“Dai questa te la potevi risparmiare. Di pessimo
gusto.”
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E' vero; perché sporcare di merda le ruote di un povero
tir?
29 novembre 2013 20:55 - chinaski
roberto7266
"Certo sarebbe perfetto se il produttore di merda fosse
schiacciato sull'autostrada dove passa la domenica da un tir
"olandese", ma per ora il gioca è questo."
Dai questa te la potevi risparmiare. Di pessimo gusto.
29 novembre 2013 15:52 - roberto7266
Ivan lo so che così non funziona, il senso del post è:
siamo noi che facciamo il loro gioco incazzandoci o sono
loro che fanno il nostro quando cercano di farci
incazzare?
Certo sarebbe perfetto se il produttore di merda fosse
schiacciato sull'autostrada dove passa la domenica da un tir
"olandese", ma per ora il gioca è questo.
Vincenzo non vuole mettere filtri e e noi tocca fare lo
slalom, consolati pensando che quando di tutto questo non ci
sarà + bisogno, anche i troll saranno inutili.
29 novembre 2013 8:41 - ennio4531
Ma è possibile che lo scr-Ivan-o sia in realtà un BOT?
...è veramente un disco rotto...
...fin quasi imbarazzante.
16 novembre 2013 0:33 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
11 novembre 2013 0:24 - IVAN.
Non lo trovi patetico, Roberto? E quando cerca di postare
obiezioni in modo "impegnato", è ancor più patetico. (E
dire che il suo padrone lo pagherebbe lo stesso anche se
pestasse a casaccio sulla tastiera. Che troll pirla!)
9 novembre 2013 18:44 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
8 novembre 2013 14:09 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
6 novembre 2013 0:49 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
30 ottobre 2013 14:18 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
18 ottobre 2013 14:42 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
2 ottobre 2013 23:21 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
28 settembre 2013 1:54 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
23 settembre 2013 23:48 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
............
28 novembre 2013 20:02 - IVAN.
Roberto, non funziona così.
Meglio 4 commenti chiari e puliti che sintetizzano il succo
del discorso, piuttosto che 1000 commenti in cui un lettore
deve fare slalom tra la merda per arrivare allo STESSO
risultato.
28 novembre 2013 18:51 - roberto7266
Non so se lo avete notato, ma qualcuno invece di far scemare
la discussione con le sue bombe di merda, ha fatto andare i
commenti dal 12 ottobre a oggi; poi dicono che i troll sono
dannosi: tzè. 176 commenti in due settimane, e il
contributo maggiore indovinate chi lo ha dato?
28 novembre 2013 11:29 - ennio4531
... ma lasciamoli sproloquiare questi pifferai la cui
credibilità è talmente bassa che ben si guardano dal
frequentare i centri di recupero per spargere il loro sapere
basato sul ... pattume ....
Migliaia di persone cercano ogni giorno di uscire
dall'inferno della dipendenza .... è questi zufolanti fanno
... spallucce ..
Una cosa è certa : quando un loro sodale cade nella
dipendenza ... lo mollano .
Anche un pò vigliacchi ... sono .
28 novembre 2013 11:03 - chinaski
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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 1
*******************************************
Il 28 ottobre 1980 una ragazza di ventitré anni, Maria Rosa
Cesarini, si presenta alla squadra mobile di Forlì
raccontando di essere fuggita da S.Patrignano dopo essere
stata rinchiusa per sedici(!) giorni in una piccionaia.
Quando i poliziotti irrompono nella comunità, trovano
Luciano Rubini e Leonardo Biagiotti incatenati in due locali
usati come canile, Marco Marcello Costi incatenato alla
porta in ferro di un locale di tre metri per uno e Massimo
Sola incatenato ad un manufatto adibito a colombaia.
Tutte queste persone deporranno qualche giorno dopo (tutte
tranne una, Leonardo Biagiotti, trovato morto sulla linea
ferroviaria a Castelfranco Emilia, caduto dal treno diretto
a Milano).
Muccioli viene arrestato con alcuni suoi collaboratori e
imprigionato per un mese; il processo verrà tenuto quattro
anni più tardi e finirà con una condanna a venti mesi per
Muccioli in primo grado e assoluzione in appello.
Ma veniamo alle testimonianze di tutti quelli che hanno
deposto all'altro, ben più grave e recente processo che ha
investito Muccioli: quello per l'omicidio di Maranzano,
ammazzato nel reparto manutenzione.
A rispondere é CLAUDIO GHIRA, ex-medico di S.Patrignano:
- Cosa succedeva alla manutenzione?
«Pestaggi e cure successive. Ricordo una testa spaccata e
ricucita con una ventina di punti. E una milza esplosa a
pugni.»
- Ci sono stati altri morti oltre a Maranzano?
«In quel modo, no. Ma molti dei suicidi della comunità
sono quantomeno sospetti.»
- Si poteva entrare al reparto manutenzione?
«No. Ci sono due medici presenti 24 ore su 24, e anche
Capogreco, il responsabile del reparto.»
- Ma che medici sono se non denunciano questi metodi?
«Credono in Muccioli. Se sei lì dentro é perché gli
credi.»
- I rapporti sessuali sono controllati da Muccioli?
«Certo, ma nessuno controlla i suoi. Eppure quante volte lo
abbiamo visto a letto con i ragazzi più giovani? Io stesso
ho visto Muccioli a letto con uno degli ospiti.»
- Parli di rapporti omosessuali forzati?
«So di un ragazzo milanese che sicuramente ha visto i suoi
problemi aumentare proprio per le eccessive attenzioni di
Muccioli. Il capo amava soprattutto avere rapporti orali.
Diceva che anche quelli servivano per far passare energia
positiva da lui ai suoi discepoli.»
-----
Ma il principale accusatore di Muccioli é, in questo
processo, il carceriere Raimondo Crivellin in comunità noto
come Piedini.
Ha confessato oltre 500 sequestri di persona compiuti in
sette anni di permanenza nella comunità, pestaggi,
inseguimenti; alla fine deporrà per quasi cinque ore.
«Tutti i giorni inseguivo tossici che scappavano da
S.Patrignano. Tutti i giorni ne riportavo. Tutti i giorni ne
picchiavo. Tutti i giorni ne rinchiudevo, soprattutto nella
cassaforte della pellicceria, un luogo angusto, senza
finestre. Ho passato sette anni a S. Patrignano e il mio
compito é sempre stato quello. Non sapevo mai la ragione di
una punizione: eseguivo ordini di Muccioli».
Piedini agiva insieme a Franchino e Toto, Paro-Paro e
Sebastiano, tutti nella squadra punitiva.
«Bastava che ci dirigessimo verso qualcuno perché il
terrore gli si dipingesse sul viso. Muccioli sa come far
sentire importanti, soprattutto le menti semplici. Ha scelto
me perché ero un cretino. Ho creduto in Muccioli
ciecamente, e ho sbagliato».
E a proposito di un suicidio:
«Dopo il primo suicidio, quello di Gabriele Di Paola,
Muccioli mi ordinò di portare via i venti ospiti della
"manutenzione", il carcere della comunità. Di notte con due
furgoni insieme a Toto, Paro-Paro, Sebastiano e Franchino
partimmo per la comunità di Botticella (comunità satellite
di SanPa). L'obiettivo era far scomparire testimoni scomodi
in un periodo in cui la comunità era tenuta d'occhio dalla
polizia. Passammo due mesi vivendo da re».
E interrogato sul perché dei sospetti sul suicidio:
«Io Di Paola l'ho visto cadere, ma non so come ha fatto a
precipitare per venti metri con la faccia rivolta verso il
muro. L'ho sentito gridare “No, no”, ho visto che
cercava di aggrapparsi a qualcosa, senza riuscirci. Quando
sono corso verso di lui era morto. Il giorno dopo Natalia
Berla é scivolata fuori da un finestrino piccolissimo, ma
noi eravamo già a Botticella a divertirci».
E ancora: «Una volta ho chiuso Franco Capogreco in
cassaforte. Ha urlato tutta la notte perché soffre di
claustrofobia, quando é uscito era cianotico. Andava
punito, ma non lo so perché. Lo dirà lui ai giudici».
-----
Per finire la testimonianza di una ragazza, Elisabetta Di
Giovanni, che oggi ha 29 anni e che entrò nella comunità
per la prima volta a 16 anni e che é uscita dalla droga
solo molto tempo dopo aver lasciato S.Patrignano, con
l'aiuto di Don Gino Sacchetti.
«Durante la mia seconda permanenza a SanPa in due anni
visitai quasi tutti i luoghi di prigionia. Venti giorni in
piccionaia, un luogo molto angusto dove ti sentivi
letteralmente impazzire. Due mesi al buio nella cassaforte
della pellicceria insieme ad un dobermann malato. In un
vecchio casolare abbandonato sdraiata e incatenata con tutte
e due le braccia alla spalliera del letto. Mi veniva
liberato un braccio due volte al giorno per mangiare, mentre
per i bisogni fisiologici bastava un secchio sotto il letto.
Una chiusura un po' più soft invece (quattro mesi in
camera), la affrontai a causa di Marco Rossetti di Bologna.
Malauguratamente chiedemmo a Muccioli il permesso di
conoscerci. Dopo qualche mese di mano nella mano, non ne
potevamo più e consumammo il turpe gesto. Marco, pentito,
corse a raccontarlo a Muccioli e il risultato per me fu la
reclusione dopo una serie di “gran puttana” in tutte le
salse. A Marco, Vincenzo diede una pacca sulla spalla. Ma la
chiusura più terribile, per quanto la più breve, fu una
settimana nella botte, un tino di ferro, dove potevi stare
accovacciata e dove una volta al giorno ti passavano il cibo
da uno sportellino, il tutto ad un palmo dal solito secchio
con gli escrementi. Non avevo ucciso nessuno, ma ben più
grave era la mia colpa: ero entrata nella contestazione.
Vincenzo aveva rinchiuso, sempre per futili motivi, tre
ragazze considerate guarite. Consuelo, Martina ed Alice,
anche loro contestatarie. Le aveva rinchiuse in un casolare
e siccome non soffrivano abbastanza, dopo qualche giorno
sospese loro i viveri. Era terribile, mi sentivo ad
Auschwitz. Dopo qualche giorno fece portare Alice sul
piazzale e le rasò i capelli, tra battute deplorevoli e
risate grasse. Alice riuscì a scappare e la ritrovarono
l'indomani morta per overdose in Piazza Tre Martiri.
Criticai pesantemente l'operato di Muccioli, e mi fece
rinchiudere nella botte.»
Su Alfio Russo e l'omicidio di Roberto Maranzano:
«Alfio Russo l'ho conosciuto e sarei pronta a giurare che
le cose siano andate pressappoco così: Maranzano con le sue
fughe rompeva, e Muccioli ha deciso di metterlo nel settore
punitivo: nelle mani di Russo, un pazzo violento col
cervello di un bambino di due anni. Sicuramente ha anche
raccomandato ad Alfio di essere particolarmente duro, e per
il povero Maranzano si devono essere aperte le porte
dell'inferno. Poi, forse una reazione di Maranzano, ed Alfio
ha dato sfogo alla sua furia. Poi succede l'irreparabile e
via di corsa dal capo a cercare la soluzione. Soluzione che
Muccioli, senza scomporsi più di tanto, ha trovato nella
discarica. Per chi é stato a S. Patrignano, è impossibile
credere che Muccioli non fosse al corrente di tutto.»
E conclude: «E' difficile parlare di SanPa. Ci sarebbe
troppo e ancora troppo da dire: mille episodi, tutti
eloquenti e dolorosi, ma il vero problema é che lo Stato
italiano consideri come "recupero dei tossicodipendenti"
quello che avviene a S.Patrignano.»
28 novembre 2013 11:02 - chinaski
.
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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 2
*******************************************
L'ex autista: «MUCCIOLI MI MANDAVA ALL'ESTERO CON L'AUTO
IMBOTTITA DI MILIARDI.»
Walter Delogu, 38 anni, ex autista di Muccioli, ha appena
appreso delle controaccuse di Muccioli a proposito della
famigerata cassetta e dei suoi duplicati. Quale è la sua
versione?
«Ah, io sarei un ricattatore e un provocatore? Muccioli
deve smetterla con questi colpi bassi, perché anche io
potrei rispondere con la sua stessa moneta. Ad esempio: una
guida come lui non manda allo sbaraglio la gente che ha
salvato dalla droga con i soldi messi nei doppifondi delle
auto, facendogli passare le frontiere col rischio di essere
arrestati, come è accaduto a me in Francia. Ho girato con i
miliardi della comunità e poi mi sarei limitato a
chiedergli 150 milioni?! Ma dai. Se l'avessi voluto
ricattare, avrei preteso 1 o 2 miliardi, che per lui sono
come 100 lire.»
- Come entraste in contrasto?
«Dopo la morte di Maranzano, Muccioli perse completamente
la testa e il controllo della macelleria. Nessuno voleva
più restare lì. Un giorno convocò a casa sua il gruppo
(diretto allora da Lorandi) e chiese a ciascuno in quale
reparto volesse essere trasferito. Rimproverò Lorandi, che
aveva bevuto, ma questi replicò a Muccioli: "Non ho fatto
niente di male, ma qualunque cosa anche avessi fatto, io
almeno non ho ucciso mai nessuno". Muccioli restò di
ghiaccio, mandò via tutti e ci fermammo io e lui. A me
disse: "Morisse, quel bastardo..."»
- Torniamo ai 150 milioni...
«Ero stanco dei suoi metodi. Nella primavera del '92
litigammo violentemente: mi aveva offeso perchè dopo un
lungo viaggio, nel corso del quale avevo acceso l'aria
condizionata dell'auto su suo ordine, gli erano venuti dei
dolori. Un motivo ridicolo. Lo affrontai all'uscita della
scuderia: "Il nostro rapporto è degenerato, me ne voglio
andare". Avevo lavorato per otto anni a un milione al mese,
perciò invitai Muccioli a mantenere quello che da 3 anni mi
prometteva: un aiuto per comprarmi una casa. E lui rispose:
"Se vuoi andare, vai". Io replicai: "Ah no, non mi tratti
come Marcone [un ospite della Comunità ora deceduto],
buttato via con 500.000 lire dopo una vita di lavoro!"»
- E Muccioli come reagì?
«Gli ricordai che per lui ero stato arrestato in Francia
con 300 milioni, avevo fatto tre viaggi in Germania, Olanda
e Francia con il doppio fondo imbottito di miliardi.
Perciò: o manteneva le promesse, o sarei salito sull'Arco
romano e avrei fatto una piazzata dicendo tutto su San
Patrignano. Capì che non scherzavo. Mi invitò a casa sua e
mi dette 150 milioni. Solo a quel punto gli confermai che
non doveva fare scherzi: se mi fosse successo qualcosa,
avevo con me in tasca l' assicurazione sulla mia vita: la
cassetta che avevo registrato mentre andavamo a San Marino
dal gioielliere Arzilli. Allora Muccioli mi chiese scusa per
le offese precedenti, mi disse che quei soldi me li regalava
e mi invitò a restare con lui. Io gli credetti ancora una
volta ingenuamente, anche perché mi mandò in ferie per 40
giorni con la mia famiglia, pagandomi il tutto con altri
dieci milioni. Quei dieci milioni che lui ora sostiene di
aver lasciato nel fondo della borsa. Rientrato dalle ferie,
però, mi accorsi che lui aveva fatto il vuoto attorno a me.
Allora me ne andai, anche perché temevo che attuasse le
minacce che era solito pronunciare nei confronti di chi
aveva messo da parte.»
- Delogu, lei ha altre cassette?
«Sì, alcune di quelle registrate negli uffici da dove si
controllavano tutte le telefonate. A San Patrignano spiano,
con microfoni nascosti, perfino gli assistenti sociali che
parlano con i tossicomani. San Patrignano non è ciò che si
vuol far credere. Ne ho la testimonianza anche da decine di
telefonate da parte di ex tossici che mi hanno chiamato in
questi giorni per ringraziarmi di quello che sto
facendo.»
- E ora che cosa pensa di Muccioli?
«Quel poco di rispetto che avevo per lui, ora è
completamente svanito. Io voglio vivere solamente in pace
con mia moglie e mia figlia. Diversamente...Ultimo avviso.»
28 novembre 2013 10:56 - ennio4531
Ma è possibile che lo scr-Ivan-o sia in realtà un BOT?
...è veramente un disco rotto...
...fin quasi imbarazzante.
9 novembre 2013 18:44 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
8 novembre 2013 14:09 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
6 novembre 2013 0:49 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
30 ottobre 2013 14:18 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
18 ottobre 2013 14:42 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
2 ottobre 2013 23:21 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
28 settembre 2013 1:54 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
23 settembre 2013 23:48 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
............
27 novembre 2013 18:13 - IVAN.
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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 2
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L'ex autista: «MUCCIOLI MI MANDAVA ALL'ESTERO CON L'AUTO
IMBOTTITA DI MILIARDI.»
Walter Delogu, 38 anni, ex autista di Muccioli, ha appena
appreso delle controaccuse di Muccioli a proposito della
famigerata cassetta e dei suoi duplicati. Quale è la sua
versione?
«Ah, io sarei un ricattatore e un provocatore? Muccioli
deve smetterla con questi colpi bassi, perché anche io
potrei rispondere con la sua stessa moneta. Ad esempio: una
guida come lui non manda allo sbaraglio la gente che ha
salvato dalla droga con i soldi messi nei doppifondi delle
auto, facendogli passare le frontiere col rischio di essere
arrestati, come è accaduto a me in Francia. Ho girato con i
miliardi della comunità e poi mi sarei limitato a
chiedergli 150 milioni?! Ma dai. Se l'avessi voluto
ricattare, avrei preteso 1 o 2 miliardi, che per lui sono
come 100 lire.»
- Come entraste in contrasto?
«Dopo la morte di Maranzano, Muccioli perse completamente
la testa e il controllo della macelleria. Nessuno voleva
più restare lì. Un giorno convocò a casa sua il gruppo
(diretto allora da Lorandi) e chiese a ciascuno in quale
reparto volesse essere trasferito. Rimproverò Lorandi, che
aveva bevuto, ma questi replicò a Muccioli: "Non ho fatto
niente di male, ma qualunque cosa anche avessi fatto, io
almeno non ho ucciso mai nessuno". Muccioli restò di
ghiaccio, mandò via tutti e ci fermammo io e lui. A me
disse: "Morisse, quel bastardo..."»
- Torniamo ai 150 milioni...
«Ero stanco dei suoi metodi. Nella primavera del '92
litigammo violentemente: mi aveva offeso perchè dopo un
lungo viaggio, nel corso del quale avevo acceso l'aria
condizionata dell'auto su suo ordine, gli erano venuti dei
dolori. Un motivo ridicolo. Lo affrontai all'uscita della
scuderia: "Il nostro rapporto è degenerato, me ne voglio
andare". Avevo lavorato per otto anni a un milione al mese,
perciò invitai Muccioli a mantenere quello che da 3 anni mi
prometteva: un aiuto per comprarmi una casa. E lui rispose:
"Se vuoi andare, vai". Io replicai: "Ah no, non mi tratti
come Marcone [un ospite della Comunità ora deceduto],
buttato via con 500.000 lire dopo una vita di lavoro!"»
- E Muccioli come reagì?
«Gli ricordai che per lui ero stato arrestato in Francia
con 300 milioni, avevo fatto tre viaggi in Germania, Olanda
e Francia con il doppio fondo imbottito di miliardi.
Perciò: o manteneva le promesse, o sarei salito sull'Arco
romano e avrei fatto una piazzata dicendo tutto su San
Patrignano. Capì che non scherzavo. Mi invitò a casa sua e
mi dette 150 milioni. Solo a quel punto gli confermai che
non doveva fare scherzi: se mi fosse successo qualcosa,
avevo con me in tasca l' assicurazione sulla mia vita: la
cassetta che avevo registrato mentre andavamo a San Marino
dal gioielliere Arzilli. Allora Muccioli mi chiese scusa per
le offese precedenti, mi disse che quei soldi me li regalava
e mi invitò a restare con lui. Io gli credetti ancora una
volta ingenuamente, anche perché mi mandò in ferie per 40
giorni con la mia famiglia, pagandomi il tutto con altri
dieci milioni. Quei dieci milioni che lui ora sostiene di
aver lasciato nel fondo della borsa. Rientrato dalle ferie,
però, mi accorsi che lui aveva fatto il vuoto attorno a me.
Allora me ne andai, anche perché temevo che attuasse le
minacce che era solito pronunciare nei confronti di chi
aveva messo da parte.»
- Delogu, lei ha altre cassette?
«Sì, alcune di quelle registrate negli uffici da dove si
controllavano tutte le telefonate. A San Patrignano spiano,
con microfoni nascosti, perfino gli assistenti sociali che
parlano con i tossicomani. San Patrignano non è ciò che si
vuol far credere. Ne ho la testimonianza anche da decine di
telefonate da parte di ex tossici che mi hanno chiamato in
questi giorni per ringraziarmi di quello che sto
facendo.»
- E ora che cosa pensa di Muccioli?
«Quel poco di rispetto che avevo per lui, ora è
completamente svanito. Io voglio vivere solamente in pace
con mia moglie e mia figlia. Diversamente...Ultimo
avviso.»
.
27 novembre 2013 14:58 - ennio4531
... ecco ... appunto ... per ogni gaudenza... poi arriva
la sofferenza .
Migliaia di persone l'hanno sperimentato ...
27 novembre 2013 12:45 - chinaski
“La maggior parte delle persone che bevono alcool o
consumano droghe non ne sono dipendenti e non hanno problemi
rilevanti” -spiega Winstock. “Nella maggior parte dei
casi, non consumano per affrontare un problema fisico od
emozionale, ma per fare delle esperienze, spesso
piacevoli”. “Parlare di droghe sono in termini di danni,
fa si' che molti consumatori si sconnettano. Ma le droghe
sono causa anche di questi danni, e il miglior metodo per
ridurli e' di partire dalla prima motivazione: provare
piacere e godere”.
26 novembre 2013 23:36 - ennio4531
Ma è possibile che lo scr-Ivan-o sia in realtà un BOT?
...è veramente un disco rotto...
...fin quasi imbarazzante.
9 novembre 2013 18:44 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
8 novembre 2013 14:09 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
6 novembre 2013 0:49 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
30 ottobre 2013 14:18 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
18 ottobre 2013 14:42 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
2 ottobre 2013 23:21 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
28 settembre 2013 1:54 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
23 settembre 2013 23:48 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
............
26 novembre 2013 23:12 - IVAN.
.
(Riprendiamo i post che il povero trolletto sfigato aveva
inutilmente cercato di far slittare fuori vista:)
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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 1
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Il 28 ottobre 1980 una ragazza di ventitré anni, Maria Rosa
Cesarini, si presenta alla squadra mobile di Forlì
raccontando di essere fuggita da S.Patrignano dopo essere
stata rinchiusa per sedici(!) giorni in una piccionaia.
Quando i poliziotti irrompono nella comunità, trovano
Luciano Rubini e Leonardo Biagiotti incatenati in due locali
usati come canile, Marco Marcello Costi incatenato alla
porta in ferro di un locale di tre metri per uno e Massimo
Sola incatenato ad un manufatto adibito a colombaia.
Tutte queste persone deporranno qualche giorno dopo (tutte
tranne una, Leonardo Biagiotti, trovato morto sulla linea
ferroviaria a Castelfranco Emilia, caduto dal treno diretto
a Milano).
Muccioli viene arrestato con alcuni suoi collaboratori e
imprigionato per un mese; il processo verrà tenuto quattro
anni più tardi e finirà con una condanna a venti mesi per
Muccioli in primo grado e assoluzione in appello.
Ma veniamo alle testimonianze di tutti quelli che hanno
deposto all'altro, ben più grave e recente processo che ha
investito Muccioli: quello per l'omicidio di Maranzano,
ammazzato nel reparto manutenzione.
A rispondere é CLAUDIO GHIRA, ex-medico di S.Patrignano:
- Cosa succedeva alla manutenzione?
«Pestaggi e cure successive. Ricordo una testa spaccata e
ricucita con una ventina di punti. E una milza esplosa a
pugni.»
- Ci sono stati altri morti oltre a Maranzano?
«In quel modo, no. Ma molti dei suicidi della comunità
sono quantomeno sospetti.»
- Si poteva entrare al reparto manutenzione?
«No. Ci sono due medici presenti 24 ore su 24, e anche
Capogreco, il responsabile del reparto.»
- Ma che medici sono se non denunciano questi metodi?
«Credono in Muccioli. Se sei lì dentro é perché gli
credi.»
- I rapporti sessuali sono controllati da Muccioli?
«Certo, ma nessuno controlla i suoi. Eppure quante volte lo
abbiamo visto a letto con i ragazzi più giovani? Io stesso
ho visto Muccioli a letto con uno degli ospiti.»
- Parli di rapporti omosessuali forzati?
«So di un ragazzo milanese che sicuramente ha visto i suoi
problemi aumentare proprio per le eccessive attenzioni di
Muccioli. Il capo amava soprattutto avere rapporti orali.
Diceva che anche quelli servivano per far passare energia
positiva da lui ai suoi discepoli.»
-----
Ma il principale accusatore di Muccioli é, in questo
processo, il carceriere Raimondo Crivellin in comunità noto
come Piedini.
Ha confessato oltre 500 sequestri di persona compiuti in
sette anni di permanenza nella comunità, pestaggi,
inseguimenti; alla fine deporrà per quasi cinque ore.
«Tutti i giorni inseguivo tossici che scappavano da
S.Patrignano. Tutti i giorni ne riportavo. Tutti i giorni ne
picchiavo. Tutti i giorni ne rinchiudevo, soprattutto nella
cassaforte della pellicceria, un luogo angusto, senza
finestre. Ho passato sette anni a S. Patrignano e il mio
compito é sempre stato quello. Non sapevo mai la ragione di
una punizione: eseguivo ordini di Muccioli».
Piedini agiva insieme a Franchino e Toto, Paro-Paro e
Sebastiano, tutti nella squadra punitiva.
«Bastava che ci dirigessimo verso qualcuno perché il
terrore gli si dipingesse sul viso. Muccioli sa come far
sentire importanti, soprattutto le menti semplici. Ha scelto
me perché ero un cretino. Ho creduto in Muccioli
ciecamente, e ho sbagliato».
E a proposito di un suicidio:
«Dopo il primo suicidio, quello di Gabriele Di Paola,
Muccioli mi ordinò di portare via i venti ospiti della
"manutenzione", il carcere della comunità. Di notte con due
furgoni insieme a Toto, Paro-Paro, Sebastiano e Franchino
partimmo per la comunità di Botticella (comunità satellite
di SanPa). L'obiettivo era far scomparire testimoni scomodi
in un periodo in cui la comunità era tenuta d'occhio dalla
polizia. Passammo due mesi vivendo da re».
E interrogato sul perché dei sospetti sul suicidio:
«Io Di Paola l'ho visto cadere, ma non so come ha fatto a
precipitare per venti metri con la faccia rivolta verso il
muro. L'ho sentito gridare “No, no”, ho visto che
cercava di aggrapparsi a qualcosa, senza riuscirci. Quando
sono corso verso di lui era morto. Il giorno dopo Natalia
Berla é scivolata fuori da un finestrino piccolissimo, ma
noi eravamo già a Botticella a divertirci».
E ancora: «Una volta ho chiuso Franco Capogreco in
cassaforte. Ha urlato tutta la notte perché soffre di
claustrofobia, quando é uscito era cianotico. Andava
punito, ma non lo so perché. Lo dirà lui ai giudici».
-----
Per finire la testimonianza di una ragazza, Elisabetta Di
Giovanni, che oggi ha 29 anni e che entrò nella comunità
per la prima volta a 16 anni e che é uscita dalla droga
solo molto tempo dopo aver lasciato S.Patrignano, con
l'aiuto di Don Gino Sacchetti.
«Durante la mia seconda permanenza a SanPa in due anni
visitai quasi tutti i luoghi di prigionia. Venti giorni in
piccionaia, un luogo molto angusto dove ti sentivi
letteralmente impazzire. Due mesi al buio nella cassaforte
della pellicceria insieme ad un dobermann malato. In un
vecchio casolare abbandonato sdraiata e incatenata con tutte
e due le braccia alla spalliera del letto. Mi veniva
liberato un braccio due volte al giorno per mangiare, mentre
per i bisogni fisiologici bastava un secchio sotto il letto.
Una chiusura un po' più soft invece (quattro mesi in
camera), la affrontai a causa di Marco Rossetti di Bologna.
Malauguratamente chiedemmo a Muccioli il permesso di
conoscerci. Dopo qualche mese di mano nella mano, non ne
potevamo più e consumammo il turpe gesto. Marco, pentito,
corse a raccontarlo a Muccioli e il risultato per me fu la
reclusione dopo una serie di “gran puttana” in tutte le
salse. A Marco, Vincenzo diede una pacca sulla spalla. Ma la
chiusura più terribile, per quanto la più breve, fu una
settimana nella botte, un tino di ferro, dove potevi stare
accovacciata e dove una volta al giorno ti passavano il cibo
da uno sportellino, il tutto ad un palmo dal solito secchio
con gli escrementi. Non avevo ucciso nessuno, ma ben più
grave era la mia colpa: ero entrata nella contestazione.
Vincenzo aveva rinchiuso, sempre per futili motivi, tre
ragazze considerate guarite. Consuelo, Martina ed Alice,
anche loro contestatarie. Le aveva rinchiuse in un casolare
e siccome non soffrivano abbastanza, dopo qualche giorno
sospese loro i viveri. Era terribile, mi sentivo ad
Auschwitz. Dopo qualche giorno fece portare Alice sul
piazzale e le rasò i capelli, tra battute deplorevoli e
risate grasse. Alice riuscì a scappare e la ritrovarono
l'indomani morta per overdose in Piazza Tre Martiri.
Criticai pesantemente l'operato di Muccioli, e mi fece
rinchiudere nella botte.»
Su Alfio Russo e l'omicidio di Roberto Maranzano:
«Alfio Russo l'ho conosciuto e sarei pronta a giurare che
le cose siano andate pressappoco così: Maranzano con le sue
fughe rompeva, e Muccioli ha deciso di metterlo nel settore
punitivo: nelle mani di Russo, un pazzo violento col
cervello di un bambino di due anni. Sicuramente ha anche
raccomandato ad Alfio di essere particolarmente duro, e per
il povero Maranzano si devono essere aperte le porte
dell'inferno. Poi, forse una reazione di Maranzano, ed Alfio
ha dato sfogo alla sua furia. Poi succede l'irreparabile e
via di corsa dal capo a cercare la soluzione. Soluzione che
Muccioli, senza scomporsi più di tanto, ha trovato nella
discarica. Per chi é stato a S. Patrignano, è impossibile
credere che Muccioli non fosse al corrente di tutto.»
E conclude: «E' difficile parlare di SanPa. Ci sarebbe
troppo e ancora troppo da dire: mille episodi, tutti
eloquenti e dolorosi, ma il vero problema é che lo Stato
italiano consideri come "recupero dei tossicodipendenti"
quello che avviene a S.Patrignano.»
.
26 novembre 2013 19:20 - ennio4531
... ettipareva ... che il balilla cepu potesse esprimere
concetti che fossero ... farina del suo sacco !
.. Questa volta la sua fonte del copia/incolla è...
nonclicopedia .
Altro che troll .. qui regnano i tromboni !!
26 novembre 2013 16:17 - roberto7266
26 novembre 2013 15:16 - chinaski
*
@Cepu
Basta su...e dai...ma ti rendi conto che non fai altro che
rilanciare il suo gioco così? Se gli rispondi, SMENTISCI
CON DATTI CERTI e fai obiezioni precise che lo obblighino a
postare uno dei suoi copia incolla standard. Se gli dici che
è un troll che hai risolto? Lui lo sa già.
26 novembre 2013 15:16 - chinaski
*
@Cepu
Basta su...e dai...ma ti rendi conto che non fai altro che
rilanciare il suo gioco così? Se gli rispondi, SMENTISCI
CON DATTI CERTI e fai obiezioni precise che lo obblighino a
postare uno dei suoi copia incolla standard. Se gli dici che
è un troll che hai risolto? Lui lo sa già.
26 novembre 2013 15:14 - chinaski
@Cepu
Basta su...e dai...ma ti rendi conto che non fai altro che
rilanciare così? Se gli rispondi, SMENTISCI CON DATTI CERTI
e fai obiezioni precise che lo abbligano a postare uno dei
suoi copi aincolla standard. Gli dice che un troll e dopo di
che? Che hai risolto? Lui lo sa già.
26 novembre 2013 14:42 - Cepu
Troll irritans vulgaris
La specie più comune e facile da riconoscere, causa le
flame-war che si scatenano a ogni suo post, specie in blog o
forum, dovute ai messaggi deliberatamente offensivi con cui
appestano i suddetti luoghi, oppure alle loro
interessantissime idee, spesso di marcata matrice
pseudo-estremista e alquanto disinformate.
25 novembre 2013 23:31 - ennio4531
... ma lasciamoli sproloquiare questi pifferai la cui
credibilità è talmente bassa che ben si guardano dal
frequentare i centri di recupero per spargere il loro sapere
basato sul ... pattume ....
Migliaia di persone cercano ogni giorno di uscire
dall'inferno della dipendenza .... è questi zufolanti fanno
... spallucce ..
Una cosa è certa : quando un loro sodale cade nella
dipendenza ... lo mollano .
Anche un pò vigliacchi ... sono .
25 novembre 2013 20:15 - roberto7266
CEPU
bel post, condivisibile in toto, analisi lucida e sintetica;
praticamente è tutto quello che si dice qui riassunto in
poche righe.
E praticamente è il senso del contendere tra anti e pro. Ma
la vogliamo notare o no questa furbizia dei proibizionisti?
La macchina che hanno messo in piedi farebbe arrossire
Machiavelli, che al confronto di questi "operatori" è un
novellino.
Dunque, il ragionamento dei proibizionisti, quelli che
dispongono, ovvero dettano disposizioni, è:
"Qualsiasi sostanza non accettata da noi è illegale;
chiunque faccia uso di sostanze illegali ha bisogno di
essere tutelato; la tutela la esercitiamo noi; la tutela non
può essere evitata; la tutela deve essere assegnata nelle
forme che decidiamo noi."
Questo nel caso dell'articolo su Sanpa che stiamo
elaborando.
Ora notiamo la foga che i proibizionisti mettono in gioco
per difendere la loro creatura, la macchina "educatrice",
costruita con leggi liberticide e monopoli di comunità,
nelle quali i consumatori DEVONO incappare, il dispositivo
è creato così, è coercitivo.
E quando questo dispositivo è stato pensato, si è messo in
preventivo anche la violazione di tutto quello che può
essere ricondotto all'auto determinazione, diritti umani e
diritto di cura compresi.
Quindi, in succinta analisi, sono arrivati al controllo
delle ns vite in qualsiasi contesto, e il motivo per cui ci
stanno spogliando di tutto e lo stanno lasciando degradare
è, a mio avviso, che in alcune cose CI GUADAGNANO DENARO e
spremono fino in fondo (abbiamo idea di quanto costa una
causa di violazione alla legge sugli stupefacenti? Migliaia
di €), in altre no e, come nel caso delle spiagge e i
nostri beni culturali, li lasciano abbandonati. Però a ben
vedere fa tutto parte della stessa strategia. Se a
guadagnare non sono direttamente loro, sono i loro amici, ai
quali faranno comprare la spiaggetta o l'isoletta a prezzo
stracciato, ma sempre sulla nostra pelle.
Non sono d'accordo a cedere, solo per considerarla una sorta
di male minore, alcunchè a nessuno, sia che parliamo di
beni del territorio ceduti a pochi monopolisti, sia che
parliamo di gestione delle nostre vite a sedicenti
EVIDENZIATORI SCENTIFICI, che siano Aga Kan in Sardegna o
fratelli Giovanardi con le loro comunità. Per come la vedo
io, la svolta può venire solo dopo che avremo deciso di
riprenderci tutto, sia che parliamo di beni culturali o di
auto determinazione, dopodichè gestire il tutto a misura
d'uomo. Aloa.
25 novembre 2013 16:47 - IVAN.
Chinaski, ma che ti aspettavi?
Lascia perdere; gli fai solo da sponda per infarcire la
discussione di altri post inutili.
25 novembre 2013 15:36 - ennio4531
... a San Patrignano et similia aspettano chinaski per
essere resi edotti e rincuorati dai dati dell’Osservatorio
Europeo sulle droghe e le tossicodipendenze (EMCDDA) dalla
cui lettura , tra le virgole, si desume che la questione non
esiste come confermato da ...
" decine di milioni milioni di consumatori non
problematici...." .
Insomma , in comunità ci vanno i soliti quattro... sfigati
che vanno ignorati !
... a proposito ... chi lo dice che non abbiano problemi ?
Lo si sostiene, forse, per il semplice fatto che non sono
... ospitati ?
Aduc
Notizia 24 novembre 2013 12:56
Un ragazzo di 23 anni è stato arrestato dai carabinieri
perché picchiava periodicamente la madre per estorcerle il
denaro necessario per la droga. Dopo l'ennesima litigata e
le botte, la donna si è decisa a denunciare il figlio ai
carabinieri. I militari, dopo una breve indagine, hanno
eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per
maltrattamenti in famiglia.
Chissà se anche questo era tra i milioni di consumatori
non ... problematici ...
Mah.....
25 novembre 2013 11:42 - chinaski
"Peccato che migliaia di tossico dipendenti lo smentiscano
.."
"L’Ente istituzionalmente accreditato a livello Europeo
per la raccolta e la diffusione di dati sulle droghe,
l’Osservatorio Europeo sulle droghe e le tossicodipendenze
(EMCDDA), riporta i dati sul consumo di sostanze
stupefacenti in tutti gli Stati Membri. Rispetto alla
prevalenza della cannabis, l’EMCDDA stima un consumo
almeno una volta (prevalenza una tantum) da parte di circa
75,5 milioni di europei, vale a dire da più di una persona
su cinque in età compresa tra i 15 e i 64 anni. Sebbene vi
siano differenze notevoli tra un paese e l’altro, con
oscillazioni a livello nazionale tra il 1,5% e il 38,6%, la
metà degli Stati riferisce stime comprese tra il 10% e il
30% (cfr. la Tabella 1 per una sintesi dei dati). Molti
Paesi Membri dell’UE registrano livelli di prevalenza alti
con riferimento al consumo di cannabis nell’ultimo mese e
nell’ultimo anno. L’EMCDDA ritiene che circa 23 milioni
di europei abbiano utilizzato la cannabis nell’ultimo
anno, pari, in media, al 6,8% circa di tutti i cittadini tra
i 15 e i 64 anni di età. Le stime della prevalenza
nell’ultimo mese comprendono anche quei soggetti che
fanno uso di cannabis con più regolarità, anche se non
necessariamente in modo intensivo. Si calcola infine che
circa 12,5 milioni di europei abbiano utilizzato questa
sostanza nell’ultimo mese, un dato questo che corrisponde
a circa il 3,7% di tutti coloro che rientrano nella fascia
di età compresa tra i 15 e i 64 anni."
....Peccato che decine di milioni milioni di consumatori non
problematici......lo confermino.
Ed ora vai, ampia scelta :-)
"Non rimane che a chinaski, se crede in quello che scrive,
di portarsi a San Patrignano e promuovere la liberazione
delle migliaia di prigionieri proponendo loro di rifugiarsi
presso il suo giardino dell'eden.
Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti di
gloria !
In caso di fiasco non tema.
Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere
presi a ... randelllate !"
"Fiorello:
“Quando sono arrivato a Milano, ero un ragazzo di
provincia che si trovava improvvisamente in paradiso: le
discoteche, i soldi. Ho vissuto di eccessi, tra droga e
sesso ho rischiato parecchio....
"Avrei potuto fare la fine di Pantani".."
"Elton John ha raccontato i suoi trascorsi .. erbivendoli a
Matt Lauer durante il programma "Today"
"Mi venivano attacchi epilettici e diventavo blu. Mi trovano
sul pavimento e mi mettevano a letto e dopo 40 minuti ero
già lì che mi facevo un’altra striscia"..
"Rimanevo sveglio, fumavo qualche spinello, bevevo una
bottiglia di Johnnie Walker e non mi addormentavo per tre
giorni. Poi mi addormentavo per un giorno e mezzo, mi
svegliavo ed ero affamatissimo perché non avevo
mangiato.
Mi facevo tre panini al bacon, un barattolo di gelato e poi
vomitavo tutto perché ero diventato bulimico. E poi
ricominciavo tutto dall’inizio. La mia vita era una
tragedia".
"Ho sprecato una bella fetta della mia vita. Ero drogato ed
egocentrico. C’erano persone, amici, che mi morivano
accanto ma la cosa non mi fermava dal continuare a vivere
quella vita, il che è la parte più terribile della
dipendenza. Sai, è una malattia davvero brutta"."
".. l'alcol è più pericolo ?
Ebbè ... e allora ?
Significa che, esistendo la cacca, ne dobbiamo aggiungere
dell'altra ?
Questi campioni del.... benaltrismo !!"
25 novembre 2013 8:28 - ennio4531
Non rimane allo scr-ivan-o, se crede in quello che scrive,
di portarsi a San Patrignano e promuovere la liberazione
delle migliaia di prigionieri proponendo loro di rifugiarsi
presso il suo giardino dell'eden.
Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti di
gloria !
In caso di fiasco non tema.
Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere
presi a ... randelllate !"
24 novembre 2013 15:53 - IVAN.
.
*******************************************
LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 5
*******************************************
(Lettera di Giuseppe Maranzano, il figlio di Roberto).
«Mio padre è stato "ospite" di San Patrignano fino al
1989...anno in cui morì.
E non morì per cause naturali, ma a causa delle percosse
ricevute all'interno della comunità.
Una punizione per futili motivi, come sempre capitava.
Questo "giustificava" l'esistenza di reparti punitivi a San
Patrignano.
Vincenzo Muccioli fu condannato per favoreggiamento
nell'omicidio di mio padre, e successivamente avrebbe dovuto
affrontare un nuovo processo con accuse ben più gravi.
Muccioli disse che aveva taciuto per il bene della
comunità...ma guarda caso, se la cosa fosse saltata fuori
subito, sarebbero stati casini per lui, dato che aspettava
la chiusura del processo cosiddetto "Delle catene" proprio
in quei giorni.
Scrivo perchè sono stufo di dover ascoltare sempre parole
sante su Vincenzo Muccioli e il suo operato.
Non mi piace vedere intitolate a lui piazze, vie e
monumenti. Non mi piace che ci sia un francobollo con la sua
faccia stampata.
Non è la rabbia che porta a ribellarmi: da cittadino e
ovviamente persona coinvolta direttamente, non mi va che una
persona condannata per favoreggiamento in omicidio venga
osannato dai media, giornali e persone famose e potenti,
facendo finta di niente.
Ho scritto una lettera aperta a Baudo dopo la puntata di
"Novecento" su Raitre. Da Baudo e dalla RAI, nessuna
risposta.
San Patrignano, interpellata da un paio di giornali locali,
risponde così: solo un silenzio per rispettare la dignità
di una persona colpita da un fatto così drammatico. E
infatti è il silenzio quello che vogliono. Io no.
Io non voglio distruggere nente e nessuno, voglio soltanto
che venga restituita la dignità a mio padre e agli altri
ragazzi che da quella collina non ne sono usciti vivi.»
Giuseppe Maranzano.
.
23 novembre 2013 23:26 - ennio4531
Ha senso continuare con leggi che impediscono la
regolamentazione di un fenomeno che non si può reprimere?
Non è meglio consentire la costruzione di siti in cui il
furto possa essere esercitato in sicurezza e salubrità? Non
è meglio tassarlo recuperando somme variabili tra i 5 e i
10 miliardi di euro all’anno? ......
22 novembre 2013 12:08 - Cepu
Ha senso continuare con leggi che impediscono la
regolamentazione di un fenomeno che non si può reprimere?
Non è meglio consentire la costruzione di siti in cui la
prostituzione possa essere esercitata in sicurezza e
salubrità? Non è meglio tassarla recuperando somme
variabili tra i 5 e i 10 miliardi di euro all’anno?
Nel 2010 la Commissione Globale sulle politiche delle droghe
istituita dall’Onu ha pubblicato un rapporto drammatico:
“La lotta alla droga è fallita. Dal 1998 al 2008, i
consumatori di oppiacei sono aumentati del 34, 5 per cento,
quelli di cocaina del 27 per cento, quelli di cannabis sono
passati dai 147 a 160 milioni”.
Quanto sia fondata questa analisi lo si può constatare
quotidianamente: per procurarsi una dose di qualsiasi cosa
basta una telefonata o una sosta in piazzetta. La
repressione è inutile. Ha senso continuare a riempire le
carceri di minispacciatori che sono scarcerati dopo una
settimana per fare posto ad altri come loro? Serve a
qualcosa spendere miliardi di euro per incidere dello zero
virgola sul quantitativo di droga disponibile sul
mercato?
Non è meglio venderla in farmacia a pochi euro, con obbligo
di identificazione per i minori, eliminando così mercato
clandestino e criminalità indotta? E, quanto al patrimonio
artistico e naturale. Non è meglio vendere le spiagge, con
l’obbligo di rispettare progetti edilizi che valorizzino
l’ambiente (ogni violazione deve essere causa di
risoluzione del contratto senza diritto alla restituzione di
quanto pagato), piuttosto che assistere inerti al sacco del
litorale in cambio di quattro soldi per le concessioni?
Non è meglio vendere i siti archeologici, addossandone i
costi della manutenzione agli acquirenti, invece che
contemplare il loro degrado consolandosi con “abbiamo
fatto quello che abbiamo potuto?” Anche qui, ovviamente,
consentendone lo sfruttamento commerciale nel rispetto
vincolante di progetti predisposti dallo Stato: alberghi,
ristoranti, siti commerciali; tutta roba che c’è già,
spesso abusiva, quasi sempre orribile.
Certo che è meglio. Ma non si fa.
Per ipocrisia: lo Stato ha il compito di reprimere
prostituzione e traffico di droga, di tutelare il patrimonio
artistico, culturale e naturale; lo sta facendo e lo farà
sempre meglio.
Per demagogia: il patrimonio artistico, archeologico e
naturale è di tutti; mai ne consentiremo la privatizzazione
per il godimento di pochi.
Per ideologia: prostituzione e droga sono peccato; non se ne
può diventare complici regolamentandoli. Fantastico !
(Bruno Tinti)
19 novembre 2013 19:28 - ennio4531
No.. Inutilchicivede.., no.....come se non fossero
sufficienti le fandonie dei contenuti che esponi a pagamento
su ADUC, ora ci ritroviamo anche a subìre la tua
saccenteria imputando a me i tuoi limiti lessicali ignorando
la piena ... legittimità di mediovali : è davvero
troppo!
Prendi nota del lessico vivo oltre di quello ... morto
...
Passerin d'Entrèves, La filosofia politica mediovale,
Torino 1934;
www.treccani.it › Enciclopedia
Una porta delle mura è superstite, l'Arco di Riccardo (
magistratura mediovale, che li presso risiedevate ),
.....
Informazioni ARAL : Sapore e Tradizione nel Borgo Mediovale
di Ostia Antica. ...
it.wikipedia.org/wiki/Discussioni_utente.
Si tratta di vari tipi di abaco mediovali ...
The Italian Way of Design: Appartamenti mediovali a ...
PISTOLE MEDIOVALI CON PANNELLO...
ASSOCIAZIONE CIRCUITO CASTELLI E BORGHI MEDIOVALI di ...
GERACE (RC), passseggiando tra le vie mediovali -...
Motta Santa Anastasia 18-08-2012 - Festeggiamenti Mediovali
...
LAME DELLA TORRE - PROVE MEDIOVALI ERA L'ANNO 1350 ...
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Dalle invasioni barbariche alle istituzioni mediovali (476
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