Cepu, oltre a balilla e Pinocchio, si guadagna anche
l'epiteto di ... tricoteuses ...
17 gennaio 2013 9:50 - Cepu
Ci saranno altre occasioni per metterli in galera. Non c'è
due senza tre, sono delinquenti dentro.
11 gennaio 2013 23:12 - ennio4531
Ecco... confermi ..altra espressione di livello
pappagallesco ...
11 gennaio 2013 11:41 - Cepu
Sempre meglio delle tue scemenze.
10 gennaio 2013 0:34 - ennio4531
Che fai ... per l'ennesima volta , a corto di argomenti,
copi/incolli il pensiero altrui come un pappagallo ?
9 gennaio 2013 16:23 - Cepu
Già ... il direttore de “Il Giornale” sta combattendo
la sua battaglia politica contro la magistratura e non
quella per la liberta' di espressione...
4 gennaio 2013 1:29 - ennio4531
Di sicuro la testa l'hanno battuta, lasciandoci le penne ,
i tre vittime del tuo nanetto ...
Cosa vuoi cepu .... fattene una ragione ... nessuno e niente
a questo mondo è ... perfetto ....
3 gennaio 2013 12:58 - Cepu
Poverino, dovevi frenare: hai battuto la testa !
2 gennaio 2013 22:26 - ennio4531
... Sono arrivato e sono andato oltre per ricordanti le
grandi imprese del tuo ... nanetto ...
Ti disturba così tanto la ... verità ?
2 gennaio 2013 20:09 - Cepu
Non ci arrivi proprio eh ?
1 gennaio 2013 22:58 - ennio4531
Intendi ... chi ha fatto fuori tre persone ?
31 dicembre 2012 12:49 - Cepu
Il delinquente impunito
30 dicembre 2012 1:16 - ennio4531
Cepu....
di nanetti in giro c'è ne sono almeno due .
A quale ti riferisci ?
29 dicembre 2012 20:43 - lucillafiaccola1796
eh eh ma travaglio è satirico e mi fa ridere ed è bbbello
anche se mal-destro, invece sallustri mi fa ski....ed è
rackio-pietro
29 dicembre 2012 10:24 - Cepu
Ehi siamo tutti d'accordo, non c'è giustizia, considerato
che è ancora a piede libero il nanetto.
28 dicembre 2012 19:27 - ennio4531
Se Sallusti è comparabile ad un lupo che perde il pelo ,
ma non il vizio , ebbene nell'ambito del giornalismo si
trova in numerosa compagnia.
Prendiamo ad esempio una bocca della ... veritá come
Travaglio ... ecco il suo pedigree diffamatorio evidenziando
che il nostro mai si è guardato a muovere i suoi draconiani
giudizi verso magistrati .
Che sia questo che lo rende ancora a piede libero ?
Sentenze di condanna
Nel 2000 è stato condannato in sede civile,[74][75] dopo
essere stato citato in giudizio da Cesare Previti a causa di
un articolo su L'Indipendente, al risarcimento del danno
quantificato in 79 milioni di lire.[76][77]
Il 4 giugno 2004 è stato condannato dal Tribunale di Roma
in sede civile a un totale di 85.000 euro (più 31.000 euro
di spese processuali) per un errore contenuto nel libro «La
Repubblica delle banane» scritto assieme a Peter Gomez e
pubblicato nel 2001; in esso, a pagina 537, si attribuiva
erroneamente all'allora neo-parlamentare di Forza Italia
Giuseppe Fallica una condanna per false fatture che aveva
invece colpito un omonimo funzionario di Publitalia.
L'errore era poi stato trasposto anche su L'Espresso, il
Venerdì di Repubblica e La Rinascita della Sinistra, per
cui la condanna in solido, oltreché la Editori Riuniti, è
stata estesa anche al gruppo Editoriale L'Espresso. Nel
2009, dopo il ricorso in appello, la pena è stata ridotta a
15.000 euro.[78]
Il 5 aprile 2005 è stato condannato dal Tribunale di Roma
in sede civile, assieme all'allora direttore dell'Unità
Furio Colombo, al pagamento di 12.000 euro più 4.000 di
spese processuali a Fedele Confalonieri (Mediaset) dopo
averne associato il nome ad alcune indagini per ricettazione
e riciclaggio, reati per i quali, invece, non era risultato
inquisito.[79]
Il 20 febbraio 2008 il Tribunale di Torino in sede civile lo
ha condannato a risarcire Fedele Confalonieri e Mediaset con
26 000 euro, a causa dell'articolo "Piazzale Loreto?
Magari"[80] pubblicato nella rubrica Uliwood Party su
l'Unità il 16 luglio 2006.[81]
Nel giugno 2008 è stato condannato dal Tribunale di Roma in
sede civile, assieme al direttore dell'Unità Antonio
Padellaro e a Nuova Iniziativa Editoriale, al pagamento di
12.000 euro più 6.000 di spese processuali per aver
descritto la giornalista del TG1 Susanna Petruni come
personaggio servile verso il potere e parziale nei suoi
resoconti politici: «La pubblicazione», si leggeva nella
sentenza, «difetta del requisito della continenza
espressiva e pertanto ha contenuto diffamatorio».[79]
Il 28 aprile 2009 è stato condannato in primo grado dal
Tribunale penale di Roma per il reato di diffamazione ai
danni dell'allora direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce,
perpetrato mediante un articolo pubblicato su L'Unità
dell'11 maggio 2007.[82][83]
Il 21 ottobre 2009 è stato condannato in Cassazione (Terza
sezione civile, sentenza 22190) al risarcimento di 5.000
euro nei confronti del giudice Filippo Verde che era stato
definito «più volte inquisito e condannato» nel libro Il
manuale del perfetto inquisito, affermazioni giudicate
diffamatorie dalla Corte in quanto riferite «in maniera
incompleta e sostanzialmente alterata» visto il «mancato
riferimento alla sentenza di prescrizione o, comunque, la
mancata puntualizzazione del carattere non definitivo della
sentenza di condanna, suscitando nel lettore l'idea che la
condanna fosse definitiva (se non addirittura l'idea di una
pluralità di condanne)».[84]
Il 18 giugno 2010 è stato condannato[85] dal Tribunale di
Torino – VII sezione civile – a risarcire 16.000 € al
Presidente del Senato Renato Schifani (che aveva chiesto un
risarcimento di 1.750.000 €) per diffamazione avendo
evocato la metafora del lombrico e della muffa a Che tempo
che fa il 10 maggio 2008. Il Tribunale ha invece ritenuto
che le richieste di chiarimenti, da parte di Travaglio,
circa i rapporti di Schifani con esponenti della mafia
siciliana rientrino nel diritto di cronaca, nel diritto di
critica e nel diritto di satira.[86]
L'11 ottobre 2010 Travaglio è stato condannato in sede
civile per diffamazione dal Tribunale di Marsala, per aver
dato del figlioccio di un boss all'assessore regionale
siciliano David Costa, arrestato con l’accusa di concorso
esterno in associazione mafiosa e successivamente assolto in
forma definitiva. Travaglio è stato condannato a pagare
15.000€[87].
28 dicembre 2012 19:10 - lucillafiaccola1796
ma sto' nea poli t'an of saclà perché non dà la grazia a
quei poracci in galera veramente, magari cominciando da
quelli INNOCENTI IN ATTESA DI GIUDIZIO?
TROPPA GRAZIA GRAZIELLA E GRAZIE L PAZZO... SANTANTO'?
28 dicembre 2012 19:08 - lucillafiaccola1796
eh no la magistratura cerca di applicare le leggi fatte dai
fiosi...ma... comunque so' tutti camerati di colazioni
pranzi merende e cene.... na' bella indigestione CIA
starebbe PENE... CHE ZIO SE LI PORTI esecutivi legislativi e
giudiziari!!!!!
e cion la ns bbbbellissima protituzione Re Citata dal
piagnone penigni che si beccò loscar sol perché nel suo
"film" distribuito dall'odiato mummiascon, mise l bandiera a
strisce e stelle al posto di quella sovietica falsando la
storia quella vera... maHnisciuno è ffesso caro il loro
bob!!!!!!!
28 dicembre 2012 17:56 - Cepu
En passant, grazie alla nostra costituzione, in Italia non
c'è la pena di morte.
La più bella del mondo.
http://www.youtube.com/watch?v=zTYBne41Sw4
28 dicembre 2012 17:13 - Cepu
Enniesima scemenza, la magistratura fa leggi.
28 dicembre 2012 14:39 - ennio4531
La legge , in mano a operatori a cui , di fatto e di
diritto, è stata concessa l'irresponsabilitá , è
diventata un'arma con la quale grazie ad arbitrarie
interpretazioni a certi magistrati è concesso di sparare
...
L'unico potere che risponde solo a stesso è quello
giudiziario....
28 dicembre 2012 12:44 - Cepu
A noi non ci e' sembrato che la magistratura avesse questa
grande responsabilita', perche' ha applicato la legge.
Responsabilita' che invece ha il legislatore nella passiva
accettazione che nei nostri codici continuino a rimanere
questi reati.
28 dicembre 2012 8:13 - ennio4531
Criticare un magistrato , esponendo i fatti, rappresenta
sempre di più un rischio altissimo ... un esempio minore
viene anche dalla ... provincia ...
DIFFAMAZIONE. CONDANNATI GIORNALISTI DI VICENZAPIÙ.
CRITICARONO UN MAGISTRATO
17 ottobre 2012 – Il Tribunale di Trento ha condannato per
diffamazione a mezzo stampa due giornalisti, il
collaboratore Marco Milioni e il direttore responsabile del
quindicinale VicenzaPiù, Giovanni Coviello . E’ stata
comminata una multa di 800 euro. La decisione è arrivata il
15 ottobre, al termine del procedimento originato dalla
querela del magistrato vicentino Paolo Pecori, che ricopre
l’incarico di sostituto procuratore ad interim.
La querela si riferisce ad un articolo pubblicato il 28
gennaio 2011 in cui Marco Milioni ha ripetuto ciò che aveva
già pubblicato quattro giorni prima su
ilfattoquotidiano.it. Ha avanzato dubbi sulla
compatibilità ambientale del magistrato in considerazione
del fatto che due suoi figli esercitano la professione di
avvocato nel distretto vicentino, e uno di loro è assessore
agli affari legali del Comune capoluogo.
.... Occorre rispettare e proteggere il lavoro dei
magistrati. Ma questo non può avvenire a danno del diritto
di cronaca e di critica dei giornalisti e del diritto dei
cittadini di essere informati. Sono già troppo numerosi gli
episodi di magistrati che si difendono dalle critiche
querelando i giornalisti, citandoli in giudizio senza
neppure chiedere una rettifica: cioè senza battere la
strada migliore per ristabilire la verità”.
Appunto... a Sallusti fu chiesto di rettificare ? No
........
28 dicembre 2012 0:32 - Cepu
Peccato per quella multa.
Ma non c'è due senza tre, accuserà di nuovo persone senza
il minimo senso e tornerà vicino alla galera. Il lupo perde
il pelo ma non il vizio.
27 dicembre 2012 23:45 - ennio4531
Il caso Tortora sta dimostrare che anche i giudici possono
sbagliare e di ... grosso in presenza di condizionamenti
..
ritenere che la Cassazione sia la Veritá è rinunciare ad
ogni capacitá critica... perchè ci fa comodo..
Quando scrivi ..
..quel direttore pubblicò la vicenda in maniera
falsa,...
scrivi il falso in quanto ..
.. l'articolo di cronaca inizialmente incriminato, è stato
assolto in Cassazione, ritenuto corretto e quindi non
bisognoso di rettifica...' .
La domanda che poni è solo ... fumogeno in quanto la
risposta è sempre la medesima .. per chi vuol leggerla
..
Il giudice del tribunale dei minori ha inviato una rettifica
alla Stampa, ma a Libero no.
Quale rettifica doveva essere pubblicata, visto che nessuna
rettifica è mai stata formalmente inviata da nessuno?
27 dicembre 2012 18:55 - francescodeleo
x ennio4531
Mi ero riproposto di non rispondere più, ma comunque...
Continui a mettere di mezzo il caso Tortora che non c'entra
niente.
Ricordo che Tortora venne messo in mezzo a questioni
malavitose perchè alcuni neopentiti dissero che faceva
parte della malavita; successivamente venne accertata la
verità e Tortora venne scagionato dalle accuse. Oppure si
sono sbagliati?
Qui il fatto è che il 17 febbraio 2007 venne messa in
circolazione una vicenda che lo stesso giorno venne
rettificata; invece il giorno successivo quel direttore
pubblicò la vicenda in maniera falsa, tanto è vero che ci
fu un processo per diffamazione che è giunto fino alla
cassazione; qui c'è un fatto noto che è stato manipolato
da un quotidiano, non si sbaglia nessuno tranne che quel
giornale.
Tu continui a ripetere che l'articolo era corretto, in
realtà la cassazione e tutti i diretti interessati nella
vicenda dicono che era falso. Quel direttore è stato
condannato per diffamazione a mezzo stampa (lo ha deciso la
cassazione, ed è vero).
Se hai un po' di tempo ti invito a ricercare i fatti. Io mi
fermo qui in ogni caso.
Pertanto, la domanda resta: quel direttore (o comunque chi
ha diretto o dirige quella testata), ha pubblicato la
rettifica di quella notizia FALSA?
27 dicembre 2012 17:50 - ennio4531
x francescodeleo
Quando in primo grado fu condannato Tortora , una buona
parte della stampa colpevolista usò concettualmente le tue
parole ..
i giudici si sono basati su fatti reali, non su
chiacchiere...
E alla tua domanda : quel direttore (o comunque chi ha
diretto o dirige quella testata), ha pubblicato la rettifica
di quella notizia FALSA?..
per l'ennesmima volta si riporta che ..
' Il giudice del tribunale dei minori ha inviato una
rettifica alla Stampa, ma a Libero no.
Quale rettifica doveva essere pubblicata, visto che nessuna
rettifica è mai stata formalmente inviata da nessuno?
Ricordo poi che l'articolo di cronaca inizialmente
incriminato, è stato assolto in Cassazione, ritenuto
corretto e quindi non bisognoso di rettifica...' .
Aggiungo che Sallusti è stato condannato in quanto gli fu
attribuita la paternitá del commento ritenuto diffamatorio
sotto lo pseudonimo di Dreyfus scritto invece da Renato
Farina.
I giudici di Cassazione erano al corrente del fatto ?
Sì ...
'Ma che Dreyfus fosse Farina lo sapevano anche i giudici di
Cassazione, visto che gli avvocati di Sallusti lo avevano
dichiarato e comprovato nel loro ricorso, quindi tutti
sapevano benissimo chi aveva scritto quelle opinioni
ritenute diffamatorie.'.
Se c'è un pò di onestá intellettuale, lasciò a te le
conclusioni...