eliminando così mercato clandestino e criminalità indotta? E, quanto al patrimonio artistico e naturale. Non è meglio vendere le spiagge, con l’obbligo di rispettare progetti edilizi che valorizzino l’ambiente (ogni violazione deve essere causa di risoluzione del contratto senza diritto alla restituzione di quanto pagato), piuttosto che assistere inerti al sacco del litorale in cambio di quattro soldi per le concessioni?

Non è meglio vendere i siti archeologici, addossandone i costi della manutenzione agli acquirenti, invece che contemplare il loro degrado consolandosi con “abbiamo fatto quello che abbiamo potuto?” Anche qui, ovviamente, consentendone lo sfruttamento commerciale nel rispetto vincolante di progetti predisposti dallo Stato: alberghi, ristoranti, siti commerciali; tutta roba che c’è già, spesso abusiva, quasi sempre orribile.

Certo che è meglio. Ma non si fa.

Per ipocrisia: lo Stato ha il compito di reprimere prostituzione e traffico di droga, di tutelare il patrimonio artistico, culturale e naturale; lo sta facendo e lo farà sempre meglio.

Per demagogia: il patrimonio artistico, archeologico e naturale è di tutti; mai ne consentiremo la privatizzazione per il godimento di pochi.

Per ideologia: prostituzione e droga sono peccato; non se ne può diventare complici regolamentandoli. Fantastico !

(Bruno Tinti)
19 novembre 2013 19:28 - ennio4531
No.. Inutilchicivede.., no.....come se non fossero sufficienti le fandonie dei contenuti che esponi a pagamento su ADUC, ora ci ritroviamo anche a subìre la tua saccenteria imputando a me i tuoi limiti lessicali ignorando la piena ... legittimità di mediovali : è davvero troppo!

Prendi nota del lessico vivo oltre di quello ... morto ...

Passerin d'Entrèves, La filosofia politica mediovale, Torino 1934;

www.treccani.it › Enciclopedia
Una porta delle mura è superstite, l'Arco di Riccardo ( magistratura mediovale, che li presso risiedevate ), .....

Informazioni ARAL : Sapore e Tradizione nel Borgo Mediovale di Ostia Antica. ...

it.wikipedia.org/wiki/Discussioni_utente.
Si tratta di vari tipi di abaco mediovali ...

The Italian Way of Design: Appartamenti mediovali a ...

PISTOLE MEDIOVALI CON PANNELLO...

ASSOCIAZIONE CIRCUITO CASTELLI E BORGHI MEDIOVALI di ...

GERACE (RC), passseggiando tra le vie mediovali -...

Motta Santa Anastasia 18-08-2012 - Festeggiamenti Mediovali ...

LAME DELLA TORRE - PROVE MEDIOVALI ERA L'ANNO 1350 ...

Mura Mediovali San Casciano - ...

Dalle invasioni barbariche alle istituzioni mediovali (476 d.C. – 1138 ...

FIRENZE E BORGHI MEDIOVALI | Assicral Italia Network.com...

.. basta così ... mi sto annoiando ...
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