No InutilEnnio, no.....come se non fossero sufficienti le
fandonie dei contenuti che esponi a pagamento su ADUC, ora
ci ritroviamo anche a subìre i tuoi strafalcioni lessicali:
MEDIOVALI (ripetuto due volte, non una svista dunque)è
davvero troppo. Mio caro InutilEnnio, così richi di passare
da Inutile a Dannoso. Anche per quei giovani che magari si
ammazzano di canne e che ora stanno ridendo dei tuoi
post...ma cosa vuoi, hanno grossi limiti......si si, giusto,
proprio come te!!
19 novembre 2013 10:17 - IVAN.
.
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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 4
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(Lettera di una ex "ospite" di S.Patrignano.)
«Rimasi a S.Patrignano quasi un anno e fu un incubo.
Lavoravamo e basta, nessun tipo di assistenza psicologica o
farmacologica (se non per i malati di HIV).
Lavoravamo 9 ore al giorno, in cambio di 5 sigarette e del
pasto cucinato da noi stessi.
Stavi lì 3 anni senza mai uscire, senza un contatto con
gentiori, amici, o con l'altro sesso.
I momenti peggiori erano quando venivano le "comitive" da
fuori (visitatori di associazioni e cose simili) a cui
eravamo obbligati a mostrarci sorridenti e redenti, così
loro dicevano: "Che bravi ragazzi, e che bravo Muccioli che
li ha riportati sulla retta via!"
Bisognava anche fare regali alla Moratti, che veniva col
consorte ogni domenica, o alla moglie di Muccioli. Verso
queste figure c'era una reverenza che loro, paternalisti e
moralizzatori vergognosi, si tenevano ben stretta.
Un paio di anni dopo sono uscita dal problema dell'eroina,
ma non certo grazie al loro aiuto. Ne sono uscita grazie a
una terapia cognitivo-comportamentale, quando mi sono
sentita capita, ascoltata, valorizzata e rispettata come
individuo, non certo come mi facevano sentire a San
Patrignano, cioè una colpevole che doveva redimersi, una
reietta che doveva pagare abbassando la testa e integrandosi
in un loro falso modello di società, alienante e
irreale.
Ancora oggi, dopo più di dieci anni, se ripenso alle
umiliazioni e al tempo buttato via in quel posto, mi viene
da piangere.»
.
18 novembre 2013 18:28 - ennio4531
... mi è sufficiente che la legga tu ... piccolo balilla
....
18 novembre 2013 18:12 - Cepu
Ma toh, c'è un'ennIesima scemenza.
Chissà se qualcuno la legge ?
18 novembre 2013 15:06 - ennio4531
... poveretto .... non sa fare tesoro di quanto scrivono i
suoi sodali .....
... proibizionisti mediovali ?
Il balilla cepu evidentemente non legge quanto scrive il
cultore storico della cannabis roberto che ne afferma l'uso
fin dall'antichità e quindi nel Medioevo ...
Per cui mentre il proibizionisti appartengono all'età
moderna, gli antiproibizionisti vorrebbero ritornare ai
tempi ....mediovali...
18 novembre 2013 0:36 - Cepu
"...il rischio che si raccolgano i numeri per l'approvazione
c'è..."
PAURA EH ?
E' quasi finita per voi proibizionisti medievali...
16 novembre 2013 8:01 - ennio4531
Anche l'olio di ricino veniva utilizzato in grande quantità
per ... rinfrescare l'intestino ... e la canfora per
allontanare i germi .
Poi la ricerca ha fatto passi in avanti anche nella ricerca
dei ... callifughi ...
15 novembre 2013 23:23 - roberto7266
Cannabis Medicinale?
Una coltura dalle proprietà medicinali, Shiva Shanti, un
potente ceppo di Cannabis Indica.
La cannabis medicinale, anche conosciuta come marijuana
medicinale e medi-wiet,è lacannabis utilizzata per trattare
o alleviare un sintomo, un disturbo o una situazione, più
che per scopo ricreativo o spirituale. Ogni cannabis con un
contenuto effettivo di cannabinoidi attivi (quindi non la
canapa industriale) può essere considerata medicinale, se
usata per tale scopo.
La storia della marijuana medicinale risale agli albori
della medicina e della farmacologia, quando l’uomo ha
cominciato ad usare deliberatamente le piante per i loro
effetti sull’organismo e non più solo come fonte di cibo.
La prima documentazione dell’uso della cannabis in un
contesto medico si trova nel Shennong pên Ts’ao ching (la
Grande Enciclopedia delle Erbe dell’imperatore Shennong),
uno dei più antichi testi sulle piante medicinali, che
risale al 2700 AC.
La cannabis è sempre stata uno dei componenti attivi di una
miriade di medicine, dallo sciroppo per la tosse agli
stimolanti la digestione, dagli analgesici ai callifughi.
Dopo gli oppiacei, l’estratto di cannabis è stato il
principio attivo più prescritto al mondo, fino a quando fu
improvvisamente proibito in molte parti del mondo a partire
dal 1930.
Se la cannabis ha proprietà medicinali e quindi da
destinarsi ai malati, perchè si dovrebbe concederla anche
ai sani ?
Chè forse i psicofarmaci sono prodotti in libera vendita ?
Far leva sulle proprietà mediche della cannabis per
autorizzarla per tutti è una tecnica da furbetti di basso
profilo ...
15 novembre 2013 22:46 - ennio4531
Ma è possibile che lo scr-Ivan-o sia in realtà un BOT?
...è veramente un disco rotto...
...fin quasi imbarazzante.
9 novembre 2013 18:44 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
8 novembre 2013 14:09 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
6 novembre 2013 0:49 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
30 ottobre 2013 14:18 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
18 ottobre 2013 14:42 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
2 ottobre 2013 23:21 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
28 settembre 2013 1:54 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
23 settembre 2013 23:48 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
............
15 novembre 2013 15:15 - roberto7266
Cannabis Medicinale?
Una coltura dalle proprietà medicinali, Shiva Shanti, un
potente ceppo di Cannabis Indica
Una coltura dalle proprietà medicinali, Shiva Shanti, un
potente ceppo di Cannabis Indica
La cannabis medicinale, anche conosciuta come marijuana
medicinale e medi-wiet,è lacannabis utilizzata per trattare
o alleviare un sintomo, un disturbo o una situazione, più
che per scopo ricreativo o spirituale. Ogni cannabis con un
contenuto effettivo di cannabinoidi attivi (quindi non la
canapa industriale) può essere considerata medicinale, se
usata per tale scopo.
La storia della marijuana medicinale risale agli albori
della medicina e della farmacologia, quando l’uomo ha
cominciato ad usare deliberatamente le piante per i loro
effetti sull’organismo e non più solo come fonte di cibo.
La prima documentazione dell’uso della cannabis in un
contesto medico si trova nel Shennong pên Ts’ao ching (la
Grande Enciclopedia delle Erbe dell’imperatore Shennong),
uno dei più antichi testi sulle piante medicinali, che
risale al 2700 AC.
La cannabis è sempre stata uno dei componenti attivi di una
miriade di medicine, dallo sciroppo per la tosse agli
stimolanti la digestione, dagli analgesici ai callifughi.
Dopo gli oppiacei, l’estratto di cannabis è stato il
principio attivo più prescritto al mondo, fino a quando fu
improvvisamente proibito in molte parti del mondo a partire
dal 1930.
Fortunatamente, una riscoperta delle importanti proprietà
curative della marijuana negli ultimi decenni ha portato ad
una riscoperta del suo uso. Al giorno d’oggi molti
pazienti optano per curarsi con la cannabis nella sua forma
naturale, piuttosto che con le sue forme concentrate o
sintetiche. La cannabis sotto forma di erba ed i suoi
estratti permettono un migliore controllo ed un migliore
dosaggio, presentando una gamma maggiore di cannabinoidi,
che sembrano avere effetti benefici sinergici.
15 novembre 2013 10:47 - IVAN.
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LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 3
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L'OMICIDIO DI ROBERTO MARANZANO.
Fu uno dei casi giudiziari più clamorosi degli anni '90: un
uomo era stato ucciso, a botte, a San Patrignano, nella
comunità per il recupero dei tossicodipendenti fondata e
diretta in una frazione di Coriano, sulle colline riminesi,
da Vincenzo Muccioli.
Quella comunità era ormai nota a tutti e circondata da
stima; la notizia che vi era stato consumato un omicidio
accese il fuoco delle polemiche, che divampò a coinvolgere
non tanto i diretti colpevoli, quanto piuttosto chi gestiva
quel centro: Vincenzo Muccioli.
Già negli anni '80, San Patrignano era finita sotto i
riflettori per il celebre processo "Delle catene", a carico
di Muccioli e di dodici fra i suoi più stretti
collaboratori, accusati di sequestro di persona e di
maltrattamenti.
Il processo ebbe enorme eco e divise l'Italia in due. Da una
parte, i fautori dei "metodi coercitivi" che andavano
adottati in nome del supremo obiettivo del recupero
terapeutico e della tutela della comunità; dall'altra, chi
sosteneva che tali metodi erano disumani e calpestavano le
libertà individuali.
Nel 1985 il tribunale di Rimini condannò lui e gli altri
imputati, che però vennero assolti in Appello nel 1987.
Trascorsero alcuni anni tranquilli, durante i quali la
comunità di SanPa si allargò fino a divenire quasi una
piccola città, estesa su 25 ettari.
La vita della comunità non fu sconvolta più di tanto
neppure quando, il 7 maggio 1989, venne trovato in una zona
di campagna a Terzigno (Napoli) il cadavere di un suo
ospite, Roberto Maranzano, 36 anni, originario di
Palermo.
La morte risaliva a due giorni prima: qualcuno lo aveva
ammazzato a calci e pugni, e poi aveva cercato di
nasconderlo in quel luogo isolato, nei pressi di una
discarica.
Inizialmente le indagini si indirizzarono verso un
regolamento di conti nell'ambito della malavita, per cause
legate allo spaccio di droga.
La verità era un'altra, ma venne alla luce solo alcuni anni
più tardi.
Nel gennaio 1993 Fabrizio Lorandi, un altro ospite di San
Patrignano, raccontò a un magistrato che Maranzano non era
fuggito dalla comunità, ma era stato ucciso a botte
all'interno di essa. Per la precisione, nella macelleria
della comunità, dove lavoravano sia Lorandi sia Maranzano.
Quindi i colpevoli dovevano essere cercati fra gli altri
ospiti.
Ma come poteva uno di questi ospiti sparire di colpo senza
che nessuno se ne accorgesse? E quel pestaggio, così
violento provocare la morte di Maranzano, possibile che
fosse passato inosservato? Cosa succedeva davvero a San
Patrignano?
La comunità veniva così travolta da un altro scandalo.
Muccioli all'inizio dichiarò: «Il fatto in sé mi sembra
impossibile. Tutti i ragazzi appartenevano al reparto
macelleria, che si trova accanto alle cucine. È impossibile
che una loro assenza prolungata non sia stata notata. E poi
in tutto questo tempo nessuno che sia venuto a dirlo a me.
Mi sembra assurdo che un intero gruppo non abbia mai detto
niente.»
In effetti, per quasi quattro anni l'omicidio di Roberto
Maranzano rimase una verità ben celata. E quando intervenne
la testimonianza di Fabrizio Lorandi, le responsabilità di
Muccioli parvero evidenti: Muccioli doveva aver saputo
cos'era successo quel 5 maggio del 1989.
In un primo tempo, il leader di SanPa disse di non sapere
nulla di quanto aveva raccontato Lorandi, e di aver appreso
della sua deposizione dai giornali. Due giorni dopo, però,
ammise al procuratore Franco Battaglino di essere stato
subito informato del delitto, ma sotto il vincolo del
segreto accordato agli stessi ragazzi della comunità; per
questo non aveva denunciato il fatto.
Poi corresse ancora la sua versione, dicendo di aver saputo
dell'omicidio solo mesi dopo.
È chiaro che a ogni versione di Muccioli corrispondeva una
sua diversa responsabilità in quanto accaduto.
Ma gli inquirenti volevano dare una risposta anche ad altri
inquietanti interrogativi emersi dalle indagini dopo le
rivelazioni di Fabrizio Lorandi:
Era vero oppure no che il reparto dove Maranzano era stato
pestato a morte, la macelleria-porcilaia di San Patrignano,
era considerato un "reparto punitivo" all'interno della
comunità, al quale erano assegnati i più
indisciplinali?
E gli autori del pestaggio erano una "cellula impazzita", o
la violenza in quella comunità era una sorta di prassi?
La svolta nelle indagini seguita al racconto di Lorandi
sollevò una nuova ondata di sospetti sulla comunità e su
quello che vi succedeva.
La magistratura di Rimini procedette con l'arresto di 8
persone per omicidio preterintenzionale.
Venne appurato che all'epoca del delitto nel reparto
macelleria lavoravano una quindicina di persone, il cui
responsabile era ALFIO RUSSO. Negli interrogatori Russo
negò ogni addebito, anzi disse che il pestaggio non era mai
avvenuto.
Al contrario, un altro degli arrestati, Giuseppe Lupo (uno
degli aiutanti di Russo), confermò la dinamica
dell'omicidio ricostruita sulla base delle dichiarazioni
rese dal "supertestimone" Lorandi.
Maranzano subì un primo pestaggio il 4 maggio, mentre era
sotto la doccia. L'aggressione poi rivelatasi mortale
avvenne invece il mattino successivo.
Lupo riferì poi che subito dopo la morte di Maranzano,
Alfio Russo si era recato a casa di Muccioli. Questo
particolare fu confermato dalla testimonianza di un altro
degli arrestati, Ezio Persico.
Lupo confessò anche di aver guidato lui l'auto sulla quale
fu trasportato il cadavere di Maranzano fino a Terzigno
(distante circa 600 chilometri dalla Comunità). Sull'auto,
oltre a Lupo, c'era Persico.
Le indagini accertarono che tutti gli ospiti assegnati al
reparto macelleria dormivano in una camerata comune; quindi
già le conseguenze del primo pestaggio non sarebbero potute
passare inosservate. Inoltre, dopo che Maranzano era morto,
più di una persona aveva visto Russo correre da Muccioli
per informarlo. Inevitabilmente, per quest'ultimo scattò un
avviso di garanzia per favoreggiamento.
L'autopsia accertò che a causare la morte di Maranzano era
stata una «compressione prolungata con frattura dell'osso
ioide»: quindi non un colpo solo aveva spezzato il collo
dell'uomo, ma una serie di colpi, sferrati presumibilmente
da più persone.
Il procuratore Battaglino avanzò altri sospetti sulla
vicenda, che chiamavano direttamente in causa Muccioli.
Alla vigilia di un interrogatorio a Muccioli, Battaglino
dichiarò: «Chiederò chiarimenti sulla gita che alcuni dei
giovani che lavoravano nella macelleria fecero nel Pesarese
proprio durante i primi controlli dei carabinieri nella
comunità pochi giorni dopo la scoperta del cadavere.
Inoltre cercherò di farmi spiegare perché gli stessi
carabinieri furono portati a ispezionare stanze diverse da
quelle che avevano chiesto di vedere.»
Il quadro accusatorio per Muccioli andava aggravandosi:
quando si arrivò al processo (autunno 1994) doveva
rispondere, oltre che di favoreggiamento, dell'accusa
alternativa di omicidio colposo.
E nei giorni del dibattimento, cominciato il 17 ottobre
1994, gli inquirenti ascoltarono una serie di testi
spontanei, tutti ex ospiti di SanPa, che raccontarono di
violenze avvenute all'interno della comunità, di raid
punitivi, di suicidi sospetti e persino di un finanziamento
illecito al PSI.
Tutti questi fatti indussero il pm Battaglino a chiedere il
cambio di imputazione per Muccioli da omicidio colposo ad
abuso dei mezzi di correzione sfociati in omicidio: un reato
più grave, con pena prevista tra i 12 e i 20 anni di
reclusione, che avrebbe comportato l'interruzione del
procedimento e il suo trasferimento davanti alla Corte
d'Assise. Il Tribunale di Rimini però respinse la
richiesta.
Il 26 ottobre spuntò un'audiocassetta che recava la
registrazione di una conversazione tra Muccioli e il suo ex
autista, Walter Delogu.
In quella registrazione Muccioli, parlando di uno dei
testimoni dell'omicidio, diceva: «Bisognerebbe fargli
un'overdose, farlo sparire in modo che sembri un
incidente», e altre frasi simili.
Muccioli dapprima negò di aver mai pronunciato quelle
parole, poi ammise dopo che la cassetta fu ascoltata in
aula.
Muccioli sostenne di aver detto quelle parole per provocare
Delogu, per vedere dove voleva arrivare, e spiegò: «Sono
stato ricattato da Delogu al quale ho dato 150 milioni. Non
l'ho denunciato per evitare traumi e destabilizzazioni agli
ospiti della comunità».
Al termine del processo, il 15 novembre 1994, Vincenzo
Muccioli fu condannato a otto mesi di reclusione per
favoreggiamento personale, ma assolto dall'imputazione di
omicidio colposo "per non aver commesso il fatto".
Nella motivazione della sentenza (firmata dal giudice
Concezio Arcadi), si legge che è probabile che Muccioli
abbia saputo quasi subito dell'omicidio, ma che il suo
"comportamento antigiuridico" (tacere il fatto e sviare le
indagini dei carabinieri) va ricondotto al desiderio di
difendere la comunità dai possibili danni che nell'azione
giudiziaria (e al collegato clamore suscitato) sarebbero
sicuramente conseguiti.
Se Muccioli venne condannato per l'accusa di favoreggiamento
personale lo si dovette alla testimonianza del maresciallo
dei carabinieri di Terzigno, Mario Inverso, che subito dopo
aver trovato e identificato il cadavere di Maranzano, si
recò a San Patrignano per ispezionare stanza ed effetti
personali della vittima, ma fu portato in un dormitorio
diverso. Inoltre, dalla comunità erano stati
“prudentemente” allontanati gli ospiti ritenuti più
deboli: per l'occasione infatti San Patrignano organizzò
una gita a Botticella (Pesaro), una comunità "satellite" di
San Patrignano.
Evidentemente la Corte diede poco credito ai tre
testimoni-chiave presentati dall'accusa (rappresentata in
aula dal PM Battaglino); infatti il giudice Arcadi scrive:
«Molti dei testimoni addotti figuravano tossicodipendenti o
ex tali, così che la loro deposizione poneva particolari
problematiche. [...] Walter Delogu, Roberto Assirelli e
Patrizia Ruscelli (tutti testimoni ascoltati durante il
processo) hanno denunciato nel corso dei rispettivi esami
gravi motivi di contrasto di natura personale col
Muccioli.»
Per quanto riguardava invece l'accusa di omicidio colposo,
il giudice Arcadi faceva notare come non esistesse il "nesso
di causalità" tra la morte di Maranzano e l'operato di
Muccioli.
Per condannare Muccioli si sarebbe dovuto dimostrare
l'esistenza (sostenuta dall'accusa) di un reparto punitivo
che fosse stato davvero concepito come tale, e che a capo vi
fosse stato realmente messo un picchiatore (Alfio Russo). Ma
questo non era stato dimostrato, perché «Alfio Russo
all'inizio era diverso, buono...e sarebbe "impazzito"
all'improvviso senza che Muccioli potesse rendersene conto.
In secondo luogo, non risponde a verità che al reparto
macelleria fossero inviati solo ospiti che si riteneva
richiedessero un trattamento punitivo.»
Nella motivazione si accennava infine alla cassetta
registrata da Walter Delogu, e si notava come il dialogo
fosse avvenuto tra «due protagonisti in condizioni
psicofisiche molto differenti: vigile e lucido il Delogu,
che insieme guidava e parlava, e distratto e in evidente
stato di torpore il Muccioli, che sonnecchiava durante un
viaggio di ritorno in auto.
In ogni caso, per il giudice Arcadi quel dialogo non
sembrava di particolare importanza per il giudizio.
Di parere opposto fu la Procura di Rimini, che ricorse in
Appello.
All'inizio del 1995, la Procura generale di Bologna chiese
la nullità della sentenza di primo grado, nullità derivata
dalla mancata modifica del capo di imputazione da omicidio
colposo ad abuso dei mezzi di correzione sfociati in
omicidio.
La Corte d'Appello di Bologna annullò la sentenza del
processo separato in cui Alfio Russo era stato riconosciuto
colpevole di omicidio preterintenzionale, e trasmise gli
atti alla Procura di Rimini per la diversa e più grave
ipotesi di omicidio volontario in concorso con altri ospiti
della comunità.
Concluso il processo a carico di Muccioli, le indagini della
Procura riminese proseguirono e si estesero ad altre ipotesi
di reato.
Nel frattempo, però, la Procura di Milano archiviò
l'inchiesta sul finanziamento illecito al Psi, e quella di
Pescara fece altrettanto per il suicidio ritenuto sospetto
di una ragazza ospite della comunità "satellite" di San
Patrignano nella provincia abruzzese.
Vincenzo Muccioli passò poi al contrattacco e presentò
alcuni esposti alla Procura di Firenze in cui accusava il
procuratore Battaglino di violazione del segreto
istruttorio. Ad essi si aggiunsero due denunce dell'avvocato
Carlo Taormina, nuovo difensore di Muccioli, in cui si
ipotizzava l'esistenza di una lobby politico-giudiziaria
riminese che avrebbe agito contro il fondatore di San
Patrignano.
Dal ciclone giudiziario che si era abbattuto su di lui,
Muccioli usciva stremato e profondamente prostrato. Una
grave forma di debilitazione psicofisica lo colpì, fino a
causarne la morte, sopraggiunta in quello stesso 1995.
Restavano ancora da definire le responsabilità degli
assassini di Maranzano.
Alfio Russo (che una perizia psichiatrica aveva definito
seminfermo di mente) e Giuseppe Lupo furono condannati nel
1997 rispettivamente a 14 e a 7 anni di reclusione per
omicidio preterintenzionale (il terzo imputato, Ezio
Persico, era nel frattempo deceduto).
Per la pubblica accusa, invece, Maranzano fu ripetutamente
colpito a morte perché si lamentava di precedenti pestaggi
subiti a causa di episodi di indisciplina.
Nel processo di secondo grado davanti alla Corte d'Assise
d'Appello di Bologna, Russo e Lupo accettarono l'imputazione
per omicidio volontario, accogliendo la proposta del
procuratore generale Giuseppe Mattioli, e patteggiarono una
condanna a 10 e 6 anni.
.
14 novembre 2013 23:40 - ennio4531
Dal Sole-24 Ore ... 11 marzo 2013
" È il vino rosso che attiva la proteina che allunga la
vita.
Questa volta abbiamo la prova definitiva: il resveratrolo,
un componente del vino rosso attiva direttamente una
proteina che promuove la salute e la longevità in modelli
animali. Cosa c'è di più rispetto a quanto già si sapeva?
Il fatto che in questo nuovo studio - pubblicato su Science
- i ricercatori hanno scoperto il meccanismo molecolare di
questa interazione, cioè un enzima, il Sirt1, può essere
"acceso" dal resveratrolo attraverso degli attivatori
sintetici.
E che "potrebbe portare entro cinque anni a una pillola
dell'eterna giovinezza", afferma il genetista David
Sinclair, scienziato australiano che lavora all'Università
di Harvard nonchè primo autore della ricerca.
Oppure a una classe di farmaci più potenti rispetto a
quelli oggi in sperimentazione clinica potenzialmente capaci
di prevenire e curare patologie legate all'invecchiamento,
dall'Alzheimer al diabete di tipo 2."
Un mio giudizio nei tuoi riguardi lo lascio a questo
videoclip ..
www.youtube.com/watch?v=sbFIGEGjZRA
14 novembre 2013 20:29 - roberto7266
Kid ennio è un troll, non vale la pena.
14 novembre 2013 11:51 - Kid Profane
per tu intendevo ennio
14 novembre 2013 11:50 - Kid Profane
è accertato che tu dici caxxate... il famoso detto "due
bicchieri di vino fanno anche bene" fu uno studio
commissionato da lobby della birra/vino ad un centro
Americano... due studenti dopo anni che questa diventò una
verità accertata, si presero la briga di rifare gli studi
eeeeeee???? furono caxxate, il direttore del centro ha anche
dovuto ammettere che era stata pagato per far trapelare
quelle che preferivano le lobby (ovvero che non facevano
danno, anzi facevano bene)
12 novembre 2013 20:16 - lucillafiaccola1796
non mollano i bambini in adozione perché ci prendono i
soldi
non mollano i cani dai canili, peché ci prendono i soldi
non mollano i dro gatti perché ci prendono i soldi
se non proibissero la droga, non si drogherebbe +
nessuno...e a loro toccherebbe andare a racogliere i
pomodori al posto dei niger...
non vi drogate
non andate a puttane
non andate a trans
non giocate d'azzardo
è questa ka vera ri evoluzione!!!!
morirebbero di rabbia anche se sono pieni di beni a Noi
usurpati !!!!
Invertiti: le auto e le moto sui marciapiedi,
i pedoni in mezzo alla strada che sul marcia non c'è posto
per i PIE DONI !!!!
12 novembre 2013 16:11 - ennio4531
... sì .... sì. .... è la Spectre che ci governa !!!
12 novembre 2013 11:55 - roberto7266
E quando l'uomo sarà libero, specialmente da afflizioni
hubardiane, tutti sotto la finestra di ennio.tot a cantare
(alle 4 del mattino):
IO E LA MIA SIGNORINA, STIAMO BENE INSIEMEEEEEEEE
12 novembre 2013 11:46 - roberto7266
E' interessante notare come ogni qualvolta la leadership del
proibizionismo viene messa in discussione, questa si
arrocchi in difesa come soldati dietro un nido di
mitragliatrici in trincea.
In quest'articolo c'è di tutto, compreso l'ennesimo
(velato) attacco a internet, hub dello spaccio
mondiale...
San Patrignano si è rivelata quello che è, una colossale
impresa d'affari con relativo sfruttamento e schiavizzazione
soprattutto psicologica della mano d'opera. Se ci fate caso
è lampante l'analogia con i nostri governi, ormai chiaro di
qualsiasi colore essi siano. E i personaggi che troviamo a
Sanpa sono gli stessi che ci governano (?), tutti lì a
difendere interessi neanche tanto nascosti: vino pregiato,
pellicce....
Ovvio che Letizia Moratti incrementasse con provvedimenti
proibizionisti la clientela per le comunità, c'era il
progetto di portarla via ai Muccioli! Ed è la stessa cosa
che fa Giovanardi, leggi liberticide, che procurano clienti
alle comunità del fratello.
Analogamente banchieri al governo preparano la clientela
alla agenzia delle entrate tramite equitalia.
Quando le macchine videopoker erano in mano ai privati i
media ci hanno sguazzato per anni a dire che la ludopatia è
causa di rovina per le famiglie; ora che lo stato ci
potrebbe guadagnare i giornali sono MUTI, e dico "potrebbe"
guadagnare, ma non incassa, emette solo condoni ai morosi
mafiosi (vedi Corallo) perchè questi, i mafiosi, i nostri
governanti li tengono per le palle, dettando così la linea
politica del paese (proibizionismo), così anche i banchieri
(equitalia, redditometro,...).
Ora chiunque sia tanto scemo (eufemismo) da spezzare
stuzzicadenti (lance no!, c'è lo spending review) in favore
di questo sistema, o è scemo o colluso, quindi in questo
momento è solo dannoso. Aloa.
12 novembre 2013 8:52 - ennio4531
Ma è possibile che lo scr-Ivan-o sia in realtà un BOT?
...è veramente un disco rotto...
...fin quasi imbarazzante.
9 novembre 2013 18:44 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
8 novembre 2013 14:09 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
6 novembre 2013 0:49 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
30 ottobre 2013 14:18 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato", è
ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
18 ottobre 2013 14:42 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
2 ottobre 2013 23:21 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
28 settembre 2013 1:54 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
23 settembre 2013 23:48 - IVAN.
Quando cerca di postare obiezioni in modo "impegnato" - come
se si illudesse che qualcuno perda ancora tempo a leggerlo -
è ancor più patetico. (E dire che il suo padrone lo
pagherebbe lo stesso anche se pestasse a casaccio sulla
tastiera. Che troll pirla!)
............
11 novembre 2013 19:23 - roberto7266
Voglio vedere adesso con le modifiche alla Fini Giovanardi
se il suo padrone lo supporterà ancora o lo manderà a
raccogliere cartone; ADDIO MACCHINA NUOVA DI SECONDA MANO...
11 novembre 2013 19:09 - ennio4531
... repetita iuvant ..... è un tentativo che si fa per
stimolare i maestri di vita e profondi conoscitori della
psiche umana ad attivarsi al fine di liberare il prossimo
prigioniero delle comunità di recupero per meglio aiutarli
ad uscire dal tunnel.
Oltre alle vostre chiacchiere vediamo un pò se riuscite a
smentire la prassi a cui si assiste e cioè quella che vede
i sodali dei consumatori di pattume ludico svignarsela non
appena qualche loro compagno chiede aiuto .
Anche un pò vigliacchi sono ....
11 novembre 2013 16:27 - IVAN.
...e questo è ancora niente, Nick; figurati che lo stesso
"commento" l'aveva già riciclato più volte anche con
Chinaski, con Roberto, con Marco...Fra poco lo riciclerà
anche con te, garantito (Anzi, toh; gli risparmiamo la
fatica:)
-----
"... perchè Nick non si reca a San Patrignano e per
liberare le migliaia di ospiti proponendo loro di rifugiarsi
presso il suo giardino dell'eden. ?
Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti di
gloria !
In caso di fiasco non tema.
Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere
presi a ... randelllate !"
11 novembre 2013 15:37 - Nick
"7 novembre 2013 8:44 - ennio4531
.... perchè lo scr-Ivan-o , che si propone con le sue
certezze come profondo conoscitore della psiche umana e
maestro di vita, non si reca a San Patrignano e comunità
simili per liberare le migliaia di ospiti proponendo loro
quanto suggerisce come cura ?
Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti
di gloria !
In caso di fiasco non tema.
Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere
presi a ... randelllate !"
"10 novembre 2013 11:12 - ennio4531
Non rimane allo scr-ivan-o, se crede in quello che scrive,
di portarsi a San Patrignano e promuovere la liberazione
delle migliaia di prigionieri proponendo loro di rifugiarsi
presso il suo giardino dell'eden.
Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti
di gloria !
In caso di fiasco non tema.
Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere
presi a ... randelllate !"
Non rimane allo scr-ivan-o, se crede in quello che scrive,
di portarsi a San Patrignano e promuovere la liberazione
delle migliaia di prigionieri proponendo loro di rifugiarsi
presso il suo giardino dell'eden.
Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti di
gloria !
In caso di fiasco non tema.
Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere
presi a ... randelllate !
9 novembre 2013 18:48 - IVAN.
.
*******************************************
LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 2
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L'ex autista: «MUCCIOLI MI MANDAVA ALL'ESTERO CON L'AUTO
IMBOTTITA DI MILIARDI.»
Walter Delogu, 38 anni, ex autista di Muccioli, ha appena
appreso delle controaccuse di Muccioli a proposito della
famigerata cassetta e dei suoi duplicati. Quale è la sua
versione?
«Ah, io sarei un ricattatore e un provocatore? Muccioli
deve smetterla con questi colpi bassi, perché anche io
potrei rispondere con la sua stessa moneta. Ad esempio: una
guida come lui non manda allo sbaraglio la gente che ha
salvato dalla droga con i soldi messi nei doppifondi delle
auto, facendogli passare le frontiere col rischio di essere
arrestati, come è accaduto a me in Francia. Ho girato con i
miliardi della comunità e poi mi sarei limitato a
chiedergli 150 milioni?! Ma dai. Se l'avessi voluto
ricattare, avrei preteso 1 o 2 miliardi, che per lui sono
come 100 lire.»
- Come entraste in contrasto?
«Dopo la morte di Maranzano, Muccioli perse completamente
la testa e il controllo della macelleria. Nessuno voleva
più restare lì. Un giorno convocò a casa sua il gruppo
(diretto allora da Lorandi) e chiese a ciascuno in quale
reparto volesse essere trasferito. Rimproverò Lorandi, che
aveva bevuto, ma questi replicò a Muccioli: "Non ho fatto
niente di male, ma qualunque cosa anche avessi fatto, io
almeno non ho ucciso mai nessuno". Muccioli restò di
ghiaccio, mandò via tutti e ci fermammo io e lui. A me
disse: "Morisse, quel bastardo..."»
- Torniamo ai 150 milioni...
«Ero stanco dei suoi metodi. Nella primavera del '92
litigammo violentemente: mi aveva offeso perchè dopo un
lungo viaggio, nel corso del quale avevo acceso l'aria
condizionata dell'auto su suo ordine, gli erano venuti dei
dolori. Un motivo ridicolo. Lo affrontai all'uscita della
scuderia: "Il nostro rapporto è degenerato, me ne voglio
andare". Avevo lavorato per otto anni a un milione al mese,
perciò invitai Muccioli a mantenere quello che da 3 anni mi
prometteva: un aiuto per comprarmi una casa. E lui rispose:
"Se vuoi andare, vai". Io replicai: "Ah no, non mi tratti
come Marcone [un ospite della Comunità ora deceduto],
buttato via con 500.000 lire dopo una vita di lavoro!"»
- E Muccioli come reagì?
«Gli ricordai che per lui ero stato arrestato in Francia
con 300 milioni, avevo fatto tre viaggi in Germania, Olanda
e Francia con il doppio fondo imbottito di miliardi.
Perciò: o manteneva le promesse, o sarei salito sull'Arco
romano e avrei fatto una piazzata dicendo tutto su San
Patrignano. Capì che non scherzavo. Mi invitò a casa sua e
mi dette 150 milioni. Solo a quel punto gli confermai che
non doveva fare scherzi: se mi fosse successo qualcosa,
avevo con me in tasca l' assicurazione sulla mia vita: la
cassetta che avevo registrato mentre andavamo a San Marino
dal gioielliere Arzilli. Allora Muccioli mi chiese scusa per
le offese precedenti, mi disse che quei soldi me li regalava
e mi invitò a restare con lui. Io gli credetti ancora una
volta ingenuamente, anche perché mi mandò in ferie per 40
giorni con la mia famiglia, pagandomi il tutto con altri
dieci milioni. Quei dieci milioni che lui ora sostiene di
aver lasciato nel fondo della borsa. Rientrato dalle ferie,
però, mi accorsi che lui aveva fatto il vuoto attorno a me.
Allora me ne andai, anche perché temevo che attuasse le
minacce che era solito pronunciare nei confronti di chi
aveva messo da parte.»
- Delogu, lei ha altre cassette?
«Sì, alcune di quelle registrate negli uffici da dove si
controllavano tutte le telefonate. A San Patrignano spiano,
con microfoni nascosti, perfino gli assistenti sociali che
parlano con i tossicomani. San Patrignano non è ciò che si
vuol far credere. Ne ho la testimonianza anche da decine di
telefonate da parte di ex tossici che mi hanno chiamato in
questi giorni per ringraziarmi di quello che sto
facendo.»
- E ora che cosa pensa di Muccioli?
«Quel poco di rispetto che avevo per lui, ora è
completamente svanito. Io voglio vivere solamente in pace
con mia moglie e mia figlia. Diversamente...Ultimo
avviso.»
.
9 novembre 2013 11:46 - ennio4531
Fiorello:
“Quando sono arrivato a Milano, ero un ragazzo di
provincia che si trovava improvvisamente in paradiso: le
discoteche, i soldi. Ho vissuto di eccessi, tra droga e
sesso ho rischiato parecchio....
"Avrei potuto fare la fine di Pantani"..
7 novembre 2013 10:49 - chinaski
Articolo di Chicco Testa. Fonte:
http://espresso.repubblica.it/
Diversi decenni di politiche proibizioniste nei confronti
della produzione, del commercio e del consumo di droghe
hanno prodotto un vincitore assoluto: il narcotraffico.
Miliardi di dollari (e di euro) sono finiti nelle tasche dei
trafficanti di tutto il mondo, mettendo a loro disposizione
somme ingenti di denaro contante, che sono state reinvestite
in molteplici attività economiche. Un pozzo di San
Patrizio, creato da stupide leggi. E c’è un perdente
altrettanto chiaro.
Gli Stati di tutto il mondo che hanno investito, senza
successo, altre ingenti somme nelle politiche repressive.
Una buona parte delle forze di polizia sono obbligate, a
fronte di delitti ben più gravi e socialmente pericolosi,
ad impiegare uomini, tempo e strutture in una vana opera
repressiva. Negli Usa, fino a ieri gli ispiratori della
repressione su scala mondiale, si calcola che almeno cento
milioni di americani abbiano fatto uso di marijuana.
Compresi gli ultimi tre presidenti! Eppure alle loro e
nostre spalle vi è la storia del proibizionismo e
dell’inutile lotta ingaggiata all’epoca dalla polizia
americana, conclusasi, questa sì, con la sconfitta dei
trafficanti: grazie all’abolizione del proibizionismo
stesso.
Sembra difficile negare che alcol (e tabacco) producano
danni fisici e dipendenze ben più gravi di molte droghe. Ma
gli Stati hanno giustamente preferito venire a patti con
queste tipologie di “droghe”, lasciando all’individuo
e al suo libero arbitrio la decisione di come farne uso e
utilizzando i consumatori come fertili vacche da mungere
fiscalmente. Ma a forza di registrare fallimenti e
arricchire le narcomafie qualche brusca inversione di
tendenza comincia a farsi largo. Almeno per quanto riguarda
le sostanze percepite come meno impattanti. Le cosiddette
droghe leggere, marijuana in primo luogo, consumata in
maniera casuale da milioni di persone anche in Italia. In
Europa circa tre milioni di persone la consumerebbero
giornalmente (European Drug Report).
Negli Usa, per esempio, Maine, Vermont, Montana, Colorado,
California, Nevada Washington, Oregon, New Jersey, Rhode
Island, Michigan, New Mexico, Alaska e Hawaii ne consentono
l’uso medico, compresa la cura dell’insonnia. Idem in
Canada. In alcuni di questi Stati il consumo è permesso
anche a scopo ricreativo ed un’altra decina di Stati sta
per passare legislazioni simili. Il volume d’affari della
marijuana “legale” è valutato in circa 1,5 miliardi di
dollari, in crescita fino a 6 miliardi, dopo che altri
popolosi Stati si sono aggiunti. Tutti soldi sottratti alle
mafie. Alcuni centri di ricerca hanno stimato che il
risparmio complessivo per gli Usa potrebbe aggirarsi intorno
ai 13 miliardi di dollari, fra spese risparmiate dalle
operazioni di repressione e ricavi fiscali. Senza contare,
ancora una volta, la quota di business sottratta alla
criminalità. Né trattasi di politiche solo americane.
L’Uruguay ha passato una legislazione molto liberale ed
addirittura ha fissato il prezzo di 1 grammo di cannabis a
2,5 dollari con lo scopo di battere il mercato illegale. La
Colombia si appresta a fare lo stesso ed il presidente del
Messico riconosce il completo fallimento delle vecchie
politiche e chiede un’alternativa “market oriented”.
Tutto il Sudamerica guarda nella stessa direzione, dopo
essere stato per anni spinto proprio dagli Usa verso
politiche ultra-repressive, che hanno fatto decine di
migliaia di morti e consegnato interi paesi alla
criminalità.
La polizia inglese ha deciso, con l’appoggio del governo,
di “lasciar perdere” di fronte al possesso di piccole
quantità. E l’Italia? L’Italia aveva fino a pochi anni
fa una legislazione un po’ più tollerante. Ma la
necessità di fare la faccia feroce ha partorito la
Fini-Giovanardi e fatto sì che su 64 mila detenuti totali
ben 25 mila siano dentro per queste tipologie di reati. In
compenso qualsiasi comico televisivo domanda ai suoi
interlocutori con aria sbarazzina «cosa hai fumato questa
mattina?».
Fosse il caso di darci una mossa e tornare ad essere un
Paese un po’ più tollerante?
7 novembre 2013 8:44 - ennio4531
.... perchè lo scr-Ivan-o , che si propone con le sue
certezze come profondo conoscitore della psiche umana e
maestro di vita, non si reca a San Patrignano e comunità
simili per liberare le migliaia di ospiti proponendo loro
quanto suggerisce come cura ?
Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti di
gloria !
In caso di fiasco non tema.
Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere
presi a ... randelllate !