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5 gennaio 2017 22:32 - ennius4531
. é noto che gli aficionados dell'erba magica ludica si sacrificano consumandola per offrirsi come cavie per il progresso della scienza medica..

Intanto la ricerca specialistica ci dice che ....

University of Texas. 2014 

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. " 

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. "
5 gennaio 2017 21:34 - ennio4531
Ecco come il THC attacca le cellule tumorali grazie al “riciclaggio cellulare”

Il principale componente attivo della cannabis, il THC (delta-9 tetraidrocannabinolo), è stato efficace nell’uccidere le cellule tumorali attraverso il meccanismo di ‘riciclaggio cellulare’ o autofagia.

NOTA: Questo processo attraverso il quale la cellula degrada e ricicla i suoi componenti ha fatto guadagnare il premio Nobel per la Medicina 2016 a uno dei suoi scopritori, Yoshinori Ohsumi.

“Abbiamo identificato uno dei fattori che determina che l’attivazione dell’autofagia porta alla morte delle cellule tumorali , ” spiega Guillermo Velasco, ricercatore presso il Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare I della Università Complutense di Madrid (UCM) e autore principale del lavoro pubblicato sull’ autofagia .

“Abbiamo identificato uno dei fattori che determina che l’attivazione dell’autofagia che porta alla morte delle cellule tumorali”, spiega lo scienziato.

Gli scienziati hanno usato una coltura di cellule di glioma del tumore al cervello – molto aggressivo – e sono stati sottoposti due trattamenti a parte: assenza di apporto di sostanze nutritive e trattamento con THC.

Gli Studi precedenti hanno mostrato che in entrambi i casi la cellula è indotta ad avviare il processo di autofagia, anche se in due modi diversi.

Da un lato l’assenza di nutrienti migliora l’autofagia protettiva, che si verifica quando le cellule vengono attivate per digerire i componenti cellulari complessi ed ottengono l’energia per adattarsi a questa situazione veloce.

Nel caso di THC, quello che viene potenziato è il potere dell’autofagia, ossia la rende più rapida e decisa.

Confrontando i cambiamenti che si verificano nelle cellule dopo la mancanza di nutrienti o l’assunzione di cannabinoidi, gli scienziati hanno scoperto che solo il trattamento con il THC crea aumento dei livelli di alcuni lipidi (dihidroceramidas) che alla fine innescano la morte del cellula tumorale.

“Lo studio mostra che un aumento dei livelli di alcuni dihidroceramidas ha un carattere destabilizzante per organelli cellulari coinvolti nella degradazione di componenti cellulari, che porta in ultima analisi, per la morte delle cellule tumorali”, ha detto Velasco .

Un passo verso nuove terapie

“Queste osservazioni possono contribuire a porre le basi per lo sviluppo di nuove terapie contro il cancro”, spiega il ricercatore.

La ricerca mostra anche, in studi in vitro ed in tumori generati nei topi, che la manipolazione dei livelli di questi lipidi può essere una strategia per attivare un autofagia che porta alla morte delle cellule tumorali, riducendo perciò la crescita tumorale .

“Queste osservazioni possono contribuire a porre le basi per lo sviluppo di nuove terapie per il cancro basate sull’attivazione della morte attraverso l’autofagia”, sostiene lo scienziato.

Inoltre lo studio aiuta a comprendere il meccanismo di azione dei cannabinoidi nelle cellule tumorali, un campo di studio sul quale il Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare I della UCM ha trascorso più di un decennio di lavoro.

Il lavoro, condotto dall’Università Complutense di Madrid e l’Istituto di ricerca di salute San Carlos, ha coinvolto anche l’Istituto di Chimica Avanzata della Catalogna, l’Istituto di Biofisica (UPV / EHU-CSIC), l’Università dei Paesi Baschi, danese Cancer Society Research center (Danimarca), l’Università di Newcastle (Regno Unito), il Centro per la ricerca biologica (CSIC), l’Università di Sunderland (Regno Unito), l’Istituto nazionale di Malattie infettive (Giappone) e CIBERNED.






















































































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5 gennaio 2017 21:04 - ennius4531
. é noto che gli aficionados dell'erba magica ludica si sacrificano consumandola per offrirsi come cavie per il progresso della scienza medica..

Intanto la ricerca specialistica ci dice,che ....

Notizia 12 novembre 2014

Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas.

....Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone.....

"Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas.
"L'adolescenza e' il momento in cui il cervello inizia a maturare - ha precisato - qualunque esposizione a sostanze tossiche puo' avere conseguenze decisive".

Mentre la dottoressa Susan Weiss, direttrice per gli Affari Scientifici del National Institute on Drug Abuse, ha affermato che lo studio fornisce importanti prove sui pericoli causati dalla cannabis.
"E' una ricerca complessa e interessante che mostra come l'utilizzo frequente di marijuana, soprattutto in giovane eta', ha significative conseguenze negative sul cervello", ha sottolineato Weiss, precisando che tali risultati rappresentano una sfida alla convinzione diffusa che la cannabis sia una droga innocua. "
5 gennaio 2017 9:37 - ennio4531
Ecco come il THC attacca le cellule tumorali grazie al “riciclaggio cellulare”

Il principale componente attivo della cannabis, il THC (delta-9 tetraidrocannabinolo), è stato efficace nell’uccidere le cellule tumorali attraverso il meccanismo di ‘riciclaggio cellulare’ o autofagia.

NOTA: Questo processo attraverso il quale la cellula degrada e ricicla i suoi componenti ha fatto guadagnare il premio Nobel per la Medicina 2016 a uno dei suoi scopritori, Yoshinori Ohsumi.

“Abbiamo identificato uno dei fattori che determina che l’attivazione dell’autofagia porta alla morte delle cellule tumorali , ” spiega Guillermo Velasco, ricercatore presso il Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare I della Università Complutense di Madrid (UCM) e autore principale del lavoro pubblicato sull’ autofagia .

“Abbiamo identificato uno dei fattori che determina che l’attivazione dell’autofagia che porta alla morte delle cellule tumorali”, spiega lo scienziato.

Gli scienziati hanno usato una coltura di cellule di glioma del tumore al cervello – molto aggressivo – e sono stati sottoposti due trattamenti a parte: assenza di apporto di sostanze nutritive e trattamento con THC.

Gli Studi precedenti hanno mostrato che in entrambi i casi la cellula è indotta ad avviare il processo di autofagia, anche se in due modi diversi.

Da un lato l’assenza di nutrienti migliora l’autofagia protettiva, che si verifica quando le cellule vengono attivate per digerire i componenti cellulari complessi ed ottengono l’energia per adattarsi a questa situazione veloce.

Nel caso di THC, quello che viene potenziato è il potere dell’autofagia, ossia la rende più rapida e decisa.

Confrontando i cambiamenti che si verificano nelle cellule dopo la mancanza di nutrienti o l’assunzione di cannabinoidi, gli scienziati hanno scoperto che solo il trattamento con il THC crea aumento dei livelli di alcuni lipidi (dihidroceramidas) che alla fine innescano la morte del cellula tumorale.

“Lo studio mostra che un aumento dei livelli di alcuni dihidroceramidas ha un carattere destabilizzante per organelli cellulari coinvolti nella degradazione di componenti cellulari, che porta in ultima analisi, per la morte delle cellule tumorali”, ha detto Velasco .

Un passo verso nuove terapie

“Queste osservazioni possono contribuire a porre le basi per lo sviluppo di nuove terapie contro il cancro”, spiega il ricercatore.

La ricerca mostra anche, in studi in vitro ed in tumori generati nei topi, che la manipolazione dei livelli di questi lipidi può essere una strategia per attivare un autofagia che porta alla morte delle cellule tumorali, riducendo perciò la crescita tumorale .

“Queste osservazioni possono contribuire a porre le basi per lo sviluppo di nuove terapie per il cancro basate sull’attivazione della morte attraverso l’autofagia”, sostiene lo scienziato.

Inoltre lo studio aiuta a comprendere il meccanismo di azione dei cannabinoidi nelle cellule tumorali, un campo di studio sul quale il Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare I della UCM ha trascorso più di un decennio di lavoro.

Il lavoro, condotto dall’Università Complutense di Madrid e l’Istituto di ricerca di salute San Carlos, ha coinvolto anche l’Istituto di Chimica Avanzata della Catalogna, l’Istituto di Biofisica (UPV / EHU-CSIC), l’Università dei Paesi Baschi, danese Cancer Society Research center (Danimarca), l’Università di Newcastle (Regno Unito), il Centro per la ricerca biologica (CSIC), l’Università di Sunderland (Regno Unito), l’Istituto nazionale di Malattie infettive (Giappone) e CIBERNED.




























































































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5 gennaio 2017 9:05 - ennius4531
. é noto che gli aficionados dell'erba magica ludica si sacrificano consumandola per offrirsi come cavie per il progresso della scienza medica..

Intanto la ricerca specialistica ci dice,che ....

University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. " .
5 gennaio 2017 2:35 - Starfighter23
ENNIO FAMMI SPINELLARE IN SANTA PACE CATTO.DEFICENTE4531 CONTINUA A SCHERNIRE I MALATI DI CANCRO,SPERO CHE PROVERAI PRESTO COSA VUOL DIRE VECCHIO DI MERDA
4 gennaio 2017 19:20 - anandamide1972
e tutti in coro: ari ari ari ernio ari ari ari ernio

e poi entra ernio col solo : " ozzo tozzicooooo"

erniuccio, se ti impegni San remo quest'anno è nostro
4 gennaio 2017 19:18 - anandamide1972
erniuccio, grazie comunque del consiglio, ma...certo che la passo a Shiva, non sai come si incazza quando non accade.
4 gennaio 2017 19:16 - anandamide1972
Esco un attimo dalla conversazione profonda con Ernio per aggiungere, A PROPOSITO DI CANNABINOIDI E CANCRO, che le recenti scoperta altro non fanno che onfermare ciò di cui si parla già da alcuni anni. I cannabinoidi, in vitro, uccidono molti tipi di cellule maligne. In vivo, na favoriscono l'apoptosi, ciè il meccanismo che la natura ci ha dato per difenderci ( finchè è possibile) da cancri e degenerazioni genetiche. Quando è vecchia o malata la cellula, invece che replicarsi come farebbe, dando vita a cellule figlie a lei simili, si suicida. A volte si inceppa il meccanismo e spesso molti cancri una volta insediatisi riescono a bloccarlo e si riproducono. I CANNABINOIDI FAVORISCONO IL SUICIDIO DEI CANCRI.
I cancri sono oltre 200 malattie diverse tra loro...ma anche i cannabinoidi sono tanti...
4 gennaio 2017 18:30 - ennius4531
..ah ananda... , ecco consolati scrivendo bubbole illudendoti che siano ironie.

Se te le ha suggerite Morfeo, vedi di cambiare passando a Shiva .......
4 gennaio 2017 17:25 - anandamide1972
...eeeeee...bubusetteteee ecco erniuccio il dispettoso

erniuccio dai, facce ridè diceva un tale...
a parte gli scherzi ernie...HAI RAGGGIONE su TUTO, MA TUTO TUTO eh, RAGGIONE TORTALE...

ah, dimenticavo, ha detto il dio Morfeo di dirti che non lo devi nominare sennò si stabilisce in pianta stabile da te...

Dato che Shiva, Morfeo e qualche altra sono divinità che apprezzo, non sono geloso ma non mi ci far discutere perché apri bocca e lasci andare. Prima rifletti erniuccio. Cosa ne vuoi sapere te uno se è sveglio la notte che motivi può avere. Magari è proprio a chiacchiera con Morfeo o si sta connettendo con Shiva...certo...il volcano non è come 'o Vesuvio, ma Shiva non si formalizza.

Quindi, ricapitolando:

1)riaccendi codesta canna che da mezz'ora ce l'hai in mano spenta

2)poi passala

3) fammi almeno vedere in mano mia l'osso tossico

4) non essere avido e fai star bene anche gli altri

5) smetti di documentarti sulle cose cosi' approfonditamente come tuo solito, perché alla fine ti scoppia la testa, da quante cose sai...( uomo avvisato...)

6) fammi sapere per San Remo che vuoi fare e se hai ancora un po' di pattume ludico avanzato in grotta al riparo dai pavloviani e dagli ululati e se eventualmente puoi copiaincollarmene una decina di cime ( va bene anche qui su Aduc, tanto noi pavloviani tra di noi non ci fottiamo).

ciao erniuccio, love
tuo Any
4 gennaio 2017 15:01 - ennius4531
... é noto che gli aficionados dell'erba magica ludica si sacrificano consumandola per offrirsi come cavie per il progresso della scienza medica.. .
4 gennaio 2017 13:00 - ennio4531
Ecco come il THC attacca le cellule tumorali grazie al “riciclaggio cellulare”

Il principale componente attivo della cannabis, il THC (delta-9 tetraidrocannabinolo), è stato efficace nell’uccidere le cellule tumorali attraverso il meccanismo di ‘riciclaggio cellulare’ o autofagia.

NOTA: Questo processo attraverso il quale la cellula degrada e ricicla i suoi componenti ha fatto guadagnare il premio Nobel per la Medicina 2016 a uno dei suoi scopritori, Yoshinori Ohsumi.

“Abbiamo identificato uno dei fattori che determina che l’attivazione dell’autofagia porta alla morte delle cellule tumorali , ” spiega Guillermo Velasco, ricercatore presso il Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare I della Università Complutense di Madrid (UCM) e autore principale del lavoro pubblicato sull’ autofagia .

“Abbiamo identificato uno dei fattori che determina che l’attivazione dell’autofagia che porta alla morte delle cellule tumorali”, spiega lo scienziato.

Gli scienziati hanno usato una coltura di cellule di glioma del tumore al cervello – molto aggressivo – e sono stati sottoposti due trattamenti a parte: assenza di apporto di sostanze nutritive e trattamento con THC.

Gli Studi precedenti hanno mostrato che in entrambi i casi la cellula è indotta ad avviare il processo di autofagia, anche se in due modi diversi.

Da un lato l’assenza di nutrienti migliora l’autofagia protettiva, che si verifica quando le cellule vengono attivate per digerire i componenti cellulari complessi ed ottengono l’energia per adattarsi a questa situazione veloce.

Nel caso di THC, quello che viene potenziato è il potere dell’autofagia, ossia la rende più rapida e decisa.

Confrontando i cambiamenti che si verificano nelle cellule dopo la mancanza di nutrienti o l’assunzione di cannabinoidi, gli scienziati hanno scoperto che solo il trattamento con il THC crea aumento dei livelli di alcuni lipidi (dihidroceramidas) che alla fine innescano la morte del cellula tumorale.

“Lo studio mostra che un aumento dei livelli di alcuni dihidroceramidas ha un carattere destabilizzante per organelli cellulari coinvolti nella degradazione di componenti cellulari, che porta in ultima analisi, per la morte delle cellule tumorali”, ha detto Velasco .

Un passo verso nuove terapie

“Queste osservazioni possono contribuire a porre le basi per lo sviluppo di nuove terapie contro il cancro”, spiega il ricercatore.

La ricerca mostra anche, in studi in vitro ed in tumori generati nei topi, che la manipolazione dei livelli di questi lipidi può essere una strategia per attivare un autofagia che porta alla morte delle cellule tumorali, riducendo perciò la crescita tumorale .

“Queste osservazioni possono contribuire a porre le basi per lo sviluppo di nuove terapie per il cancro basate sull’attivazione della morte attraverso l’autofagia”, sostiene lo scienziato.

Inoltre lo studio aiuta a comprendere il meccanismo di azione dei cannabinoidi nelle cellule tumorali, un campo di studio sul quale il Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare I della UCM ha trascorso più di un decennio di lavoro.

Il lavoro, condotto dall’Università Complutense di Madrid e l’Istituto di ricerca di salute San Carlos, ha coinvolto anche l’Istituto di Chimica Avanzata della Catalogna, l’Istituto di Biofisica (UPV / EHU-CSIC), l’Università dei Paesi Baschi, danese Cancer Society Research center (Danimarca), l’Università di Newcastle (Regno Unito), il Centro per la ricerca biologica (CSIC), l’Università di Sunderland (Regno Unito), l’Istituto nazionale di Malattie infettive (Giappone) e CIBERNED.


























































































































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4 gennaio 2017 8:29 - ennius4531
... é noto che gli aficionados dell'erba magica ludica si sacrificano consumandala per offrirsi come cavie per il progresso della scienza medica ..
4 gennaio 2017 8:27 - ennius4531
È la ricerca specialistica che ci aiuta a comprendere quali siano gli effetti sul comprendonio dell'erba magica e spiegare atteggiamenti ed espressioni tipici di chi é affetto da disturbi di personalità.

( Abstract )
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”
4 gennaio 2017 8:04 - ennio4531
Ecco come il THC attacca le cellule tumorali grazie al “riciclaggio cellulare”

Il principale componente attivo della cannabis, il THC (delta-9 tetraidrocannabinolo), è stato efficace nell’uccidere le cellule tumorali attraverso il meccanismo di ‘riciclaggio cellulare’ o autofagia.

NOTA: Questo processo attraverso il quale la cellula degrada e ricicla i suoi componenti ha fatto guadagnare il premio Nobel per la Medicina 2016 a uno dei suoi scopritori, Yoshinori Ohsumi.

“Abbiamo identificato uno dei fattori che determina che l’attivazione dell’autofagia porta alla morte delle cellule tumorali , ” spiega Guillermo Velasco, ricercatore presso il Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare I della Università Complutense di Madrid (UCM) e autore principale del lavoro pubblicato sull’ autofagia .

“Abbiamo identificato uno dei fattori che determina che l’attivazione dell’autofagia che porta alla morte delle cellule tumorali”, spiega lo scienziato.

Gli scienziati hanno usato una coltura di cellule di glioma del tumore al cervello – molto aggressivo – e sono stati sottoposti due trattamenti a parte: assenza di apporto di sostanze nutritive e trattamento con THC.

Gli Studi precedenti hanno mostrato che in entrambi i casi la cellula è indotta ad avviare il processo di autofagia, anche se in due modi diversi.

Da un lato l’assenza di nutrienti migliora l’autofagia protettiva, che si verifica quando le cellule vengono attivate per digerire i componenti cellulari complessi ed ottengono l’energia per adattarsi a questa situazione veloce.

Nel caso di THC, quello che viene potenziato è il potere dell’autofagia, ossia la rende più rapida e decisa.

Confrontando i cambiamenti che si verificano nelle cellule dopo la mancanza di nutrienti o l’assunzione di cannabinoidi, gli scienziati hanno scoperto che solo il trattamento con il THC crea aumento dei livelli di alcuni lipidi (dihidroceramidas) che alla fine innescano la morte del cellula tumorale.

“Lo studio mostra che un aumento dei livelli di alcuni dihidroceramidas ha un carattere destabilizzante per organelli cellulari coinvolti nella degradazione di componenti cellulari, che porta in ultima analisi, per la morte delle cellule tumorali”, ha detto Velasco .

Un passo verso nuove terapie

“Queste osservazioni possono contribuire a porre le basi per lo sviluppo di nuove terapie contro il cancro”, spiega il ricercatore.

La ricerca mostra anche, in studi in vitro ed in tumori generati nei topi, che la manipolazione dei livelli di questi lipidi può essere una strategia per attivare un autofagia che porta alla morte delle cellule tumorali, riducendo perciò la crescita tumorale .

“Queste osservazioni possono contribuire a porre le basi per lo sviluppo di nuove terapie per il cancro basate sull’attivazione della morte attraverso l’autofagia”, sostiene lo scienziato.

Inoltre lo studio aiuta a comprendere il meccanismo di azione dei cannabinoidi nelle cellule tumorali, un campo di studio sul quale il Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare I della UCM ha trascorso più di un decennio di lavoro.

Il lavoro, condotto dall’Università Complutense di Madrid e l’Istituto di ricerca di salute San Carlos, ha coinvolto anche l’Istituto di Chimica Avanzata della Catalogna, l’Istituto di Biofisica (UPV / EHU-CSIC), l’Università dei Paesi Baschi, danese Cancer Society Research center (Danimarca), l’Università di Newcastle (Regno Unito), il Centro per la ricerca biologica (CSIC), l’Università di Sunderland (Regno Unito), l’Istituto nazionale di Malattie infettive (Giappone) e CIBERNED.



































































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3 gennaio 2017 23:08 - ennius4531
È la ricerca specialistica che ci aiuta a comprendere quali siano gli effetti sul comprendonio dell'erba magica e spiegare atteggiamenti ed espressioni tipici di chi é affetto da disturbi di personalità. 

( Abstract )
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”
3 gennaio 2017 21:50 - Starfighter23
PARLI TU DI SERVI,SCHIAVO DI MERDA SERVO DEI SERVI DEI SERVI DEI SERVI DEI SERVI DEI SERVI DELLE CASE DEL FARMACO E DELLE COMUNITA' COGLIONE LESSO,STIAMO LAVORANDO PER LEVARTI IL SORRISO FIGLIO DI PUTTANA,PRETE PEDOFILO,MISERABILE NULLITA'
3 gennaio 2017 20:56 - rottenhmajer
si, certo, si, dai, poi passa, bravo, tranquillo.
fatti un giretto in grotta e leggiti una ricerchina, aggiungici qualche nano, degli elfi e degli obbit.
così appaiono piu' reali. e ci crediamo di più.
in grotta forever.
3 gennaio 2017 16:07 - ennius4531
Definire inesistenti le ricerche da me riportate, che sono in gran parte pubblicate dall'Aduc o su riviste specialistiche, dimostra a quale livello di deficit cognitivo ovvero di deficienza Ciop sia giunto.

Si vuol negare l'evidenza perché non si vuol affrontare la realtà delle cose che ha portato alla dipendenza del pattume ludico.

Ci si sente gasati e nello stesso tempo... servi..
3 gennaio 2017 15:09 - rottenhmajer
..è che facciamo parte del club "Aiuta quel deficiente".
Si occupa principalmente di dare aiuto a un poveretto seguace di Joe-vanardo, che scrive qua' su aduc e ammorba i coglioni al prossimo con ricerche inesistenti e le posta senza soluzione di continuità, credendo che qualcuno le legga.
Certo le mafie e i trafficanti ma anche gli avvocati ci tengono molto a lui, ma anche noi.
Siamo filantropi.
In grotta, ma filantropi.
Humm, ho sbagliato, piu' che filantropi direi che siamo animalisti e cinofili...
però in grotta...
3 gennaio 2017 13:55 - ennius4531
... risponde Cip e interviene a ruota anche Ciop .
Ma allora é vero che basta pestare la coda ad un maialino per sentire grugnire tutti gli altri .....
3 gennaio 2017 11:23 - anandamide1972
ah ah erniuccio, simpaticissimo e acuto come tuo solito...che dire se non: HAI RAGIONE
...però avevi promesso che l'Ayahuasca la avresti presa solo per provarla, se poi ci vai giù a nastro everyday, erniuccio, si vede...capito ? stop, fai un periodo di ramadam, poi fai te, a me piaci anche cosi' bello lesso.

PS guarda non ero io che ti prendeva in giro perché tu dici Ayuraska...va bene uguale erniuccio, per me puoi dire come ti viene...
3 gennaio 2017 10:07 - rottenhmajer
in grotta?
3 gennaio 2017 8:42 - ennius4531
..ah..ananda, di notte meglio sarebbe che tu dialogassi con Morfeo così da evitare di scrivere fanfaluche puerili ....
3 gennaio 2017 1:28 - anandamide1972
...bella sola erniuccio, neanche un discorsone dei tuoi...
ora tra un po' c'è San Remo erniuccio, e noi come gli si canta a questi pavloviani ?
" ari ari ariernio ari ari ari ernio "...
è vero o no erniuccio ?
Poi quei tre minuti in grotta e....
" resto di stucco, è un barbatrucco..."
e a quel punto attacchi te con : " l'inventooore dell'aaacido ..."
eh erniuccio ?
ci stai allora ?
keep in touch :-) love Any
2 gennaio 2017 23:18 - ennius4531
... perché no ?
Tanto, che ci capiscono ?
2 gennaio 2017 18:19 - rottenhmajer
in grotta?
2 gennaio 2017 13:04 - ennius4531
... é noto che gli aficionados dell'erba magica ludica si sacrificano consumandala come cavie per il progresso della scienza medica ..
2 gennaio 2017 10:37 - Starfighter23
TI VEDO UN PO SPIAZZATO NON HAI ARGOMENTI IN RISPOSTA AL PREMIO NOBEL? MA NON FACEVA MALE QUEST ERBA MAGICA FIGLIO DI PUTTANA? PUOI COMMENTARE L'ARTICOLO SUL NOBEL AL POSTO DI SCAPPARE CON COPIA E INCOLLA VARI FIGLIO DI PUTTANA

CONTINUA AD IMPASTICCARTI NULLITA UMANA VECCHIO DI MERDA OCCUPATI DI TRATTAMENTI PENSIONISTICI TANTO TRA NON MOLTO CREPERAI,LA TUA PROPAGANDA E' LEGGERMENTE IN PERICOLO,NON VEDI CHE TI STANNO CLONANDO COME UN POLLO AIA DEFICENTE?


PICCOLO MUCCIOLI TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI LATRINA RE DEI PISCIATURI,SCIACALLO SCHIAVO DI MERDA
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